News dal mondo del cinema/serietv

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    There is no escape—we pay for the violence of our ancestors.

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    Discussione davvero molto interessante e devo dire che, in linea di massima, sono d'accordo con quasi tutto quello che avete detto.

    Partiamo dalla questione Via Col Vento: quoto tutto quello che ha detto erin, ma capisco anche benissimo quello che dice Annachì.
    Pensandoci e vedendo alcune delle manifestazioni estreme di questi ultimi giorni, piuttosto che assistere allo scempio degli estremisti di sinistra che distruggono la pellicola di Via Col Vento gettandola nel Mississipi, allora preferisco di gran lunga che ne facciano uno spiegone storico (che, vista l'ipocrita ignoranza degli Americani, direi che male non farebbe). Quello che trovo assurdo è che però ci sia veramente bisogno di spiegare che un film girato nel 1939 e soprattutto AMBIENTATO nel 1861 in piena Guerra di Secessione possa avere dei riferimenti e delle proiezioni ideologiche razziste. Cioè, sul serio te lo devono spiegare?!?
    Historia magistra vitae, diceva Cicerone, e credo che questo principio sia assolutamente valido ancora adesso: dalla storia bisognerebbe imparare studiandola e conoscendola, non cancellare ciò che non ci piace, facendo finta che non sia mai esistito!

    Questo mi porta a un altro punto della questione BLM sempre legata al mondo dello spettacolo: sono sempre stata in totale disaccordo con l'ipocrita foglia di fico adottata per esempio in Inghilterra, dove c'è l'obbligo di inserire in OGNI produzione televisiva britannica una certa percentuale di attori di colore (nel caso specifico dell'UK africani e indiani, per ovvie ragioni storiche). Ovviamente non sono assolutamente del parere che gli attori di colore debbano essere esclusi o discriminati sul lavoro (ci mancherebbe! Trovo piuttosto assurdo che nel 2020 si possa essere ancora a un livello di ignoranza tale da discriminare qualcuno in base al colore della pelle), ma l'obbligo di inserirli OVUNQUE, anche in produzioni e in ruoli che storicamente non avrebbero MAI potuto ricoprire genera (oltre a una sorta di ingiustizia sociale reverse) anche una confusione storica non da poco che secondo me, alla lunga, si ripercuoterà negativamente anche sulle future generazioni.

    Faccio un paio di esempi, giusto per capire meglio.
    Recentemente ho visto una serie TV britannica, Gangs of London, ambientata ai giorni nostri (2019-2020) incentrata su una rete di criminali che entra in crisi dopo la morte del pater familias di una delle più note famiglie della malavita londinese. Bene, in questa serie la percentuale di attori bianchi è pari se non inferiore a quelli degli attori di colore: abbiamo nigeriani, curdi, pakistani, albanesi, gypsy, asiatici, danesi e, infine, una piccola percentuale di irlandesi (che comunque, fra gli inglesi bianchi, possono essere considerati a pieno diritto una minoranza, visto il modo in cui sono stati storicamente (mal)trattati).
    Su questa serie io non ho assolutamente nulla da dire, in quanto ritengo che sia un'operazione inclusiva su larga scala e soprattutto storicamente accurata, in quanto nella Londra del 2019-2020 è normale che agiscano personaggi di tutte le etnie, perciò la presenza di attori di colore è perfettamente realistica e giustificata dalla trama; per di più i bianchi sono solo cattivi, mentre le persone di colore sono equamente distribuite fra buoni e cattivi, così anche il politically correct viene salvaguardato.

    Stessa cosa vale per Beecham House, un altro telefilm, questa volta in costume, che ho visto qualche tempo fa: qui la gran parte degli attori sono indiani, ma essendo ambientato nell'India precoloniale direi che la presenza accanto agli attori inglesi di tutti questi attori indiani/pakistani è perfettamente giustificata dal contesto storico (la regista stessa ha origini indiane).

    Mi è invece capitato di assistere più volte all'inserimento di personaggi di colore in ruoli e storie in cui è storicamente inverosimili o addirittura impossibili (da Ginevra, moglie di re Artù, in Merlin, alla moglie di Bob Cratchit, il socio di Ebenezer Scrooge in Canto di Natale). Questo genere di operazioni le ritengo profondamente sbagliate anche nell'ottica di istruire le future generazioni sul razzismo: fra qualche decennio i bambini che saranno cresciuti fruendo di tutte queste operazioni commerciali ipocritamente politically correct in cui la regina Ginevra è una sguattera di colore che finisce per sposare il re d'Inghilterra come potranno credere che sia mai storicamente esistito il razzismo?
    Se gente adulta e vaccinata ha davvero BISOGNO che davanti a Via Col Vento venga inserito uno spiegone storico che dica loro che nel 1861 gli Stati Uniti del Sud avevano un'economia fondata principalmente sullo sfruttamento degli schiavi neri, crediamo davvero che i bambini delle prossime generazioni sapranno distinguere fra realtà e fantasia politically correct di tutti questi benpensanti che si lavano le mani del problema assumendo attori di colore (anche magari dove non c'entrano nulla), salvo poi permettere che sui loro set tali attori vengano insultati, discriminati e insultati per il colore della propria pelle (es. Glee).

    Riguardo alla questione della polemica sulla Rowling, mi piacerebbe leggere il suo saggio di risposta alle accuse, qualcuno me lo potrebbe linkare?
    Non conosco le posizioni pregresse della Rowling sulla questione dei transessuali, ma mi sembra di aver letto che la polemica di questi ultimi giorni sia scaturita da un Tweet che la Rowling ha postato in risposta ad un articolo in cui le donne biologiche venivano etichettate come “persone con le mestruazioni”, al che l'autrice ha semplicemente commentato che esiste un termine ben preciso per definire le “persone con le mestruazioni”, ovvero “donne”. Mi sembra che urlare allo scandalo e dare alla Rowling della transfobica per una battuta del genere sia davvero esagerato, anche perché io sono assolutamente d'accordo con il fatto che i transessuali NON siano donne (BIOLOGICAMENTE parlando, non psicologicamente), né mai lo saranno (e ho sentito molti transessuali ammettere serenamente questa cosa, anche perché è un dato di fatto oggettivo, non vedo motivo di scaldarsi tanto). Questo non significa affatto sminuire il doloroso percorso fisico e psicologico che i transessuali hanno dovuto affrontare per il cambio di sesso, ma costatare semplicemente che BIOLOGICAMENTE non sono donne. Ed io, da donna, trovo piuttosto degradante dover essere definita “persona con le mestruazioni” solo perché una minoranza di persone non biologicamente nata donna vuole rivendicare il diritto di essere chiamata con il mio stesso nome comune di persona.
    Quindi mi chiedo in che modo il fatto di affermare che i transessuali non sono donne biologiche si traduca necessariamente con il voler negare diritti ai transessuali.

    A questo punto però urge una precisazione: di quali diritti stiamo parlando?
    Perché qui entriamo in un campo minato, che in alcuni casi sfocia nell'ingiustizia sociale nei confronti delle donne biologiche. Infatti, se si tratta del diritto di avere una dignità sociale e civile, sono assolutamente d'accordo, come sono d'accordo che i transessuali che hanno effettuato il cambio di sesso (specificazione per me necessaria, perché affidare una questione come il genere con tutte le sue implicazioni al solo “sentire” dell'individuo non solo è assurdo, ma anche potenzialmente pericoloso) possano usufruire del bagno delle donne o debbano scontare la propria pena detentiva nei carceri femminili.
    Tuttavia per me ci sono cose che non dovrebbero essere permesse, ad esempio non si dovrebbe permettere alle donne trans di gareggiare a livello agonistico nella categoria femminile, in quanto permettere a donne trans di gareggiare finirebbe per ledere un diritto alle donne biologiche sottraendo loro dei meriti duramente conquistati. Infatti, non essendo BIOLOGICAMENTE donne, le donne trans hanno una costituzione fisica diversa da quella delle donne biologiche che le porterebbe inevitabilmente a battere derubare le donne biologiche di tutti i record sportivi, in quanto gli uomini hanno da sempre stabilito tempi e record diversi da quelli delle donne.
    Stessa cosa per me dovrebbe avvenire per i documenti di identità: non dovrebbe essere permesso alle donne trans che NON abbiano effettuato l'operazione per il cambio di sesso poter scrivere sul proprio documento “sesso: femminile”, visto che tale documento ha anche un valore legale/penale.

    CITAZIONE
    Poi meno legata al mondo dello spettacolo, ma abbastanza alle tematiche sollevate dalla Rowling la questione Crepaldi, non so se l'avete seguita...

    No, qual è la polemica questa volta?

    Comunque, per concludere, mi sento di quotare alyps.

    CITAZIONE
    comunque rispetto la sua opinione e mi fa schifo il mondo di twitter che insulta e spara sentenze alimentando più odio e razzismo di quelli contro cui si scaglia
     
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    Film e Cartoni

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    Avevo detto che non volevo entrare nelle polemiche ma... eccomi qui. Cercherò di scrivere normalmente ma se notate da parte mia frasi sopra le righe sappiate che non lo faccio apposta e certe volte mi viene, mi scuso in anticipo XD

    CITAZIONE (*Leah @ 13/6/2020, 17:27) 
    Quello che trovo assurdo è che però ci sia veramente bisogno di spiegare che un film girato nel 1939 e soprattutto AMBIENTATO nel 1861 in piena Guerra di Secessione possa avere dei riferimenti e delle proiezioni ideologiche razziste. Cioè, sul serio te lo devono spiegare?!?
    Historia magistra vitae, diceva Cicerone, e credo che questo principio sia assolutamente valido ancora adesso: dalla storia bisognerebbe imparare studiandola e conoscendola, non cancellare ciò che non ci piace, facendo finta che non sia mai esistito!

    Trovo le due frasi in contrasto (e sono d'accordo con la seconda). Partendo dal presupposto che non ho ben capito se sia stato cancellato o sia solo introdotto dallo spiegone, e assumendo che sia vera la seconda, per quanto un po' ridicolo (come ho scritto precedentemente) trovo che possa avere senso perchè come scrivi tu, Leah, dalla storia bisognerebbe imparare. A volte per imparare c'è bisogno non solo di un film che celebra i bianchi (forse? Il film l'ho visto troppo tempo fa e l'ho trovato insopportabilmente noioso e non ne ricordo praticamente niente), ma anche di una spiegazione su cosa mostra quel film. In questo modo la storia può essere maestra e aiutare a costruire una società migliore e distante da quella che è stata.

