News dal mondo del cinema/serietv

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  1. *Leah
     
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    There is no escape—we pay for the violence of our ancestors.

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    Sono d'accordo con la maggior parte delle cose dette da erin e alyps e non mi piace affatto questa censura a priori del politicamente corretto per cui una persona non è più libera di esprimere una propria opinione (o, peggio ancora, sottolineare un semplice dato di fatto) senza essere attaccata o contestata. E mi dà ancora più fastidio che con questi atteggiamenti ipocriti da paladini della giustizia alla fine le masse di benpensanti ne escono splendide, mente persone come me finiscono per essere tacciate più o meno implicitamente di razzismo/transfobia/omofobia/misoginia solo perché non ragionano con la testa degli altri e per mezzo delle loro frasi fatte, ma cercano di elaborare un pensiero e una visione d'insieme più ampia. Mi fa imbestialire proprio perché se c'è una persona che detesta le ingiustizie quella sono proprio io, peccato che io detesti TUTTE le ingiustizie, non solo quelle che vanno di moda o mi fanno comodo sul momento per fare una bella figura sui social.

    CITAZIONE
    A volte per imparare c'è bisogno non solo di un film che celebra i bianchi (forse? Il film l'ho visto troppo tempo fa e l'ho trovato insopportabilmente noioso e non ne ricordo praticamente niente), ma anche di una spiegazione su cosa mostra quel film. In questo modo la storia può essere maestra e aiutare a costruire una società migliore e distante da quella che è stata.

    Qui ringrazio erin, che ha già illustrato in maniera più che soddisfacente ed esaustiva il contenuto tematico e culturale di Via Col Vento, risparmiandomi la fatica di rispondere.

    CITAZIONE
    Hai citato un telefilm in cui esiste la magia e un film (telefilm? Non so a quale versione ti riferisci) in cui esistono i fantasmi. Davvero il problema è che i bambini non crederanno che sia mai esistito il razzismo? Secondo questa logica, crederanno anche all'esistenza della magia e dei fantasmi...

    Non capisco cosa c’entrino i fantasmi o la magia con il discorso del razzismo. Non vedo proprio come le due cose possano essere in relazione fra loro. Il fatto che ci siano i fantasmi o si parli di magia non toglie che si tratti di prodotti tratti da opere letterarie ambientati in periodi e contesti storici in cui l’inserimento di persone di colore è del tutto anacronistico.

    Qui non stiamo parlando di magia o fantasmi, ma di whitewash e di blackwash.
    Non ti vanno bene i primi due esempi che mi sono venuti in mente? Potrei citartene altri in cui persone di colore ricoprono dei ruoli più o meno principali in un'ambientazione in cui la loro presenza dovrebbe suscitare scalpore e invece nessuno se ne meraviglia, creando nello spettatore un effetto totalmente straniante: in Troy: Fall of a City Achille è nero. In The Frankenstein Chronicles uno degli ispettori della Londra Vittoriana è nero. In Mary Queen of Scots Lord Randolph è nero. In un adattamento de Les Miserables Javert è nero. In Hamilton persino George Washington è interpretato da un nero! E potrei continuare.
    Io detesto le inesattezze storiche in generale, a TUTTI i livelli (sì, anche tutti quelli da te citati, dalla lingua al rovesciamento del ruolo della donna agli abiti), e, sebbene ormai al blackwash ci abbia fatto l'abitudine e in certi casi non mi dia fastidio, sta di fatto che si tratta di un'ingiustizia sociale a più livelli, esattamente come il whitewash e io li trovo disprezzabili esattamente allo stesso modo.
    Invece il problema del mondo è che, come al solito, vengono usati due pesi e due misure per tutto.
    Un esempio semplice: a un nero è stato permesso di interpretare George Washington, ma a un bianco non verrà mai permesso di interpretare Obama/Martin Luther King/Muhammad Ali o neppure un personaggio tratto da una leggenda/storia africana. E giustamente, aggiungerei. In un mondo ideale però non ci dovrebbero esserci restrizioni di questo genere e questo tipo di imposizioni non è certo concretamente di aiuto nella lotta contro il razzismo, ma solo un blando contentino per tenere buona la comunità di colore, pertanto doppiamente disprezzabile.

