News dal mondo del cinema/serietv

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  1. ~alyps~
     
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    Anche a me, se devo essere sincera, dà fastidio quando per il politically correct, vengono inserite quote nere, asiatiche ecc. in opere dove non c'entrano niente, perché, sarò cinica io, ma lo trovo un modo molto visibile, ma anche molto ipocrita di mostrare quanto certe produzioni tengano ai diritti di categorie discriminate, quando in realtà il loro è un palese contentino.
    Quello che secondo me farebbe davvero la differenza sono le STORIE, nuove storie, storie reali mai raccontate prima, in cui i protagonisti sono attori appartenenti a minoranze, servono scrittori, consulenti storici, registi e registe, persone che possono veramente far sentire la loro voce e fare la differenza, più che comparse fuori luogo tanto per mostrare di essere inclusivi. Capisco che la questione sia in realtà delicata, che, nel caso della Disney ad es. i bambini, vedendo sempre cast multietnici, possono considerare un ambiente misto la normalità, rispecchiarsi in modelli positivi con lo stesso colore della propria pelle posti sullo stesso piano di chi ha un colore diverso. Peccato che la maggior parte delle volte questi personaggi siano totalmente inutili ai fini della trama, non sono affatto fighi o personaggi in posizioni di potere, spesso sono aiutanti e comparse. Il caso del live-action della Bella e la Bestia mi sembra lampante, esatto erin, ne avevamo già discusso nel topic apposito!

    CITAZIONE
    Qui sei più ferrata tu di me, perchè io l'ho studiato solo alle superiori, ma mi sembra che l'Iliade costituisca una testimonianza storica di un tempo posteriore a quello in cui è accaduta la guerra di Troia (questo particolare mi aveva colpita al tempo).

    Assolutamente sì :woot:
    Ad esempio all'epoca non bruciavano i morti come descritto nell'Iliade, ma venivano seppelliti. Poi c'è la questione della tecnica di combattimento che in realtà è un po' più complessa, Omero ne descrive due e fa un mashup tra falange oplitica e carri da guerra.
    Però non darei così scontato che tutti si facciano più facilmente l'idea del contesto storico in cui è stato realizzato un film piuttosto che del contesto in cui è ambientato, questo richiede delle capacità critiche e una conoscenza storica o anche solo volontà di informarsi che non tutti hanno purtroppo. In realtà, secondo me, siamo molto più condizionati dalla rappresentazione fornita da un'opera che non dal contesto della stessa. Ma non voglio addentrarmi in questo discorso, perché alla fine condivido il fatto che il caso di Merlin non sia un problema nella percezione del razzismo o della sua mancanza per i motivi che hai citato.
    Però ammetto che, personalmente, anche se tratta di una leggenda, questa libertà dà fastidio, si sa che è ambientato in Gran Bretagna in una certa epoca in cui è assurdo pensare che Ginevra fosse una schiava africana... almeno però qui era una protagonista :D

    La polemica sulla Rowling è ben illustrata da questo articolo (che alla fine la condanna, però mi sembra che i fatti siano stati esposti in maniera accurata e lucida) Potete partire dai tweet del 2020
    www.cercatoridiatlantide.it/j-k-ro...dpCwFMj3zwRJmcE

    Il saggio che lei ha scritto è questo, lo riporto in italiano per chi vuole far prima (ma cito sotto alcuni estratti)
    www.badtaste.it/2020/06/10/j-k-row...-genere/433808/

    In particolare sottolineo questo passaggio, che secondo me è il nocciolo della questione

    CITAZIONE
    Stiamo affrontando il periodo più misogino che abbia mai vissuto. Negli anni ’80 immaginavo che le mie figlie, se mai ne avessi avute, avrebbero avuto una vita molto migliore della mia, ma tra le polemiche contro il femminismo e una cultura online traboccante di pornografia, credo che le cose siano diventate anche peggiori per le ragazze. Non ho mai visto donne tanto denigrate e disumanizzate. Dalla lunga storia di abusi sessuali del leader del mondo libro e dai suoi orgogliosi inviti ad “afferrarle per la passera”, al movimento incel (celibi involontari) che si scaglia contro le donne che non cedono al sesso, agli attivisti trans che dichiarano che le TERF vanno prese a pugni in faccia e rieducate, gli uomini di tutto lo spettro politico sono d’accordo: le donne sono a caccia di guai. Ovunque, alle donne viene detto di chiudere la bocca e mettersi a sedere, o altro.

    Ho letto tutte le argomentazioni sul fatto che la femminilità non risieda nel sesso biologico e che le donne biologiche non abbiano esperienze comunque, e anche io le trovo profondamente misogine e regressive. È anche chiaro che uno degli obiettivi della negazione dell’importanza del sesso è anche l’erodere ciò che alcuni sembrano vedere come un’idea crudelmente segregazionista che le donne abbiano una realtà biologica propria o una altrettanto pericolosa realtà unificante che le rende una classe politica coesa. Le centinaia di email che ho ricevuto negli ultimi giorni dimostra che questa erosione preoccupa anche tanti altri. Non è abbastanza che le donne siano alleate delle persone trans. Le donne devono accettare e ammettere che non ci sia differenza materiale tra le donne trans e loro stesse.