    CITAZIONE (*Leah @ 13/6/2020, 17:27) 
    Mi è invece capitato di assistere più volte all'inserimento di personaggi di colore in ruoli e storie in cui è storicamente inverosimili o addirittura impossibili (da Ginevra, moglie di re Artù, in Merlin, alla moglie di Bob Cratchit, il socio di Ebenezer Scrooge in Canto di Natale). Questo genere di operazioni le ritengo profondamente sbagliate anche nell'ottica di istruire le future generazioni sul razzismo: fra qualche decennio i bambini che saranno cresciuti fruendo di tutte queste operazioni commerciali ipocritamente politically correct in cui la regina Ginevra è una sguattera di colore che finisce per sposare il re d'Inghilterra come potranno credere che sia mai storicamente esistito il razzismo?

    Qui devo dissentire a gran voce. Hai citato un telefilm in cui esiste la magia e un film (telefilm? Non so a quale versione ti riferisci) in cui esistono i fantasmi. Davvero il problema è che i bambini non crederanno che sia mai esistito il razzismo? Secondo questa logica, crederanno anche all'esistenza della magia e dei fantasmi... Purtroppo spesso la bandiera dell'accuratezza storica viene sventolata soltanto per criticare la presenza di attori di colore, anche in contesti che di storico non hanno proprio niente... Anche considerando film totalmente storici e verosimili che compiono lo stesso "errore" ci sono ben pochi film che possono vantare un'accuratezza storica totale. A cominciare dalla lingua (quasi tutti i film americani sono in inglese anche se ambientati altrove, penso sia lo stesso per quelli inglesi...), passando per la descrizione delle relazioni sentimentali o dei ruoli femminili. Insomma, secondo me i film sono documenti storici del periodo in cui vengono girati, e non di quello in cui è ambientata la storia, e questo da sempre.
    Qui sei più ferrata tu di me, perchè io l'ho studiato solo alle superiori, ma mi sembra che l'Iliade costituisca una testimonianza storica di un tempo posteriore a quello in cui è accaduta la guerra di Troia (questo particolare mi aveva colpita al tempo). Questo non ci ha indotto in confusione su usi e costumi di popoli tanto antichi, così come Merlin non indurrà in confusione le prossime generazioni: sono sicura che, nonostante la degenerazione mentale, saremo ancora in grado di distinguere realtà e fantasia e convincersi che il razzismo sia esistito davvero. Semmai, potremo gioire che un qualche progresso sia già stato fatto all'inizio del nuovo millennio, introducendo attori di colore in produzioni fantasy.

    CITAZIONE (*Leah @ 13/6/2020, 17:27) 
    Non conosco le posizioni pregresse della Rowling sulla questione dei transessuali, ma mi sembra di aver letto che la polemica di questi ultimi giorni sia scaturita da un Tweet che la Rowling ha postato in risposta ad un articolo in cui le donne biologiche venivano etichettate come “persone con le mestruazioni”, al che l'autrice ha semplicemente commentato che esiste un termine ben preciso per definire le “persone con le mestruazioni”, ovvero “donne”.
    Mi sembra che urlare allo scandalo e dare alla Rowling della transfobica per una battuta del genere sia davvero esagerato, anche perché io sono assolutamente d'accordo con il fatto che i transessuali NON siano donne (BIOLOGICAMENTE parlando, non psicologicamente)

    Ho letto il tweet ma l'ho subito rimosso quindi non so aiutarti, sulle posizioni pregresse c'è stato un altro tweet (poi rimosso con scuse dopo il primo linciaggio online) in difesa di una che era stata licenziata per posizioni transofobiche qualcosa come sei mesi/un anno fa... In questo caso comunque non ha specificato "donne biologiche" ma solo "donne" e qui sta il problema.

    CITAZIONE (*Leah @ 13/6/2020, 17:27) 
    Ed io, da donna, trovo piuttosto degradante dover essere definita “persona con le mestruazioni” solo perché una minoranza di persone non biologicamente nata donna vuole rivendicare il diritto di essere chiamata con il mio stesso nome comune di persona.

    Io, da donna, trovo piuttosto degradante che le mestruazioni debbano essere l'unica cosa che fa di me una donna. Ovvero, le "persone con le mestruazioni" sono un sottogruppo, neanche tanto esteso, delle donne. Esistono le donne in menopausa (sono tante), esistono le donne amenorreiche per malattia, esistono le donne che prendono la pillola a ciclo continuo e scelgono di non avere più le mestruazioni (sono un piccolo gruppo ma sì, esistono). Tutte queste persone, per me, sono donne. Perciò quando si pubblicizza un assorbente, per esempio, (non so a proposito di cosa era il tweet, perciò sto facendo un esempio mio), non ci si rivolge alle "donne" ma alle "persone che hanno le mestruazioni"--> sottogruppo della categoria "donne". Mi sembra una distinzione del tutto logica e sensata e, a prescindere dal discorso transessuali, non vedo perchè è così difficile da accettare che le mestruazioni non identifichino le persone adulte di sesso femminile.

    Sul resto della polemica non voglio esprimermi perchè:
    - Sono davvero stanca delle polemiche, non fingevo, e questi due punti erano solo quelli che mi premevano di più
    - Non conosco il contesto originale del tweet e non ho letto il saggio di JKR
    - Non ho mai conosciuto dal vivo un transessuale nè so nulla sulla questione (per esempio, per quanto riguarda l'attività sportiva mi verrebbe da obiettare che le cure ormonali non permettono loro di gareggiare alla pari con gli uomini... ma non ne so nulla e al momento non ho neanche voglia di informarmi se devo essere sincera)
    - Trovo la questione molto complessa. La sicurezza delle donne mi è sempre stata a cuore, da brava femminista, e nel mio mondo ideale gli uomini sarebbero educati in maniera tale da non nuocere alle donne ed ognuno sarebbe libero di usare il bagno che più gli piace, ma so bene che questo non è il mondo ideale, e comunque visto che non sono io che devo prendere decisioni, non ho voglia di impazzirmi per trovare la quadratura del problema. Riconosco solo che il problema esiste, è reale per tutte le parti coinvolte, e trovo un peccato che si mettano due "minoranze" una contro l'altra. La guerra per i diritti si fa spesso tra parti oppresse, ma l'unico nemico è l'oppressore, non esiste un quantitativo limitato di diritti che bisogna sottrarsi l'uno all'altro, come molto spesso si tende a far credere e come è finito ad essere anche in questo caso. (Leggasi: il problema qui non sono i transessuali o le femministe intransigenti ma l'oppressione maschile, ed è contro quella che dovremmo scagliare tutte le nostre energie e la nostra indignazione, ma questo è un concetto teorico per il quale, al momento, non ho un'applicazione pratica).

    ... ti prego aly non tirare fuori altre polemiche perchè non ho tempo hahahahahaha
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 12/6/2020, 20:41)
    Io ora mi chiedo se bandiranno tutti i prodotti di questa marca :ehm:
    www.dalnegro.com

    vabbè so già falliti in pratica XD
    CITAZIONE (~alyps~ @ 12/6/2020, 20:41)
    Ma invece della Rowling che mi dici? Sono un po' combattuta, ho letto il "saggio" di risposta alle accuse, scritto benissimo e molto interessante, ma non mi convince appieno la sua argomentazione, in particolare non sono molto sicura che ampliare i diritti dei transgender, mettendo sullo stesso piano donne e uomini che si sentono tali, ma non hanno fatto alcuna operazione né cura ormonale, possa ledere i diritti delle donne...
    Comprendo in un certo senso il suo punto di vista, il desiderio di non essere completamente aperti relativamente a bagni, spogliatoi, carceri e altri spazi dedicati alle donne anche e soprattutto per la loro sicurezza, però non so, mi viene anche difficile pensare a come porre delle regolamentazioni e come farle rispettare...

    l'argomento sinceramente mi prende di meno, sarà che il mondo trans mi è sconosciuto.

    in generale però sono d'accordo con la Rowling. E non sono nemmeno una "femminista estremista" (o come si chiamano XXD).. Per me la distinzioni di genere esiste, se non sei operato puoi vestirti come vuoi, resti un uomo, ergo, nei luoghi dedicati alle donne non dovresti entrarci.
    E' discriminatorio? probabilmente sì ma il problema è la tutela delle donne.

    la tutela di entrambi i diritti è importante, quindi se il parlamento scozzese fa una legge troppo semplicistica che permette a qualsisi uomo con una parrucca di entrare nel bagno delle donne, IMHO è un problema. E la Rowling è l'unica che ci mette la faccia e lo dice, anche perchè ormai controbattere le "argomentazione gay" ti rende in automatico omofobo transfobico ecc

    CITAZIONE (*Leah @ 13/6/2020, 17:27)
    Riguardo alla questione della polemica sulla Rowling, mi piacerebbe leggere il suo saggio di risposta alle accuse, qualcuno me lo potrebbe linkare?

    Mi sembra che urlare allo scandalo e dare alla Rowling della transfobica per una battuta del genere sia davvero esagerato, anche perché io sono assolutamente d'accordo con il fatto che i transessuali NON siano donne (BIOLOGICAMENTE parlando, non psicologicamente), né mai lo saranno (e ho sentito molti transessuali ammettere serenamente questa cosa, anche perché è un dato di fatto oggettivo, non vedo motivo di scaldarsi tanto). Questo non significa affatto sminuire il doloroso percorso fisico e psicologico che i transessuali hanno dovuto affrontare per il cambio di sesso, ma costatare semplicemente che BIOLOGICAMENTE non sono donne. Ed io, da donna, trovo piuttosto degradante dover essere definita “persona con le mestruazioni” solo perché una minoranza di persone non biologicamente nata donna vuole rivendicare il diritto di essere chiamata con il mio stesso nome comune di persona.
    Quindi mi chiedo in che modo il fatto di affermare che i transessuali non sono donne biologiche si traduca necessariamente con il voler negare diritti ai transessuali.

    A questo punto però urge una precisazione: di quali diritti stiamo parlando?
    Perché qui entriamo in un campo minato, che in alcuni casi sfocia nell'ingiustizia sociale nei confronti delle donne biologiche.

    Quotone. Ma purtroppo se dici questo sei in automatico transfobico ecc ecc

    Cmq la Rowling è stata accusata anche di usare il termine sesso e non genere, cosa che discrimina chi di sesso è di un modo ma si sente di un altro genere.. dato che lei scrive solo sesso ha scatenato polemiche, in quanto sembrerebbe una TERF, una femminista nemica dei trans in pratica

    il blog : www.jkrowling.com/answers/




    CITAZIONE (*Leah @ 13/6/2020, 17:27)
    questione Via Col Vento:
    Quello che trovo assurdo è che però ci sia veramente bisogno di spiegare che un film girato nel 1939 e soprattutto AMBIENTATO nel 1861 in piena Guerra di Secessione possa avere dei riferimenti e delle proiezioni ideologiche razziste. Cioè, sul serio te lo devono spiegare?!?
    Historia magistra vitae, diceva Cicerone, e credo che questo principio sia assolutamente valido ancora adesso: dalla storia bisognerebbe imparare studiandola e conoscendola, non cancellare ciò che non ci piace, facendo finta che non sia mai esistito!