    CITAZIONE
    Qui sei più ferrata tu di me, perchè io l'ho studiato solo alle superiori, ma mi sembra che l'Iliade costituisca una testimonianza storica di un tempo posteriore a quello in cui è accaduta la guerra di Troia (questo particolare mi aveva colpita al tempo). Questo non ci ha indotto in confusione su usi e costumi di popoli tanto antichi, così come Merlin non indurrà in confusione le prossime generazioni: sono sicura che, nonostante la degenerazione mentale, saremo ancora in grado di distinguere realtà e fantasia e convincersi che il razzismo sia esistito davvero. Semmai, potremo gioire che un qualche progresso sia già stato fatto all'inizio del nuovo millennio, introducendo attori di colore in produzioni fantasy.

    Non c'è nulla di più sbagliato del credere che tutti abbiano lo stesso livello di conscenza e di cultura o pensare che il livello di consapevolezza e di istruzione della società rimarrà sempre lo stesso o addirittura aumenterà col tempo. La storia ci ha più volte dimostrato che non è così.

    Per imparare dalla storia bisogna innanzitutto conoscerla e siccome già al giorno d'oggi l'ignoranza fra i giovani regna sovrana, ritengo che non si possa sfangare la questione come se fossi pazza io a ragionare per iperbole. Sì, la mi affermazione sul fatto che, da qui a 50-100-150-200 anni, il concetto di razzismo storico potrebbe essere appiattito e/o scomparire era un'iperbole, ma in realtà non è così scontato che rimarrà tale per sempre. Avendo a che fare tutti i giorni con dei liceali ho una percezione molto chiara e diretta di quanto abissale sia la loro ignoranza in tutti i campi: loro vedono un film, lo fruiscono passivamente e quello resta loro in mente. Non si pongono certo problemi di accuratezza storica, né certamente vanno a documentarsi su quanto ci sia di vero o quanto ci sia di falso in quella trasposizione.
    Risultato? Parlando proprio di Iliade, pur frequentando il classico, alla domanda perché l'ira di Achille sia stata suscitata dal gesto di Agamennone di sottrarre Briseide al guerriero la risposta è stata: “Perché Achille era innamorato di lei”.
    Non era stato neppure il gap temporale dell'Iliade di cui parli tu a indurli in confusione, ma era bastata la visione di Troy. Troy li aveva indottrinati e quella era la loro soluzione: non è venuto loro in mente neppure per un secondo che la spiegazione potesse essere un'altra di tipo storico-culturale, gliel'ho dovuto spiegare io.

    Tu davvero pensi che fra 200 anni, a furia di continuare a rappresentare personaggi di colore al potere e/o perfettamente integrati in società storicamente razziste, i ragazzi avranno un senso critico così acuto e una conoscenza storica così sviluppata da poter affermare con sicurezza “in quest'epoca storica c'era un altissimo livello di razzismo, i neri non erano considerati neppure esseri umani, ma questa naturalmente è una licenza artistica”? No, non sarà così e alla domanda “chi era Ginevra?” qualcuno potrebbe rispondere che era una schiava africana amata da re Artù.

    È questo ciò che la comunità nera desidera? Preferisce davvero anteporre il capriccio di una minoranza di attori e/o spettatori che desiderano interpretare/vedere interpretare una regina medievale alla necessità di mostrare la storia per quella che è, cogliendo anche l'occasione per ragionare su quanto e come la società antica fosse razzista? Non è certo dando alla comunità nera il contentino di vedersi rappresentati sullo schermo nella trasposizione trash medievale del Ciclo Bretone che si combatte il razzismo! Anzi, a dire il vero, questo genere di concessioni ipocrite e paternalistiche a mio avviso servono solo a deviare dal problema vero del razzismo, lavandosene le mani.