    Ma come molte donne hanno detto prima di me, “donna” non è costume. “Donna” non è un’idea nella testa di uomo. “Donna” non è un cervello rosa, un apprezzamento per Jimmy Choo o qualunque altra idea sessista che in qualche modo oggi viene definitiva progressista. Per di più, il linguaggio “inclusivo” che definisce le donne “mestruatrici” e “gente con la vulva” colpisce le donne in quanto disumanizzante e avvilente. Capisco perché gli attivisti trans considerino questo linguaggio appropriato e gentile, ma per tutte coloro che si sono sentite sputare contro insulti da uomini violenti, non è qualcosa di neutrale, ma di ostile e alienante.

    CITAZIONE
    Ed io, da donna, trovo piuttosto degradante dover essere definita “persona con le mestruazioni” solo perché una minoranza di persone non biologicamente nata donna vuole rivendicare il diritto di essere chiamata con il mio stesso nome comune di persona.
    CITAZIONE
    Io, da donna, trovo piuttosto degradante che le mestruazioni debbano essere l'unica cosa che fa di me una donna. Ovvero, le "persone con le mestruazioni" sono un sottogruppo, neanche tanto esteso, delle donne.

    La cosa paradossale qui è che secondo me siete tutti d'accordo, voi due, la Rowling e chi ha scritto l'articolo, sul fatto che sia degradante associare le donne al concetto di "persone con le mestruazioni". Il fatto è che l'articolo ha usato quest'espressione in buona fede, intendendo davvero solo le donne con le mestruazioni, più i trans Female-to-Male che non hanno effettuato la transizione (più ho scoperto che c'è quest'altra categorie delle persone non binary, che non vogliono identificarsi né come donne né come uomini, ma ovviamente qualcuna di loro avrà le mestruazioni!). Invece la Rowling ha inteso che si volesse usare quest'espressione politically correct, in modo a suo avviso degradante, per identificare le donne biologiche (deducendo che, usando invece la parola "donna", si sarebbero inclusi i trans Male-to-Female che non hanno ancora completato la transizione, e invece a questi l'articolo non voleva parlare, dato che non hanno le mestruazioni). Evidentemente non ha capito che c'era un altro tipo di ragionamento dietro la scelta dell'articolo!

    Ma se qualcuno legge il saggio (vedi pezzetto citato prima) si accorge che la Rowling non vuole che si identifichi una donna con l'avere le mestruazioni, anzi, dice esattamente l'opposto!

    La questione dei diritti è molto complessa e sicuramente la Rowling l'ha un po' banalizzata, facendo credere che il vero problema di estendere i diritti ai trans sia quello di aprire le porte di bagni, spogliatoi e carceri a eventuali predatori uomini.
    Diciamo che non l'avrei messa in questi termini, non avrei fatto leva su questa paura, che poi è quello che a tutti rimane più impresso del discorso
    Sono d'accordo su questo
    CITAZIONE
    e comunque visto che non sono io che devo prendere decisioni, non ho voglia di impazzirmi per trovare la quadratura del problema. Riconosco solo che il problema esiste, è reale per tutte le parti coinvolte, e trovo un peccato che si mettano due "minoranze" una contro l'altra. La guerra per i diritti si fa spesso tra parti oppresse, ma l'unico nemico è l'oppressore, non esiste un quantitativo limitato di diritti che bisogna sottrarsi l'uno all'altro, come molto spesso si tende a far credere e come è finito ad essere anche in questo caso.

    È anche vero che la Rowling non dice assolutamente di non voler riconoscere lo status di donna ai trans che hanno effettuato la transizione, anzi, ma esprime solo la sua preoccupazione nei confronti di leggi che permettono un semplice cambio di sesso nella carta d'identità a quei trans che non hanno né intrapreso una cura ormonale, né un'operazione chirurgica.

    Qui lo dice
    CITAZIONE
    Sabato mattina ho letto che il governo scozzese sta portando avanti la sua controversa legge sul riconoscimento dell’identità di genere, una legge per cui a tutti gli effetti a un uomo basterà dire di essere una donna per “diventare una donna”. Questo mi ha fatto scattare. Depressa dagli attacchi degli attivisti trans sui social media, quando ero lì solo per parlare con i bambini dei disegni che avevano realizzato per il mio libro durante il lockdown, ho passato buona parte di sabato in un luogo molto oscuro della mia testa, ripensando in continuazione a un’aggressione sessuale molto seria che avevo subito quando avevo una ventina d’anni.

    Ripeto, secondo me sbaglia a puntare tutto sul problema della violenza all'interno di posti sicuri per le donne perché a loro dedicati, però secondo me non ha tutti i torti nel manifestare questa perplessità, e Leah ha fatto emergere un altro punto meritevole di discussione, e non credo che per questo debba essere messa alla gogna.