    Questo mi porta a un altro punto della questione BLM sempre legata al mondo dello spettacolo: sono sempre stata in totale disaccordo con l'ipocrita foglia di fico adottata per esempio in Inghilterra, dove c'è l'obbligo di inserire in OGNI produzione televisiva britannica una certa percentuale di attori di colore

    Questo genere di operazioni le ritengo profondamente sbagliate anche nell'ottica di istruire le future generazioni sul razzismo: fra qualche decennio i bambini che saranno cresciuti fruendo di tutte queste operazioni commerciali ipocritamente politically correct in cui la regina Ginevra è una sguattera di colore che finisce per sposare il re d'Inghilterra come potranno credere che sia mai storicamente esistito il razzismo?

    su via col vento assolutamente d'accordo, anche perchè dimostrano il fallimento del sistema scolastico americano XD

    Secondo me il pericolo che le generazioni future possano scordarsi nel razzismo non c'è.
    E lo dimostra il fatto che ancora adesso il problema è presente, e forse in costante aumento. IMho quando i roblemi economici aumentano, anche tutti gli altri lo fanno, con la recessione certa post coronavirus sarà sempre peggio (a meno di gesti plateali per calmare gli animi)

    però anche io quando ho visto Ginevra mi sono messa a ridere o peggio ancora quando in THC, una serie sui drammi storici Shakesperiani, ho visto la regina di Francia nera maddai XD
    Ma è un discorso che mi pare di avere già affrontato qui sul forum, a me alla fine non danno fastidio. Gli attori neri devono lavorare e, maggiormente in Uk, preferiscono perdere di veridicità per assicurarsi la "diversità" e magari, perchè no, premiare anche attori neri che se lo meritano.


     
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    Anche a me, se devo essere sincera, dà fastidio quando per il politically correct, vengono inserite quote nere, asiatiche ecc. in opere dove non c'entrano niente, perché, sarò cinica io, ma lo trovo un modo molto visibile, ma anche molto ipocrita di mostrare quanto certe produzioni tengano ai diritti di categorie discriminate, quando in realtà il loro è un palese contentino.
    Quello che secondo me farebbe davvero la differenza sono le STORIE, nuove storie, storie reali mai raccontate prima, in cui i protagonisti sono attori appartenenti a minoranze, servono scrittori, consulenti storici, registi e registe, persone che possono veramente far sentire la loro voce e fare la differenza, più che comparse fuori luogo tanto per mostrare di essere inclusivi. Capisco che la questione sia in realtà delicata, che, nel caso della Disney ad es. i bambini, vedendo sempre cast multietnici, possono considerare un ambiente misto la normalità, rispecchiarsi in modelli positivi con lo stesso colore della propria pelle posti sullo stesso piano di chi ha un colore diverso. Peccato che la maggior parte delle volte questi personaggi siano totalmente inutili ai fini della trama, non sono affatto fighi o personaggi in posizioni di potere, spesso sono aiutanti e comparse. Il caso del live-action della Bella e la Bestia mi sembra lampante, esatto erin, ne avevamo già discusso nel topic apposito!

    CITAZIONE
    Qui sei più ferrata tu di me, perchè io l'ho studiato solo alle superiori, ma mi sembra che l'Iliade costituisca una testimonianza storica di un tempo posteriore a quello in cui è accaduta la guerra di Troia (questo particolare mi aveva colpita al tempo).

    Assolutamente sì :woot:
    Ad esempio all'epoca non bruciavano i morti come descritto nell'Iliade, ma venivano seppelliti. Poi c'è la questione della tecnica di combattimento che in realtà è un po' più complessa, Omero ne descrive due e fa un mashup tra falange oplitica e carri da guerra.
    Però non darei così scontato che tutti si facciano più facilmente l'idea del contesto storico in cui è stato realizzato un film piuttosto che del contesto in cui è ambientato, questo richiede delle capacità critiche e una conoscenza storica o anche solo volontà di informarsi che non tutti hanno purtroppo. In realtà, secondo me, siamo molto più condizionati dalla rappresentazione fornita da un'opera che non dal contesto della stessa. Ma non voglio addentrarmi in questo discorso, perché alla fine condivido il fatto che il caso di Merlin non sia un problema nella percezione del razzismo o della sua mancanza per i motivi che hai citato.
    Però ammetto che, personalmente, anche se tratta di una leggenda, questa libertà dà fastidio, si sa che è ambientato in Gran Bretagna in una certa epoca in cui è assurdo pensare che Ginevra fosse una schiava africana... almeno però qui era una protagonista :D

    La polemica sulla Rowling è ben illustrata da questo articolo (che alla fine la condanna, però mi sembra che i fatti siano stati esposti in maniera accurata e lucida) Potete partire dai tweet del 2020
    www.cercatoridiatlantide.it/j-k-ro...dpCwFMj3zwRJmcE

    Il saggio che lei ha scritto è questo, lo riporto in italiano per chi vuole far prima (ma cito sotto alcuni estratti)
    www.badtaste.it/2020/06/10/j-k-row...-genere/433808/

    In particolare sottolineo questo passaggio, che secondo me è il nocciolo della questione

    CITAZIONE
    Stiamo affrontando il periodo più misogino che abbia mai vissuto. Negli anni ’80 immaginavo che le mie figlie, se mai ne avessi avute, avrebbero avuto una vita molto migliore della mia, ma tra le polemiche contro il femminismo e una cultura online traboccante di pornografia, credo che le cose siano diventate anche peggiori per le ragazze. Non ho mai visto donne tanto denigrate e disumanizzate. Dalla lunga storia di abusi sessuali del leader del mondo libro e dai suoi orgogliosi inviti ad “afferrarle per la passera”, al movimento incel (celibi involontari) che si scaglia contro le donne che non cedono al sesso, agli attivisti trans che dichiarano che le TERF vanno prese a pugni in faccia e rieducate, gli uomini di tutto lo spettro politico sono d’accordo: le donne sono a caccia di guai. Ovunque, alle donne viene detto di chiudere la bocca e mettersi a sedere, o altro.

    Ho letto tutte le argomentazioni sul fatto che la femminilità non risieda nel sesso biologico e che le donne biologiche non abbiano esperienze comunque, e anche io le trovo profondamente misogine e regressive. È anche chiaro che uno degli obiettivi della negazione dell’importanza del sesso è anche l’erodere ciò che alcuni sembrano vedere come un’idea crudelmente segregazionista che le donne abbiano una realtà biologica propria o una altrettanto pericolosa realtà unificante che le rende una classe politica coesa. Le centinaia di email che ho ricevuto negli ultimi giorni dimostra che questa erosione preoccupa anche tanti altri. Non è abbastanza che le donne siano alleate delle persone trans. Le donne devono accettare e ammettere che non ci sia differenza materiale tra le donne trans e loro stesse.

    Ma come molte donne hanno detto prima di me, “donna” non è costume. “Donna” non è un’idea nella testa di uomo. “Donna” non è un cervello rosa, un apprezzamento per Jimmy Choo o qualunque altra idea sessista che in qualche modo oggi viene definitiva progressista. Per di più, il linguaggio “inclusivo” che definisce le donne “mestruatrici” e “gente con la vulva” colpisce le donne in quanto disumanizzante e avvilente. Capisco perché gli attivisti trans considerino questo linguaggio appropriato e gentile, ma per tutte coloro che si sono sentite sputare contro insulti da uomini violenti, non è qualcosa di neutrale, ma di ostile e alienante.

    CITAZIONE
    Ed io, da donna, trovo piuttosto degradante dover essere definita “persona con le mestruazioni” solo perché una minoranza di persone non biologicamente nata donna vuole rivendicare il diritto di essere chiamata con il mio stesso nome comune di persona.
    CITAZIONE
    Io, da donna, trovo piuttosto degradante che le mestruazioni debbano essere l'unica cosa che fa di me una donna. Ovvero, le "persone con le mestruazioni" sono un sottogruppo, neanche tanto esteso, delle donne.

    La cosa paradossale qui è che secondo me siete tutti d'accordo, voi due, la Rowling e chi ha scritto l'articolo, sul fatto che sia degradante associare le donne al concetto di "persone con le mestruazioni". Il fatto è che l'articolo ha usato quest'espressione in buona fede, intendendo davvero solo le donne con le mestruazioni, più i trans Female-to-Male che non hanno effettuato la transizione (più ho scoperto che c'è quest'altra categorie delle persone non binary, che non vogliono identificarsi né come donne né come uomini, ma ovviamente qualcuna di loro avrà le mestruazioni!). Invece la Rowling ha inteso che si volesse usare quest'espressione politically correct, in modo a suo avviso degradante, per identificare le donne biologiche (deducendo che, usando invece la parola "donna", si sarebbero inclusi i trans Male-to-Female che non hanno ancora completato la transizione, e invece a questi l'articolo non voleva parlare, dato che non hanno le mestruazioni). Evidentemente non ha capito che c'era un altro tipo di ragionamento dietro la scelta dell'articolo!

    Ma se qualcuno legge il saggio (vedi pezzetto citato prima) si accorge che la Rowling non vuole che si identifichi una donna con l'avere le mestruazioni, anzi, dice esattamente l'opposto!

    La questione dei diritti è molto complessa e sicuramente la Rowling l'ha un po' banalizzata, facendo credere che il vero problema di estendere i diritti ai trans sia quello di aprire le porte di bagni, spogliatoi e carceri a eventuali predatori uomini.
    Diciamo che non l'avrei messa in questi termini, non avrei fatto leva su questa paura, che poi è quello che a tutti rimane più impresso del discorso
    Sono d'accordo su questo
    CITAZIONE
    e comunque visto che non sono io che devo prendere decisioni, non ho voglia di impazzirmi per trovare la quadratura del problema. Riconosco solo che il problema esiste, è reale per tutte le parti coinvolte, e trovo un peccato che si mettano due "minoranze" una contro l'altra. La guerra per i diritti si fa spesso tra parti oppresse, ma l'unico nemico è l'oppressore, non esiste un quantitativo limitato di diritti che bisogna sottrarsi l'uno all'altro, come molto spesso si tende a far credere e come è finito ad essere anche in questo caso.

    È anche vero che la Rowling non dice assolutamente di non voler riconoscere lo status di donna ai trans che hanno effettuato la transizione, anzi, ma esprime solo la sua preoccupazione nei confronti di leggi che permettono un semplice cambio di sesso nella carta d'identità a quei trans che non hanno né intrapreso una cura ormonale, né un'operazione chirurgica.