    La comunità nera, invece di desiderare vedersi rappresentata in storie e contesti che non li riguardano, in un'epoca in cui il razzismo era profondamente radicato nella mentalità della gente, dovrebbe ad esempio fare pressione affinché vengano portate sullo schermo anche le loro storie, le loro leggende, scritte e interpretate da loro sceneggiatori, registi e attori (come diceva anche alyps). Quello sarebbe un passo importante nella direzione di abbattere il razzismo (almeno nel mondo del cinema), non questa foglia di fico imposta dall'alto da produttori che vogliono lavarsi la coscienza.

    Detto in poche parole: epurare la storia nell’arte, facendo finta che certe ideologie o convinzioni non siano mai esistite (e mostrare sullo schermo che una schiava africana sia diventata regina d’Inghilterra o che un nero sia stato il primo Presidente degli Stati Uniti è una forma di epurazione della storia nell’arte) è profondamente sbagliato e io per questo sarò sempre contro queste operazioni, o ancor di più contro le folli operazioni di censura a posteriori che stanno proponendo in questi giorni. Che è poi quello che ha detto, fra le righe, la Warner in questo disclaimer in risposta a chi chiedeva di censurare i Looney Tunes.



    La situazione non migliorerà di certo con questo approccio paternalistico, ma quello che deve cambiare è la mentalità a priori e potrà cambiare solo quando saremo in grado di pensare a tutti come esseri umani con un valore e una dignità, e il modo per arrivarci non è certo trattare i neri o qualsiasi altra minoranza con l'atteggiamento paternalistico tipico dell'oppressore dicendo sempre "Eh poverini, loro hanno sofferto tanto…"
    Questo discorso fa acqua da tutte le parti, perché così diventa un’assurda gara a chi ha sofferto di più, e questo genere di gare non fa altro che generare ancora più odio.

    CITAZIONE
    non vedo perchè è così difficile da accettare che le mestruazioni non identifichino le persone adulte di sesso femminile.

    Spero che tu non ti stia riferendo a me, perché io non ho mai detto nulla del genere.

    CITAZIONE
    - Non ho mai conosciuto dal vivo un transessuale nè so nulla sulla questione (per esempio, per quanto riguarda l'attività sportiva mi verrebbe da obiettare che le cure ormonali non permettono loro di gareggiare alla pari con gli uomini... ma non ne so nulla e al momento non ho neanche voglia di informarmi se devo essere sincera)

    Le cure ormonali non cambiano la tua costituzione fisica: gli uomini hanno una massa muscolare, una costituzione ossea, polmonare, cardiaca diversa da quella delle donne ed è questo il motivo per cui uomini e donne da sempre gareggiano separati. È ad esempio risaputo che, proprio a causa della diversa costituzione fisica, le donne debbano eseguire le flessioni in maniera differente rispetto agli uomini o che certi esercizi non dovrebbero proprio farli (ad esempio la pertica). Per di più si sa che lo scheletro di una persona è sufficiente per determinarne il sesso.
    È ormai risaputo che le donne trans stanno battendo numerosissimi record sportivi delle categorie femminili: tu trovi giusto che una donna che ha lavorato tutta la vita per essere un’atleta possa ad oggi vedersi letteralmente strappare di mano un record conquistato con sacrifici e sudore da quello che costituzionalmente e biologicamente è un uomo?

    CITAZIONE
    Sono sinceramente un po' delusa da tutto il cast di Harry Potter che si è espresso sulla questione con un semplice tweet che ribadiva il sostegno ai trans MtF e al fatto che hanno il diritto di essere considerate donne, quando l'oggetto del saggio della Rowling non era affatto la negazione di questo diritto, ma la perplessità riguardo a problematiche connesse, a cui nessuno ovviamente ha dato una risposta e che il social più cretino del mondo (twitter, che davvero io detesto ) non permette di articolare, banalizzando una discussione in un semplice slogan pubblicitario.