    Sono sinceramente un po' delusa da tutto il cast di Harry Potter che si è espresso sulla questione con un semplice tweet che ribadiva il sostegno ai trans MtF e al fatto che hanno il diritto di essere considerate donne, quando l'oggetto del saggio della Rowling non era affatto la negazione di questo diritto, ma la perplessità riguardo a problematiche connesse, a cui nessuno ovviamente ha dato una risposta e che il social più cretino del mondo (twitter, che davvero io detesto XD) non permette di articolare, banalizzando una discussione in un semplice slogan pubblicitario.

    CITAZIONE
    ... ti prego aly non tirare fuori altre polemiche perchè non ho tempo hahahahahaha

    Ammettilo che sei attirata dalle polemiche che ti sto servendo su un piatto d'argento! ahahahahah

    Comunque ne ho trovata ancora un'altra, oggi pomeriggio discutevo (amabilmente) con degli amici su whatsapp per il fatto che un videogioco per la PS5 è stato ritirato per accuse di razzismo e verrà pertanto modificato
    Per chi vuole www.everyeye.it/notizie/little-dev...ato-451616.html

    La questione Marco Crepaldi è MOLTO interessante, come lo è il suo personaggio. L'ho conosciuto in quarantena, o meglio Youtube ha cominciato a propinarmi in homepage i suoi video, che ho trovato molto interessanti, tanto da guardarmene parecchi. Lui è fondatore dell'associazione Hikikomori Italia (non so se sapete, sono ragazzi per lo più molto giovani che si rinchiudono in un isolamento sociale, con problemi che vanno dalla depressione alle tendenze suicide. Il nome viene dal Giappone dove questo fenomeno è preoccupantemente diffuso, in Italia in aumento). Partendo da questo tema, e riscontrando una stragrande maggioranza maschile tra gli Hikikomori, analizza varie tematiche e dinamiche sociali, temi di attualità, sintomi di disagio sociale (stress, depressione, ansia da prestazione) facendo emergere soprattutto il punto di vista e le problematiche maschili in maniera secondo me davvero articolata, approfondita e ben argomentata. Di qui a interessarsi a tematiche di parità di genere, mascolinità tossica, sessualità che riguardano anche l'universo femminile, il passo è breve, e sono in realtà molte di più le sue interviste a donne che a uomini (io per esempio mi sono vista interviste a ragazze demisessuali -etichetta che manco conoscevo-, asessuali, sex repulsed ecc.). Credo che in passato sia stato bersaglio di polemiche da parte di alcune femministe perché sostiene che sia una società maschilista sia in tempi più recenti un certo tipo di femminismo estremo facciano danno, ma sull'argomento ho visto solo un video sull'ipocrisia di Freeda (anche abbastanza condivisibile) e poi una discussione sul femminismo con una femminista (che fa anche recensioni di film con particolare sguardo alle tematiche di genere, razzismo e diversità), molto pacata e interessante.
    Per arrivare al punto, qualche settimana fa è scoppiata una polemica + shitstorm su instagram e twitter, che però non so come sia partita esattamente, dato che la storia in questione ora non c'è più. Mi pare che Crepaldi abbia scritto qualcosa sul fatto che il privilegio dell'uomo/bianco/etero/ non coincide spesso e volentieri con un benessere psicofisico (cosa che peraltro ha sempre affermato, è la base di tutta la sua attività sugli Hikikomori, inspiegabili altrimenti), è stato invitato a tacere in quanto maschio privilegiato ecc., e più lui rispondeva ai commenti, più è stato insultato, minacciato in maniera massiccia, tanto che poi ha annunciato che per un periodo si sarebbe preso una pausa dai social.

    Ho trovato una storia ecco

    https://i.imgur.com/Cd9HJfF.png

    A me tutta la faccenda è dispiaciuta, perché mi pareva davvero un content creator (ora si dice così) preparato e interessante, perché amo le voci fuori dal coro (per la verità mi ero già interessata a queste problematiche maschili perché guardando film per il festival di Londra me n'erano capitati un paio e li avevo trovati non bellissimi ma illuminanti, avevo addirittura proposto di fare una sezione apposta).
    Ho tirato in ballo questa questione solo perché mi sembrava collegata con la shitstorm della Rowling, visto che entrambi sono stati invitati a tacere e insultati in quanto non facenti parte di una categoria che poteva esprimersi riguardo ad un'altra (cosa che io in linea di massima non condivido, ma questo è un altro discorso), per essere un po' unpolitically correct, per la questione difendere i diritti di una categoria è come toglierli ad altri o che bisogna mettere sempre una fazione contro l'altra.
    In realtà, al contrario della Rowling non ha mai neanche messo lontanamente in discussione i diritti delle donne, né mai rivendicato una priorità alla trattazione delle problematiche di genere maschile, ha semplicemente dato una voce alla propria categoria che non può che fare bene alla parità di genere in generale.
    Poi, per quanto appoggi Crepaldi, anche perché non c'erano vere argomentazioni contro di lui, ma più insulti, poi ha un po' sbroccato, arrivando a coniare il termine nazi-femministe per quelle che in realtà sono solo persone maleducate :ehm: questa parola mi fa abbastanza orrore, per cui spero che quando e se tornerà smetterà di usarla.

    Edited by ~alyps~ - 14/6/2020, 08:57
     
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210 replies since 13/4/2020, 17:23   2591 views
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