    Qui lo dice
    CITAZIONE
    Sabato mattina ho letto che il governo scozzese sta portando avanti la sua controversa legge sul riconoscimento dell’identità di genere, una legge per cui a tutti gli effetti a un uomo basterà dire di essere una donna per “diventare una donna”. Questo mi ha fatto scattare. Depressa dagli attacchi degli attivisti trans sui social media, quando ero lì solo per parlare con i bambini dei disegni che avevano realizzato per il mio libro durante il lockdown, ho passato buona parte di sabato in un luogo molto oscuro della mia testa, ripensando in continuazione a un’aggressione sessuale molto seria che avevo subito quando avevo una ventina d’anni.

    Ripeto, secondo me sbaglia a puntare tutto sul problema della violenza all'interno di posti sicuri per le donne perché a loro dedicati, però secondo me non ha tutti i torti nel manifestare questa perplessità, e Leah ha fatto emergere un altro punto meritevole di discussione, e non credo che per questo debba essere messa alla gogna.

    Sono sinceramente un po' delusa da tutto il cast di Harry Potter che si è espresso sulla questione con un semplice tweet che ribadiva il sostegno ai trans MtF e al fatto che hanno il diritto di essere considerate donne, quando l'oggetto del saggio della Rowling non era affatto la negazione di questo diritto, ma la perplessità riguardo a problematiche connesse, a cui nessuno ovviamente ha dato una risposta e che il social più cretino del mondo (twitter, che davvero io detesto XD) non permette di articolare, banalizzando una discussione in un semplice slogan pubblicitario.

    CITAZIONE
    ... ti prego aly non tirare fuori altre polemiche perchè non ho tempo hahahahahaha

    Ammettilo che sei attirata dalle polemiche che ti sto servendo su un piatto d'argento! ahahahahah

    Comunque ne ho trovata ancora un'altra, oggi pomeriggio discutevo (amabilmente) con degli amici su whatsapp per il fatto che un videogioco per la PS5 è stato ritirato per accuse di razzismo e verrà pertanto modificato
    Per chi vuole www.everyeye.it/notizie/little-dev...ato-451616.html

    La questione Marco Crepaldi è MOLTO interessante, come lo è il suo personaggio. L'ho conosciuto in quarantena, o meglio Youtube ha cominciato a propinarmi in homepage i suoi video, che ho trovato molto interessanti, tanto da guardarmene parecchi. Lui è fondatore dell'associazione Hikikomori Italia (non so se sapete, sono ragazzi per lo più molto giovani che si rinchiudono in un isolamento sociale, con problemi che vanno dalla depressione alle tendenze suicide. Il nome viene dal Giappone dove questo fenomeno è preoccupantemente diffuso, in Italia in aumento). Partendo da questo tema, e riscontrando una stragrande maggioranza maschile tra gli Hikikomori, analizza varie tematiche e dinamiche sociali, temi di attualità, sintomi di disagio sociale (stress, depressione, ansia da prestazione) facendo emergere soprattutto il punto di vista e le problematiche maschili in maniera secondo me davvero articolata, approfondita e ben argomentata. Di qui a interessarsi a tematiche di parità di genere, mascolinità tossica, sessualità che riguardano anche l'universo femminile, il passo è breve, e sono in realtà molte di più le sue interviste a donne che a uomini (io per esempio mi sono vista interviste a ragazze demisessuali -etichetta che manco conoscevo-, asessuali, sex repulsed ecc.). Credo che in passato sia stato bersaglio di polemiche da parte di alcune femministe perché sostiene che sia una società maschilista sia in tempi più recenti un certo tipo di femminismo estremo facciano danno, ma sull'argomento ho visto solo un video sull'ipocrisia di Freeda (anche abbastanza condivisibile) e poi una discussione sul femminismo con una femminista (che fa anche recensioni di film con particolare sguardo alle tematiche di genere, razzismo e diversità), molto pacata e interessante.
    Per arrivare al punto, qualche settimana fa è scoppiata una polemica + shitstorm su instagram e twitter, che però non so come sia partita esattamente, dato che la storia in questione ora non c'è più. Mi pare che Crepaldi abbia scritto qualcosa sul fatto che il privilegio dell'uomo/bianco/etero/ non coincide spesso e volentieri con un benessere psicofisico (cosa che peraltro ha sempre affermato, è la base di tutta la sua attività sugli Hikikomori, inspiegabili altrimenti), è stato invitato a tacere in quanto maschio privilegiato ecc., e più lui rispondeva ai commenti, più è stato insultato, minacciato in maniera massiccia, tanto che poi ha annunciato che per un periodo si sarebbe preso una pausa dai social.

    Ho trovato una storia ecco

    https://i.imgur.com/Cd9HJfF.png

    A me tutta la faccenda è dispiaciuta, perché mi pareva davvero un content creator (ora si dice così) preparato e interessante, perché amo le voci fuori dal coro (per la verità mi ero già interessata a queste problematiche maschili perché guardando film per il festival di Londra me n'erano capitati un paio e li avevo trovati non bellissimi ma illuminanti, avevo addirittura proposto di fare una sezione apposta).
    Ho tirato in ballo questa questione solo perché mi sembrava collegata con la shitstorm della Rowling, visto che entrambi sono stati invitati a tacere e insultati in quanto non facenti parte di una categoria che poteva esprimersi riguardo ad un'altra (cosa che io in linea di massima non condivido, ma questo è un altro discorso), per essere un po' unpolitically correct, per la questione difendere i diritti di una categoria è come toglierli ad altri o che bisogna mettere sempre una fazione contro l'altra.
    In realtà, al contrario della Rowling non ha mai neanche messo lontanamente in discussione i diritti delle donne, né mai rivendicato una priorità alla trattazione delle problematiche di genere maschile, ha semplicemente dato una voce alla propria categoria che non può che fare bene alla parità di genere in generale.
    Poi, per quanto appoggi Crepaldi, anche perché non c'erano vere argomentazioni contro di lui, ma più insulti, poi ha un po' sbroccato, arrivando a coniare il termine nazi-femministe per quelle che in realtà sono solo persone maleducate :ehm: questa parola mi fa abbastanza orrore, per cui spero che quando e se tornerà smetterà di usarla.

    Edited by ~alyps~ - 14/6/2020, 08:57
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 14/6/2020, 00:40) 
    Anche a me, se devo essere sincera, dà fastidio quando per il politically correct, vengono inserite quote nere, asiatiche ecc. in opere dove non c'entrano niente, perché, sarò cinica io, ma lo trovo un modo molto visibile, ma anche molto ipocrita di mostrare quanto certe produzioni tengano ai diritti di categorie discriminate, quando in realtà il loro è un palese contentino.
    Quello che secondo me farebbe davvero la differenza sono le STORIE, nuove storie, storie reali mai raccontate prima, in cui i protagonisti sono attori appartenenti a minoranze, servono scrittori, consulenti storici, registi e registe, persone che possono veramente far sentire la loro voce e fare la differenza, più che comparse fuori luogo tanto per mostrare di essere inclusivi.

    Concordo con te (e con Leah) sul fatto che a volte siano operazioni ipocrite, ma la soluzione è appunto domandare per rappresentazioni meno ipocrite, non eliminare quello che già si fa perchè ipocrita. Insomma, date queste situazioni bisogna domandare secondo me più rappresentazione, non di togliere quanto già c'è che, seppur difettoso, è comunque qualcosa.

    CITAZIONE (~alyps~ @ 14/6/2020, 00:40) 
    Però non darei così scontato che tutti si facciano più facilmente l'idea del contesto storico in cui è stato realizzato un film piuttosto che del contesto in cui è ambientato, questo richiede delle capacità critiche e una conoscenza storica o anche solo volontà di informarsi che non tutti hanno purtroppo. In realtà, secondo me, siamo molto più condizionati dalla rappresentazione fornita da un'opera che non dal contesto della stessa.

    Era un esempio estremo per far capire che il problema c'è sempre stato e in ogni caso i film non dovrebbero essere presi come documenti storici perchè non lo sono, perciò ben vengano attori di colore fuori posto se questo aiuta il nostro presente, lasciamo la storia agli storici e godiamoci l'arte.

    CITAZIONE (~alyps~ @ 14/6/2020, 00:40) 
    Però ammetto che, personalmente, anche se tratta di una leggenda, questa libertà dà fastidio, si sa che è ambientato in Gran Bretagna in una certa epoca in cui è assurdo pensare che Ginevra fosse una schiava africana... almeno però qui era una protagonista :D

    So che lo sai già ma... immagina quanto dia fastidio invece non vedersi mai rappresentati sullo schermo, vedere solo persone diverse da te essere gli eroi e i cattivi, i maghi e i re... tutti lontani da come appari tu. Direi che il fastidio delle persone di colore qui vince sul nostro fastidio di veder snaturata la legenda. Anche perchè, che io sappia, Merlin non è proprio un esempio di fedeltà alla legenda, quindi se proprio vuoi infastidirti su quel telefilm infastidisciti sulle inesattezze della storia, più che su Ginevra nera. Mi rendo conto che questa risposta suona un po' antipatica, ma è vero che questo nostro "fastidio" viene da una posizione di privilegio che forse è il caso di rivedere.

    CITAZIONE (~alyps~ @ 14/6/2020, 00:40) 
    La cosa paradossale qui è che secondo me siete tutti d'accordo, voi due, la Rowling e chi ha scritto l'articolo, sul fatto che sia degradante associare le donne al concetto di "persone con le mestruazioni". [...]

    La questione qui è semplice: è vero, i transessuali non sono donne biologiche e non lo saranno mai ma... è proprio necessario sottolinearlo ogni singola volta? è già abbastanza difficile per loro, ne hanno sicuramente passate tante (perdonate la genericità del discorso, come ho detto non ho mai conosciuto un trasnessuale dal vivo), per quanto mi riguarda uomini che hanno cambiato sesso sono donne, punto, e io, da donna, mi sento di trattarle come donne. Il ribadire costantemente che non sono donne biologiche mi sembra una forma particolarmente subdola e sadica di discriminazione. Poi, ripeto, non mi pronuncio su chi non è in cura ormonale/non si è operato perchè è un discorso più complesso sul quale non ho idee definite.

    CITAZIONE (~alyps~ @ 14/6/2020, 00:40) 
    Per arrivare al punto, qualche settimana fa è scoppiata una polemica + shitstorm su instagram e twitter, che però non so come sia partita esattamente, dato che la storia in questione ora non c'è più. Mi pare che Crepaldi abbia scritto qualcosa sul fatto che il privilegio dell'uomo/bianco/etero/ non coincide spesso e volentieri con un benessere psicofisico (cosa che peraltro ha sempre affermato, è la base di tutta la sua attività sugli Hikikomori, inspiegabili altrimenti), è stato invitato a tacere in quanto maschio privilegiato ecc., e più lui rispondeva ai commenti, più è stato insultato, minacciato in maniera massiccia, tanto che poi ha annunciato che per un periodo si sarebbe preso una pausa dai social.