    Concordo. Pigri ipocriti che, prima di lanciare nell’etere del politicamente corretto le loro frasi fatte, non si sono presi neppure la briga di leggere e comprendere il discorso. Non li commento neppure.
    E sul mondo di Twitter in questi giorni ce ne sarebbero di cose da dire… non so se avete tenuto il conto di tutte le accuse di stupro a danno di celebrità che sono spuntate come funghi in questi giorni proprio su Twitter…

    CITAZIONE
    Per arrivare al punto, qualche settimana fa è scoppiata una polemica + shitstorm su instagram e twitter, che però non so come sia partita esattamente, dato che la storia in questione ora non c'è più. Mi pare che Crepaldi abbia scritto qualcosa sul fatto che il privilegio dell'uomo/bianco/etero/ non coincide spesso e volentieri con un benessere psicofisico (cosa che peraltro ha sempre affermato, è la base di tutta la sua attività sugli Hikikomori, inspiegabili altrimenti), è stato invitato a tacere in quanto maschio privilegiato ecc., e più lui rispondeva ai commenti, più è stato insultato, minacciato in maniera massiccia, tanto che poi ha annunciato che per un periodo si sarebbe preso una pausa dai social.

    Sì! Ho capito! Conoscevo sia lui che la polemica di cui parli! Sono d’accordo con quello che hai detto, come sono d’accordo sul fatto che questa censura aprioristica nei confronti di tutti quelli che non la pensano come le masse schiave del politicamente corretto debba finire! Zittire qualcuno perché sta civilmente esprimendo un’opinione, anche se diversa da quella dei più, è un atteggiamento fascista e il fatto che spesso questa censura estremista provenga da persone che si battono per i diritti civili mi fa ridere (se non piangere). La sinistra che diventa la destra, la neolingua e la psico-polizia orwelliana… ma dove siamo? In un romanzo distopico?

    CITAZIONE
    So che lo sai già ma... immagina quanto dia fastidio invece non vedersi mai rappresentati sullo schermo, vedere solo persone diverse da te essere gli eroi e i cattivi, i maghi e i re... tutti lontani da come appari tu. Direi che il fastidio delle persone di colore qui vince sul nostro fastidio di veder snaturata la legenda. Anche perchè, che io sappia, Merlin non è proprio un esempio di fedeltà alla legenda, quindi se proprio vuoi infastidirti su quel telefilm infastidisciti sulle inesattezze della storia, più che su Ginevra nera. Mi rendo conto che questa risposta suona un po' antipatica, ma è vero che questo nostro "fastidio" viene da una posizione di privilegio che forse è il caso di rivedere.

    Ho già risposto ampiamente sopra. Per la cronaca, Merlin è un telefilm obrobrioso e la presenza di inesattezze storiche è talmente palese che la davo per scontata. Ovvio che quelle mi infastidiscono anche di più, ma ciò non toglie che, fra le varie cose che mi infastidiscono di quel telefilm, ci sia anche la figura di Ginevra. Punto. Qui non si tratta di privilegio, si tratta del fatto che il razzismo spesso è mascherato proprio in queste facciate ipocrite e molto più pericoloso di quello esplicito proprio perché subdolo e volto a manipolare le masse.

    CITAZIONE
    La questione qui è semplice: è vero, i transessuali non sono donne biologiche e non lo saranno mai ma... è proprio necessario sottolinearlo ogni singola volta? è già abbastanza difficile per loro, ne hanno sicuramente passate tante (perdonate la genericità del discorso, come ho detto non ho mai conosciuto un trasnessuale dal vivo), per quanto mi riguarda uomini che hanno cambiato sesso sono donne, punto, e io, da donna, mi sento di trattarle come donne. Il ribadire costantemente che non sono donne biologiche mi sembra una forma particolarmente subdola e sadica di discriminazione.