    Ribadendo ancora una volta che i linciaggi online, da qualsiasi parte provengano, sono probabilmente la peggior eredità di internet, qui la questione è molto semplice: lui ha detto una cosa vera ma ha sbagliato a dirla. E vi spiego perchè.
    Negli ultimi giorni girava su instagram un discorso (io l'ho beccato da metà delle persone che seguo!) sul "white privilege" che diceva "il privilegio bianco non vuol dire che tu non abbia avuto una vita difficile, o che non sia stato discriminato per altri motivi - esistono privilegi socioeconomici, di genere, sessuali etc. - vuol dire che non hai avuto una vita difficile e non sei stato discriminato per il colore della tua pelle, e benefici attivamente della discriminazione delle persone di colore."
    Anche per me la prima reazione, quando qualcuno mi accusa di essere privilegiata, è di pensare "sì, ma non mi conosci, non sai cosa ho passato, com'è stata la mia vita", ed è vero, ma qui si sta parlando di un'altra cosa. Dire che sei privilegiato in quanto uomo/bianco/eterosessuale non vuol dire che tu non possa stare male, ma solo che non stai socialmente male per quei motivi. E la reazione giusta è dire sì, è vero, e cercare di capire come usare al meglio i propri privilegi per smantellarli, non lamentarsi "sì ma anche io sto male". è un po' come la questione "black lives matter" vs. "all lives matter", ovviamente tutte le vite importano, ma attualmente il problema è sulle persone nere, perciò lo slogan dice che le vite delle persone nere contano, e ribadire che tutte le vite contano è diminuire l'importanza del problema attuale.
    Insomma, lui sul suo canale parla dei suoi problemi e nessuno l'ha attaccato per questo, ma quando ha tirato in ballo i suoi privilegi commentando "sì, ma anche io soffro" è come se in qualche modo avesse cercato di negare che gode di quei privilegi, che quei privilegi lo aiutano nella vita di tutti i giorni, e questo è sbagliato.
     
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    È anche vero che la Rowling non dice assolutamente di non voler riconoscere lo status di donna ai trans che hanno effettuato la transizione, anzi, ma esprime solo la sua preoccupazione nei confronti di leggi che permettono un semplice cambio di sesso nella carta d'identità a quei trans che non hanno né intrapreso una cura ormonale, né un'operazione chirurgica.

    e a me sembra solo buon senso, non discriminazione.

    CITAZIONE
    eccato che la maggior parte delle volte questi personaggi siano totalmente inutili ai fini della trama, non sono affatto fighi o personaggi in posizioni di potere, spesso sono aiutanti e comparse.

    ti riferisci solo ai cartoni animati? Perché di film e serie tv con personaggi neri importanti, ce ne sono moltissimi ormai..

    Capisco il vostro punto di vista, un nero nel medioevo è anacronistico e basta. Ma ormai io ci ho fatto il callo, ci passo sopra come per le inevitabili inesattezze storiche ..

    Cmq la Sirenetta nera è stato un colpo anche per me (sarà che da piccola impazzivo per il cartone!)XD
    ....e noto che c'è razzismo verso i ginger (!!!!!!) Li fanno tutti neri! :ganjalf: :ganjalf:
    Va bene come nuova polemica? XDxD pensateci, quante volte i rossi li fanno neri? Già dak film vecchi come Le ali della libertà, o serie tv UK come Good Omens, la stessa Sirenetta ... :ph34r: inquietante



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    Sono sinceramente un po' delusa da tutto il cast di Harry Potter che si è espresso sulla questione con un semplice tweet che ribadiva il sostegno ai trans MtF e al fatto che hanno il diritto di essere considerate donne, quando l'oggetto del saggio della Rowling non era affatto la negazione di questo diritto, ma la perplessità riguardo a problematiche connesse, a cui nessuno ovviamente ha dato una risposta e che il social più cretino del mondo (twitter, che davvero io detesto XD) non permette di articolare, banalizzando una discussione in un semplice slogan pubblicitario.

    Ma infatti che massa di idioti. Solo per farsi belli agli occhi del pubblico, tra l'altro trovo ipocrita l'intervento della Warner Bros .. per Ezra Miller che prende per il collo una donna niente, per la Rowling che esprime una sua opinione sui trans una nota ufficiale. Bah :/

    Cmq twitter non era così, quando si vedevano le stelle era tutto un altro mondo *-* , adesso purtroppo le tendenze e le polemiche sono fatte dalle 20enni che hanno monopolizzato il social. Che amarezza xDD

    Finalmente ho capito chi è sto Crepaldi, ho visto che ne parlavano ma non avevo capito cosa avesse fatto per meritarsi tanto odio.



    Cmq Annachì, quando dici
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    A volte per imparare c'è bisogno non solo di un film che celebra i bianchi (forse? Il film l'ho visto troppo tempo fa e l'ho trovato insopportabilmente noioso e non ne ricordo praticamente niente), ma anche di una spiegazione su cosa mostra quel film.

    se parli di Via col vento, non è affatto un film che celebra i bianchi. Si concentra principalmente su come Rossella, ragazza vezzeggiata e ricca del sud, si trovi suo malgrado nel bel mezzo della guerra civile e cerchi di sopravvivere in ogni modo. Famosissima la scena di quando si getta per terra e promette a se stessa che non partirà più la fame .. è un film meraviglioso con tante chiavi di lettura ma soprattutto ai concentra su cosa si è disposti a fare per sopravvivere, su come la guerra faccia schifo da entrambi i lati, su come i soldati del Nord abbiano saccheggiato e stuprato senza avere ripercussioni ecc (ecco perché per i Suddisti i generali confederati sono eroi e non vogliono rimuovere le statue, dal loro punto di vista difendevano le loro case. Magari sarebbe opportuno metterle in un museo e non nelle piazze ??)

    Nel film la liberazione degli schiavi è piuttosto sullo sfondo, il film punta a mostrarci altro.
    la polemica credo riguardi una battuta che Rossella fa ad una sua ormai ex schiava rimasta con lei (chiaramente demente). In una situazione di crisi, stava morendo Melania, le dice di sbrigarsi se no l'avrebbe frustats ..
    Tutto a fronte di Mami che ha un ruolo importante nel film, che non ha peli sulla lingua e che viene trattata bene anche da Rhett.
    Tra l'altro questa sì che un caso BLM
    CITAZIONE
    Hattie McDaniel, Mami in Via col Vento, fu la prima donna afroamericana della storia a vincere un premio Oscar, ma a causa delle leggi del periodo (le cosidette leggi Jim Crow) che impedivano alle persone di colore di stare insieme ai bianchi, non potè partecipare nè alla prima del film ad Atalanta e nemmeno entrare nel Kodak Theatre a ritirare la statuetta che aveva vinto.

    x
    In più quando Rossella sta per essere aggredita, viene salvata da un suo ex schiavo. Il nome non lo ricordo, ma le dice di averlo fatto perché suo padre lo aveva sempre trattato bene.. Può sembrare paracula come affermazione ma è una verità. Alcuni latifondisti trattavano "bene" i loro schiavi (considerando che in altre piantagioni erano visti come bestie). E mi pare che il tizio le dice anche che sta andando al Nord perché, infatti, una volta liberi si sono ritrovati con niente e senza protezione, molti venivamo uccisi per ripicca da chi era ormai senza un soldo, quindi preferivano andare al nord per finire ad essere manovalanza a costo quasi zero, "nuovi schiavi" dell'appena nato capitalismo industriale..
    La verità è che al Nord non c'erano santi e misericordiosi, ma uomini d'affari che volevano espandersi, la schiavitù era un pretesto perfetto, per una volta l'avidità economica e la dignità della persona potevano essere raggiunti entrambi in un colpo solo, peccato che una volta liberati non fregasse più a nessuno degli ex schiavi, anzi, potevano essere solo che sfruttati in altro modo.
     
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    Concordo con te (e con Leah) sul fatto che a volte siano operazioni ipocrite, ma la soluzione è appunto domandare per rappresentazioni meno ipocrite, non eliminare quello che già si fa perchè ipocrita. Insomma, date queste situazioni bisogna domandare secondo me più rappresentazione, non di togliere quanto già c'è che, seppur difettoso, è comunque qualcosa.

    Certo, assolutamente, non si parla di eliminare quello che c'è già, ma di essere inclusivi in modo più intelligente!
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    Era un esempio estremo per far capire che il problema c'è sempre stato e in ogni caso i film non dovrebbero essere presi come documenti storici perchè non lo sono, perciò ben vengano attori di colore fuori posto se questo aiuta il nostro presente, lasciamo la storia agli storici e godiamoci l'arte.

    Mmm nì... i film non hanno la responsabilità di essere storicamente accurati e hanno tutta la libertà di non esserlo, però, quando un film dice di ispirarsi ad una storia vera o ad un contesto storico ben preciso, ci si aspetta che la verosimiglianza venga rispettata, almeno a grandi linee.
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    So che lo sai già ma... immagina quanto dia fastidio invece non vedersi mai rappresentati sullo schermo, vedere solo persone diverse da te essere gli eroi e i cattivi, i maghi e i re... tutti lontani da come appari tu. Direi che il fastidio delle persone di colore qui vince sul nostro fastidio di veder snaturata la legenda. Anche perchè, che io sappia, Merlin non è proprio un esempio di fedeltà alla legenda, quindi se proprio vuoi infastidirti su quel telefilm infastidisciti sulle inesattezze della storia, più che su Ginevra nera. Mi rendo conto che questa risposta suona un po' antipatica, ma è vero che questo nostro "fastidio" viene da una posizione di privilegio che forse è il caso di rivedere.