    Innanzitutto sentirmi dare della subdola sadica solo perché ho costatato un’ovvietà lo trovo piuttosto offensivo.
    Qui il pietismo politically correct non c'entra nulla: io al contrario tuo una donna trans la conosco e qui non si tratta di crudeltà, ma di semplice realismo. Sei nato con genitali femminili? No. Allora NON sei una donna BIOLOGICA (la specificazione era voluta e importante proprio per fare una distinzione meno offensiva di "persona con le mestruazioni"). Punto. I trans stessi ne sono consapevoli, a meno che non siano completamente delusional. Non è un'offesa, ma un semplice dato di fatto oggettivo. Io posso dirti finché campo che mi sento un pinguino, ma non sono nata pinguino e non sarò mai un pinguino, neanche se mi facessi mille operazioni per assomigliare a un pinguino. Perché se qui ci si basa sul “sentire del singolo” per dare delle definizioni OGGETTIVE, ognuno può dire quello che vuole. Le cose vanno chiamate con il loro nome, altrimenti si entra ancora una volta nel campo della neolingua orwelliana, che è una cosa che detesto. Esiste una parola specifica per definirle: donne trans. Punto. Le donne trans non sono donne, sono donne trans. E anzi, per fare l’avvocato del diavolo, accomunare le donne trans alle donne biologiche potrebbe benissimo essere ritenuto offensivo in quanto è come se implicitamente si negasse il loro doloroso percorso di transizione definendole con una parola che descrive una categoria che non ha fatto alcuno sforzo per essere quello che è. Io sono nata donna, non ho sofferto per diventarlo, quindi i trans dovrebbero essere orgogliosi di definirsi donne-trans, non donne.

    Quello che comunque mi sconcerta è che ci si scaldi tanto per una definizione, per l’uso di una parola piuttosto che di un’altra quando i problemi sono (dovrebbero) essere ben altri. Tanto per citarne uno degli innumerevoli, il governo Trump ha recentemente revocato la health care protection alle persone transessuali e ancora ci si scanna sull’uso delle parole o si piagnucola perché (causa coronavirus) è stato giustamente sospeso il Pride? Il giorno in cui la gente imparerà a battersi e protestare per i problemi veri e concreti e non a litigare sui social per questioni ridicole il mondo forse potrà essere un posto migliore.

    Sulla linea di questo pensiero, non sono neppure d’accordo con l’uso di questi # che si insinuano nel cervello delle masse come dei mantra portando all’indottrinamento. Io infatti sono convinta che dire tutto il tempo #BlackLivesMatter invece di #AllLivesMatter serva solo ed unicamente a creare ulteriore divisione, nonché una gerarchizzazione perniciosa dei problemi delle minoranze. Tutti i benpensanti che hanno da obbiettare su #AllLivesMatter insistono sulla storia del privilegio bianco: peccato che le people of color NON siano solo i neri. Recentemente ho letto di alcuni Messicani massacrati dalla polizia negli USA (dopo essere stati, tra l’altro, ghettizzati dal governo Trump, che ha impedito loro l’accesso negli USA per mezzo del muro). Ebbene, dove sono le proteste in piazza per i Messicani? Dove sono i cartelli #BrownLivesMatter? Dov’è la gente che si scandalizza per il brutale omicidio di non uno ma ben TRE uomini di colore? E non venitemi a dire che i Messicani in America sono privilegiati! E allora dove sono le proteste per i loro diritti?
    Il razzismo è a tutti i livelli. Comprende tutte le razze (sì, anche i bianchi). E focalizzare l’attenzione su un unico problema alimenta solo odio, creando tensione sociale.

    Inoltre, tali generalizzazioni su oppressi e oppressori, vittime e carnefici, privilegiati e soggiogati può essere solo dannosa, in quanto può tranquillamente essere usata e manipolata per distorcere la concezione di razzismo al fine di ottenere dei privilegi (di solito comprati coi soldi e la fama): vedi il clamoroso caso di OJ Simpson.

    In estrema sintesi, parlare per mantra, per frasi fatte e a compartimenti stagni è solo dannoso e contribuisce a creare ancora più odio e divisione, perciò io tutte queste cose le disprezzo profondamente. Se si deve parlare di diritti civili che se ne parli seriamente, considerando tutte le variabili nella loro estrema complessità, non giocando a chi è più privilegiato o chi ha sofferto di più, perché è un approccio che non aiuta nessuno.
     
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210 replies since 13/4/2020, 17:23   2591 views
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