    Esatto, infatti sono convinta di non poter esprimere un giudizio sulla bontà di questa operazione allo stesso modo di chi vive sulla propria pelle dei pregiudizi razziali, se non fare delle supposizioni sul fatto che è già qualcosa, ma non una reale conquista. So anche che ci sono battaglie più importanti da combattere rispetto allo svincolare il politically correct (che io vedo in un'accezione totalmente negativa) dall'arte e dal cinema, che è un discorso di chi non soffre sulla propria pelle discriminazioni importanti e ha la possibilità di guardare la situazione dall'esterno e di soffermarsi su questioni di questo tipo. Dico però che possiamo fare di meglio e combattere battaglie più sensate, se le vogliamo combattere.
    Di meglio che pensare di dare una rappresentazione valida piazzando a caso attori neri come comparse o in ruoli più importanti (cosa comunque rarissima) in storie o contesti storico-geografici con cui non c'entrano nulla, per compiacere un sentimento di politcally correct. Mi sembra, onestamente, un obiettivo posto solo per sciacquare la coscienza ai bianchi, per creare scalpore, fare notizia, più che per garantire un'effettiva rappresentazione ai neri. Mi sembra più importante il fatto che una grossa produzione hollywoodiana abbia un protagonista nero (e non ce ne sono tantissime purtroppo, al di là di quelle che parlano di schiavitù e razzismo), che una serie tv abbia protagonisti neri, che vengano raccontate certe storie mai raccontate dal punto di vista dei neri. Certo, le comparse o piccoli ruoli sono meglio di niente, ma la differenza la si fa nei posti importanti. Se chi decide è bianco, se chi ci mette i soldi è costantemente bianco, se i direttori del casting, gli autori, i registi sono sempre bianchi e questi sono abituati a pensare a riempire solo una quota e non ad affidare grosse produzioni o ruoli ai neri, non si spezzerà mai un circolo vizioso. Non dico che inserire quote nere nel cast di un film sia totalmente da demonizzare, anzi le quote in molti casi possono essere un valido espediente per garantire una parità che purtroppo non c'è naturalmente, e che secondo me è giusto che ci sia, ma ci sono battaglie sicuramente più sensate da portare avanti.

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    ti riferisci solo ai cartoni animati? Perché di film e serie tv con personaggi neri importanti, ce ne sono moltissimi ormai..

    Mi riferivo in generale a quei film in cui altre etnie non ci dovrebbero essere per il contesto storico o geografico o come, nel caso della Sirenetta, per tradizione letteraria (anche se su quello in particolare per la verità non sono eccessivamente infastidita).
    Non parlavo di serie tv o film ambientati ai giorni nostri, è vero che ce ne sono tantissimi... però non così tanto però nei Blockbuster, o è una mia impressione? Serie tv famose già di più

    CITAZIONE
    Anche per me la prima reazione, quando qualcuno mi accusa di essere privilegiata, è di pensare "sì, ma non mi conosci, non sai cosa ho passato, com'è stata la mia vita", ed è vero, ma qui si sta parlando di un'altra cosa. Dire che sei privilegiato in quanto uomo/bianco/eterosessuale non vuol dire che tu non possa stare male, ma solo che non stai socialmente male per quei motivi. E la reazione giusta è dire sì, è vero, e cercare di capire come usare al meglio i propri privilegi per smantellarli, non lamentarsi "sì ma anche io sto male". è un po' come la questione "black lives matter" vs. "all lives matter", ovviamente tutte le vite importano, ma attualmente il problema è sulle persone nere, perciò lo slogan dice che le vite delle persone nere contano, e ribadire che tutte le vite contano è diminuire l'importanza del problema attuale.

    D'accordissimo su tutto. Proprio ieri mi sono trovata a contestare questo tipo di risposta "e allora anche io..." che cerca di attenuare un senso di colpa derivante da un proprio privilegio mettendo in evidenza anche il proprio problema e così facendo sminuendo quello dell'altro (in realtà questo atteggiamento mi sta proprio antipatico, i Jackal ci hanno fatto un video molto divertente). Il fatto è che i contenuti e nella fattispecie la storia (quella perduta) di questo ragazzo non partivano con questo tipo di intento, di sminuire il problema delle categorie discriminate opponendo il problema della propria categoria, lo dice spesso anche lui (e ci mancherebbe) che le donne sono molto più discriminate degli uomini. Faceva un suo discorso indipendente e a mio avviso legittimo ed è stato attaccato per questo. Anzi se vogliamo è proprio con questo tipo di atteggiamento che è stato attaccato, "come ti permetti di parlare di felicità e di pressioni sociali del genere maschile, quando le donne stanno messe molto peggio". Che secondo me è una cazzata, penso che uno sia del tutto libero di parlare dei problemi di una categoria senza dover essere inibito dal fatto che quella categoria abbia meno diritto di qualcun altro
    Poi ovvio se l'avesse fatto come commento che so, ad un episodio di violenza su una donna, dicendo che poverini anche gli uomini hanno i loro problemi, allora sarei stata d'accordo sul fatto che il tempismo e il contesto fossero pessimi

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    Cmq la Sirenetta nera è stato un colpo anche per me (sarà che da piccola impazzivo per il cartone!)XD
    ....e noto che c'è razzismo verso i ginger (!!!!!!) Li fanno tutti neri! :ganjalf: :ganjalf:
    Va bene come nuova polemica? XDxD pensateci, quante volte i rossi li fanno neri? Già dak film vecchi come Le ali della libertà, o serie tv UK come Good Omens, la stessa Sirenetta ... :ph34r: inquietante

    Nooo non ci avevo mai pensato! Questa è veramente un'altra ottima polemica :tet:
    Tra l'altro spessissimo i bambini o le ragazzine Ginger sono i teppistelli o quelli più antipatici! L'ho notato in un sacco di film

    Erin, perfetto il discorso su Via col Vento :yeah:
    (che amo follemente)
    La polemica, oltre alla battuta, sarà dovuta sicuramente anche a come parlava la Mami, con una parlata esageratamente caricaturale) e bè al fatto che è uno stereotipo vivente (per quanto dal carattere forte, con un ruolo di rilievo e a mio avviso simpaticissima).

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    Ma infatti che massa di idioti. Solo per farsi belli agli occhi del pubblico, tra l'altro trovo ipocrita l'intervento della Warner Bros .. per Ezra Miller che prende per il collo una donna niente, per la Rowling che esprime una sua opinione sui trans una nota ufficiale. Bah :/

    Che paraculata quel post. Che cacchio c'entra con la polemica ribadire che sei a sostengo di tutti i tipi di famiglie nei vostri parchi?? Ah ecco non sono la sola ad indignarsi per tanta superficialità e paraculaggine!
    Ancora non mi spiego come non sia stata messa alla gogna quell'episodio di Ezra Miller, ma è ancora testimonianza che sulle questioni importanti poi si nasconde la testa sotto la sabbia (non dico di metterlo alla gogna, però insomma, lì sì che si poteva prendere posizione).
    Twitter non l'ho mai frequentato nei tempi d'oro!
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 14/6/2020, 13:57) 
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    Cmq la Sirenetta nera è stato un colpo anche per me (sarà che da piccola impazzivo per il cartone!)XD
    ....e noto che c'è razzismo verso i ginger (!!!!!!) Li fanno tutti neri! :ganjalf: :ganjalf:
    Va bene come nuova polemica? XDxD pensateci, quante volte i rossi li fanno neri? Già dak film vecchi come Le ali della libertà, o serie tv UK come Good Omens, la stessa Sirenetta ... :ph34r: inquietante

    Nooo non ci avevo mai pensato! Questa è veramente un'altra ottima polemica :tet:
    Tra l'altro spessissimo i bambini o le ragazzine Ginger sono i teppistelli o quelli più antipatici! L'ho notato in un sacco di film

    e me n'è venuta in mente un'altra! Mary Jane nel nuovo Spiderman !!!
    gomplottoo!1!1 contro i roshi! :ph34r: :f: :f: :f: :f:
     
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    Sono d'accordo con la maggior parte delle cose dette da erin e alyps e non mi piace affatto questa censura a priori del politicamente corretto per cui una persona non è più libera di esprimere una propria opinione (o, peggio ancora, sottolineare un semplice dato di fatto) senza essere attaccata o contestata. E mi dà ancora più fastidio che con questi atteggiamenti ipocriti da paladini della giustizia alla fine le masse di benpensanti ne escono splendide, mente persone come me finiscono per essere tacciate più o meno implicitamente di razzismo/transfobia/omofobia/misoginia solo perché non ragionano con la testa degli altri e per mezzo delle loro frasi fatte, ma cercano di elaborare un pensiero e una visione d'insieme più ampia. Mi fa imbestialire proprio perché se c'è una persona che detesta le ingiustizie quella sono proprio io, peccato che io detesti TUTTE le ingiustizie, non solo quelle che vanno di moda o mi fanno comodo sul momento per fare una bella figura sui social.

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    A volte per imparare c'è bisogno non solo di un film che celebra i bianchi (forse? Il film l'ho visto troppo tempo fa e l'ho trovato insopportabilmente noioso e non ne ricordo praticamente niente), ma anche di una spiegazione su cosa mostra quel film. In questo modo la storia può essere maestra e aiutare a costruire una società migliore e distante da quella che è stata.

    Qui ringrazio erin, che ha già illustrato in maniera più che soddisfacente ed esaustiva il contenuto tematico e culturale di Via Col Vento, risparmiandomi la fatica di rispondere.

    CITAZIONE
    Hai citato un telefilm in cui esiste la magia e un film (telefilm? Non so a quale versione ti riferisci) in cui esistono i fantasmi. Davvero il problema è che i bambini non crederanno che sia mai esistito il razzismo? Secondo questa logica, crederanno anche all'esistenza della magia e dei fantasmi...

    Non capisco cosa c’entrino i fantasmi o la magia con il discorso del razzismo. Non vedo proprio come le due cose possano essere in relazione fra loro. Il fatto che ci siano i fantasmi o si parli di magia non toglie che si tratti di prodotti tratti da opere letterarie ambientati in periodi e contesti storici in cui l’inserimento di persone di colore è del tutto anacronistico.

    Qui non stiamo parlando di magia o fantasmi, ma di whitewash e di blackwash.
    Non ti vanno bene i primi due esempi che mi sono venuti in mente? Potrei citartene altri in cui persone di colore ricoprono dei ruoli più o meno principali in un'ambientazione in cui la loro presenza dovrebbe suscitare scalpore e invece nessuno se ne meraviglia, creando nello spettatore un effetto totalmente straniante: in Troy: Fall of a City Achille è nero. In The Frankenstein Chronicles uno degli ispettori della Londra Vittoriana è nero. In Mary Queen of Scots Lord Randolph è nero. In un adattamento de Les Miserables Javert è nero. In Hamilton persino George Washington è interpretato da un nero! E potrei continuare.
    Io detesto le inesattezze storiche in generale, a TUTTI i livelli (sì, anche tutti quelli da te citati, dalla lingua al rovesciamento del ruolo della donna agli abiti), e, sebbene ormai al blackwash ci abbia fatto l'abitudine e in certi casi non mi dia fastidio, sta di fatto che si tratta di un'ingiustizia sociale a più livelli, esattamente come il whitewash e io li trovo disprezzabili esattamente allo stesso modo.
    Invece il problema del mondo è che, come al solito, vengono usati due pesi e due misure per tutto.
    Un esempio semplice: a un nero è stato permesso di interpretare George Washington, ma a un bianco non verrà mai permesso di interpretare Obama/Martin Luther King/Muhammad Ali o neppure un personaggio tratto da una leggenda/storia africana. E giustamente, aggiungerei. In un mondo ideale però non ci dovrebbero esserci restrizioni di questo genere e questo tipo di imposizioni non è certo concretamente di aiuto nella lotta contro il razzismo, ma solo un blando contentino per tenere buona la comunità di colore, pertanto doppiamente disprezzabile.

    CITAZIONE
    Qui sei più ferrata tu di me, perchè io l'ho studiato solo alle superiori, ma mi sembra che l'Iliade costituisca una testimonianza storica di un tempo posteriore a quello in cui è accaduta la guerra di Troia (questo particolare mi aveva colpita al tempo). Questo non ci ha indotto in confusione su usi e costumi di popoli tanto antichi, così come Merlin non indurrà in confusione le prossime generazioni: sono sicura che, nonostante la degenerazione mentale, saremo ancora in grado di distinguere realtà e fantasia e convincersi che il razzismo sia esistito davvero. Semmai, potremo gioire che un qualche progresso sia già stato fatto all'inizio del nuovo millennio, introducendo attori di colore in produzioni fantasy.

    Non c'è nulla di più sbagliato del credere che tutti abbiano lo stesso livello di conscenza e di cultura o pensare che il livello di consapevolezza e di istruzione della società rimarrà sempre lo stesso o addirittura aumenterà col tempo. La storia ci ha più volte dimostrato che non è così.

    Per imparare dalla storia bisogna innanzitutto conoscerla e siccome già al giorno d'oggi l'ignoranza fra i giovani regna sovrana, ritengo che non si possa sfangare la questione come se fossi pazza io a ragionare per iperbole. Sì, la mi affermazione sul fatto che, da qui a 50-100-150-200 anni, il concetto di razzismo storico potrebbe essere appiattito e/o scomparire era un'iperbole, ma in realtà non è così scontato che rimarrà tale per sempre. Avendo a che fare tutti i giorni con dei liceali ho una percezione molto chiara e diretta di quanto abissale sia la loro ignoranza in tutti i campi: loro vedono un film, lo fruiscono passivamente e quello resta loro in mente. Non si pongono certo problemi di accuratezza storica, né certamente vanno a documentarsi su quanto ci sia di vero o quanto ci sia di falso in quella trasposizione.
    Risultato? Parlando proprio di Iliade, pur frequentando il classico, alla domanda perché l'ira di Achille sia stata suscitata dal gesto di Agamennone di sottrarre Briseide al guerriero la risposta è stata: “Perché Achille era innamorato di lei”.
    Non era stato neppure il gap temporale dell'Iliade di cui parli tu a indurli in confusione, ma era bastata la visione di Troy. Troy li aveva indottrinati e quella era la loro soluzione: non è venuto loro in mente neppure per un secondo che la spiegazione potesse essere un'altra di tipo storico-culturale, gliel'ho dovuto spiegare io.

    Tu davvero pensi che fra 200 anni, a furia di continuare a rappresentare personaggi di colore al potere e/o perfettamente integrati in società storicamente razziste, i ragazzi avranno un senso critico così acuto e una conoscenza storica così sviluppata da poter affermare con sicurezza “in quest'epoca storica c'era un altissimo livello di razzismo, i neri non erano considerati neppure esseri umani, ma questa naturalmente è una licenza artistica”? No, non sarà così e alla domanda “chi era Ginevra?” qualcuno potrebbe rispondere che era una schiava africana amata da re Artù.

    È questo ciò che la comunità nera desidera? Preferisce davvero anteporre il capriccio di una minoranza di attori e/o spettatori che desiderano interpretare/vedere interpretare una regina medievale alla necessità di mostrare la storia per quella che è, cogliendo anche l'occasione per ragionare su quanto e come la società antica fosse razzista? Non è certo dando alla comunità nera il contentino di vedersi rappresentati sullo schermo nella trasposizione trash medievale del Ciclo Bretone che si combatte il razzismo! Anzi, a dire il vero, questo genere di concessioni ipocrite e paternalistiche a mio avviso servono solo a deviare dal problema vero del razzismo, lavandosene le mani.

    La comunità nera, invece di desiderare vedersi rappresentata in storie e contesti che non li riguardano, in un'epoca in cui il razzismo era profondamente radicato nella mentalità della gente, dovrebbe ad esempio fare pressione affinché vengano portate sullo schermo anche le loro storie, le loro leggende, scritte e interpretate da loro sceneggiatori, registi e attori (come diceva anche alyps). Quello sarebbe un passo importante nella direzione di abbattere il razzismo (almeno nel mondo del cinema), non questa foglia di fico imposta dall'alto da produttori che vogliono lavarsi la coscienza.

    Detto in poche parole: epurare la storia nell’arte, facendo finta che certe ideologie o convinzioni non siano mai esistite (e mostrare sullo schermo che una schiava africana sia diventata regina d’Inghilterra o che un nero sia stato il primo Presidente degli Stati Uniti è una forma di epurazione della storia nell’arte) è profondamente sbagliato e io per questo sarò sempre contro queste operazioni, o ancor di più contro le folli operazioni di censura a posteriori che stanno proponendo in questi giorni. Che è poi quello che ha detto, fra le righe, la Warner in questo disclaimer in risposta a chi chiedeva di censurare i Looney Tunes.



    La situazione non migliorerà di certo con questo approccio paternalistico, ma quello che deve cambiare è la mentalità a priori e potrà cambiare solo quando saremo in grado di pensare a tutti come esseri umani con un valore e una dignità, e il modo per arrivarci non è certo trattare i neri o qualsiasi altra minoranza con l'atteggiamento paternalistico tipico dell'oppressore dicendo sempre "Eh poverini, loro hanno sofferto tanto…"
    Questo discorso fa acqua da tutte le parti, perché così diventa un’assurda gara a chi ha sofferto di più, e questo genere di gare non fa altro che generare ancora più odio.

    CITAZIONE
    non vedo perchè è così difficile da accettare che le mestruazioni non identifichino le persone adulte di sesso femminile.

    Spero che tu non ti stia riferendo a me, perché io non ho mai detto nulla del genere.

    CITAZIONE
    - Non ho mai conosciuto dal vivo un transessuale nè so nulla sulla questione (per esempio, per quanto riguarda l'attività sportiva mi verrebbe da obiettare che le cure ormonali non permettono loro di gareggiare alla pari con gli uomini... ma non ne so nulla e al momento non ho neanche voglia di informarmi se devo essere sincera)

    Le cure ormonali non cambiano la tua costituzione fisica: gli uomini hanno una massa muscolare, una costituzione ossea, polmonare, cardiaca diversa da quella delle donne ed è questo il motivo per cui uomini e donne da sempre gareggiano separati. È ad esempio risaputo che, proprio a causa della diversa costituzione fisica, le donne debbano eseguire le flessioni in maniera differente rispetto agli uomini o che certi esercizi non dovrebbero proprio farli (ad esempio la pertica). Per di più si sa che lo scheletro di una persona è sufficiente per determinarne il sesso.
    È ormai risaputo che le donne trans stanno battendo numerosissimi record sportivi delle categorie femminili: tu trovi giusto che una donna che ha lavorato tutta la vita per essere un’atleta possa ad oggi vedersi letteralmente strappare di mano un record conquistato con sacrifici e sudore da quello che costituzionalmente e biologicamente è un uomo?

    CITAZIONE
    Sono sinceramente un po' delusa da tutto il cast di Harry Potter che si è espresso sulla questione con un semplice tweet che ribadiva il sostegno ai trans MtF e al fatto che hanno il diritto di essere considerate donne, quando l'oggetto del saggio della Rowling non era affatto la negazione di questo diritto, ma la perplessità riguardo a problematiche connesse, a cui nessuno ovviamente ha dato una risposta e che il social più cretino del mondo (twitter, che davvero io detesto ) non permette di articolare, banalizzando una discussione in un semplice slogan pubblicitario.

    Concordo. Pigri ipocriti che, prima di lanciare nell’etere del politicamente corretto le loro frasi fatte, non si sono presi neppure la briga di leggere e comprendere il discorso. Non li commento neppure.
    E sul mondo di Twitter in questi giorni ce ne sarebbero di cose da dire… non so se avete tenuto il conto di tutte le accuse di stupro a danno di celebrità che sono spuntate come funghi in questi giorni proprio su Twitter…

    CITAZIONE
    Per arrivare al punto, qualche settimana fa è scoppiata una polemica + shitstorm su instagram e twitter, che però non so come sia partita esattamente, dato che la storia in questione ora non c'è più. Mi pare che Crepaldi abbia scritto qualcosa sul fatto che il privilegio dell'uomo/bianco/etero/ non coincide spesso e volentieri con un benessere psicofisico (cosa che peraltro ha sempre affermato, è la base di tutta la sua attività sugli Hikikomori, inspiegabili altrimenti), è stato invitato a tacere in quanto maschio privilegiato ecc., e più lui rispondeva ai commenti, più è stato insultato, minacciato in maniera massiccia, tanto che poi ha annunciato che per un periodo si sarebbe preso una pausa dai social.

    Sì! Ho capito! Conoscevo sia lui che la polemica di cui parli! Sono d’accordo con quello che hai detto, come sono d’accordo sul fatto che questa censura aprioristica nei confronti di tutti quelli che non la pensano come le masse schiave del politicamente corretto debba finire! Zittire qualcuno perché sta civilmente esprimendo un’opinione, anche se diversa da quella dei più, è un atteggiamento fascista e il fatto che spesso questa censura estremista provenga da persone che si battono per i diritti civili mi fa ridere (se non piangere). La sinistra che diventa la destra, la neolingua e la psico-polizia orwelliana… ma dove siamo? In un romanzo distopico?

    CITAZIONE
    So che lo sai già ma... immagina quanto dia fastidio invece non vedersi mai rappresentati sullo schermo, vedere solo persone diverse da te essere gli eroi e i cattivi, i maghi e i re... tutti lontani da come appari tu. Direi che il fastidio delle persone di colore qui vince sul nostro fastidio di veder snaturata la legenda. Anche perchè, che io sappia, Merlin non è proprio un esempio di fedeltà alla legenda, quindi se proprio vuoi infastidirti su quel telefilm infastidisciti sulle inesattezze della storia, più che su Ginevra nera. Mi rendo conto che questa risposta suona un po' antipatica, ma è vero che questo nostro "fastidio" viene da una posizione di privilegio che forse è il caso di rivedere.

    Ho già risposto ampiamente sopra. Per la cronaca, Merlin è un telefilm obrobrioso e la presenza di inesattezze storiche è talmente palese che la davo per scontata. Ovvio che quelle mi infastidiscono anche di più, ma ciò non toglie che, fra le varie cose che mi infastidiscono di quel telefilm, ci sia anche la figura di Ginevra. Punto. Qui non si tratta di privilegio, si tratta del fatto che il razzismo spesso è mascherato proprio in queste facciate ipocrite e molto più pericoloso di quello esplicito proprio perché subdolo e volto a manipolare le masse.

    CITAZIONE
    La questione qui è semplice: è vero, i transessuali non sono donne biologiche e non lo saranno mai ma... è proprio necessario sottolinearlo ogni singola volta? è già abbastanza difficile per loro, ne hanno sicuramente passate tante (perdonate la genericità del discorso, come ho detto non ho mai conosciuto un trasnessuale dal vivo), per quanto mi riguarda uomini che hanno cambiato sesso sono donne, punto, e io, da donna, mi sento di trattarle come donne. Il ribadire costantemente che non sono donne biologiche mi sembra una forma particolarmente subdola e sadica di discriminazione.

    Innanzitutto sentirmi dare della subdola sadica solo perché ho costatato un’ovvietà lo trovo piuttosto offensivo.
    Qui il pietismo politically correct non c'entra nulla: io al contrario tuo una donna trans la conosco e qui non si tratta di crudeltà, ma di semplice realismo. Sei nato con genitali femminili? No. Allora NON sei una donna BIOLOGICA (la specificazione era voluta e importante proprio per fare una distinzione meno offensiva di "persona con le mestruazioni"). Punto. I trans stessi ne sono consapevoli, a meno che non siano completamente delusional. Non è un'offesa, ma un semplice dato di fatto oggettivo. Io posso dirti finché campo che mi sento un pinguino, ma non sono nata pinguino e non sarò mai un pinguino, neanche se mi facessi mille operazioni per assomigliare a un pinguino. Perché se qui ci si basa sul “sentire del singolo” per dare delle definizioni OGGETTIVE, ognuno può dire quello che vuole. Le cose vanno chiamate con il loro nome, altrimenti si entra ancora una volta nel campo della neolingua orwelliana, che è una cosa che detesto. Esiste una parola specifica per definirle: donne trans. Punto. Le donne trans non sono donne, sono donne trans. E anzi, per fare l’avvocato del diavolo, accomunare le donne trans alle donne biologiche potrebbe benissimo essere ritenuto offensivo in quanto è come se implicitamente si negasse il loro doloroso percorso di transizione definendole con una parola che descrive una categoria che non ha fatto alcuno sforzo per essere quello che è. Io sono nata donna, non ho sofferto per diventarlo, quindi i trans dovrebbero essere orgogliosi di definirsi donne-trans, non donne.

    Quello che comunque mi sconcerta è che ci si scaldi tanto per una definizione, per l’uso di una parola piuttosto che di un’altra quando i problemi sono (dovrebbero) essere ben altri. Tanto per citarne uno degli innumerevoli, il governo Trump ha recentemente revocato la health care protection alle persone transessuali e ancora ci si scanna sull’uso delle parole o si piagnucola perché (causa coronavirus) è stato giustamente sospeso il Pride? Il giorno in cui la gente imparerà a battersi e protestare per i problemi veri e concreti e non a litigare sui social per questioni ridicole il mondo forse potrà essere un posto migliore.

    Sulla linea di questo pensiero, non sono neppure d’accordo con l’uso di questi # che si insinuano nel cervello delle masse come dei mantra portando all’indottrinamento. Io infatti sono convinta che dire tutto il tempo #BlackLivesMatter invece di #AllLivesMatter serva solo ed unicamente a creare ulteriore divisione, nonché una gerarchizzazione perniciosa dei problemi delle minoranze. Tutti i benpensanti che hanno da obbiettare su #AllLivesMatter insistono sulla storia del privilegio bianco: peccato che le people of color NON siano solo i neri. Recentemente ho letto di alcuni Messicani massacrati dalla polizia negli USA (dopo essere stati, tra l’altro, ghettizzati dal governo Trump, che ha impedito loro l’accesso negli USA per mezzo del muro). Ebbene, dove sono le proteste in piazza per i Messicani? Dove sono i cartelli #BrownLivesMatter? Dov’è la gente che si scandalizza per il brutale omicidio di non uno ma ben TRE uomini di colore? E non venitemi a dire che i Messicani in America sono privilegiati! E allora dove sono le proteste per i loro diritti?
    Il razzismo è a tutti i livelli. Comprende tutte le razze (sì, anche i bianchi). E focalizzare l’attenzione su un unico problema alimenta solo odio, creando tensione sociale.

    Inoltre, tali generalizzazioni su oppressi e oppressori, vittime e carnefici, privilegiati e soggiogati può essere solo dannosa, in quanto può tranquillamente essere usata e manipolata per distorcere la concezione di razzismo al fine di ottenere dei privilegi (di solito comprati coi soldi e la fama): vedi il clamoroso caso di OJ Simpson.

    In estrema sintesi, parlare per mantra, per frasi fatte e a compartimenti stagni è solo dannoso e contribuisce a creare ancora più odio e divisione, perciò io tutte queste cose le disprezzo profondamente. Se si deve parlare di diritti civili che se ne parli seriamente, considerando tutte le variabili nella loro estrema complessità, non giocando a chi è più privilegiato o chi ha sofferto di più, perché è un approccio che non aiuta nessuno.
     
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    Sono molto impressionata Leah, condivido pienamente tutto quello che hai detto, anche se non mi sarebbe mai uscito con tanta intensità e padronanza di linguaggio :D
    Mi dispiace che un discorso del genere si possa fare solo su un forum come questo o in privato. A livello pubblico sarebbe totalmente impensabile e masochista, e non parlo di tweet o post su Instagram, anche con un intervento video (vedi Crepaldi) o un articolo (vedi Rowling) sarebbe coperto di insulti.

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    E mi dà ancora più fastidio che con questi atteggiamenti ipocriti da paladini della giustizia alla fine le masse di benpensanti ne escono splendide, mente persone come me finiscono per essere tacciate più o meno implicitamente di razzismo/transfobia/omofobia/misoginia solo perché non ragionano con la testa degli altri e per mezzo delle loro frasi fatte, ma cercano di elaborare un pensiero e una visione d'insieme più ampia.

    Esattamente quello che penso della questione Rowling!
    Il suo, come il tuo, era un saggio che dava spunti costruttivi per discutere di questioni non così scontate, ma lei è stata tacciata di transfobia in maniera molto semplicistica. Con questo non voglio dire che la Rowling abbia la verità in mano e che le sue parole vadano assolutamente condivise, ma mi aspetterei che, al di là della marea di tweet e commenti, almeno qualcuno con una certa autorità (come appunto i membri del cast, ma in realtà chiunque possa avere un seguito) legga quello che scrive e le risponda sulla base di quello e non di una diffamazione lanciata in pasto ai social!

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    Avendo a che fare tutti i giorni con dei liceali ho una percezione molto chiara e diretta di quanto abissale sia la loro ignoranza in tutti i campi

    (la mia frase preferita dell'invettiva)

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    questo ciò che la comunità nera desidera? Preferisce davvero anteporre il capriccio di una minoranza di attori e/o spettatori che desiderano interpretare/vedere interpretare una regina medievale alla necessità di mostrare la storia per quella che è, cogliendo anche l'occasione per ragionare su quanto e come la società antica fosse razzista? Non è certo dando alla comunità nera il contentino di vedersi rappresentati sullo schermo nella trasposizione trash medievale del Ciclo Bretone che si combatte il razzismo! Anzi, a dire il vero, questo genere di concessioni ipocrite e paternalistiche a mio avviso servono solo a deviare dal problema vero del razzismo, lavandosene le mani.

    La comunità nera, invece di desiderare vedersi rappresentata in storie e contesti che non li riguardano, in un'epoca in cui il razzismo era profondamente radicato nella mentalità della gente, dovrebbe ad esempio fare pressione affinché vengano portate sullo schermo anche le loro storie, le loro leggende, scritte e interpretate da loro sceneggiatori, registi e attori (come diceva anche alyps). Quello sarebbe un passo importante nella direzione di abbattere il razzismo (almeno nel mondo del cinema), non questa foglia di fico imposta dall'alto da produttori che vogliono lavarsi la coscienza.

    Detto in poche parole: epurare la storia nell’arte, facendo finta che certe ideologie o convinzioni non siano mai esistite (e mostrare sullo schermo che una schiava africana sia diventata regina d’Inghilterra o che un nero sia stato il primo Presidente degli Stati Uniti è una forma di epurazione della storia nell’arte) è profondamente sbagliato e io per questo sarò sempre contro queste operazioni, o ancor di più contro le folli operazioni di censura a posteriori che stanno proponendo in questi giorni.

    SmwtpE2

    Non aggiungo altro, sarebbe superfluo!

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    Io infatti sono convinta che dire tutto il tempo #BlackLivesMatter invece di #AllLivesMatter serva solo ed unicamente a creare ulteriore divisione, nonché una gerarchizzazione perniciosa dei problemi delle minoranze. Tutti i benpensanti che hanno da obbiettare su #AllLivesMatter insistono sulla storia del privilegio bianco: peccato che le people of color NON siano solo i neri. Recentemente ho letto di alcuni Messicani massacrati dalla polizia negli USA (dopo essere stati, tra l’altro, ghettizzati dal governo Trump, che ha impedito loro l’accesso negli USA per mezzo del muro). Ebbene, dove sono le proteste in piazza per i Messicani? Dove sono i cartelli #BrownLivesMatter? Dov’è la gente che si scandalizza per il brutale omicidio di non uno ma ben TRE uomini di colore? E non venitemi a dire che i Messicani in America sono privilegiati! E allora dove sono le proteste per i loro diritti?
    Il razzismo è a tutti i livelli. Comprende tutte le razze (sì, anche i bianchi). E focalizzare l’attenzione su un unico problema alimenta solo odio, creando tensione sociale.

    Ok tutto vero, ma mi sono recentemente trovata a difendere l'uso di quell'hashtag, ma più che altro di quello che rappresenta, perché ritengo che sia giusto, in questo preciso momento storico, focalizzarsi su quanto ancora sia profondo e radicato il razzismo nei confronti dei neri, al punto che si può ancora morire uccisi dalla polizia con un pretesto, e non lanciare uno slogan ampiamente inclusivo che va di fatto a sminuire, mettendolo sullo stesso piano di quello di altri, il problema della categoria che si trova in questo momento nella condizione più grave. Non vorrei che diventasse una gara a chi ha sofferto di più, e sicuramente ci sono in America altre etnie discriminate, ma mi pare che la tragica morte di George Floyd abbia portato alla luce un problema storicamente molto più radicato, longevo, diffuso, per tutta una serie di cose, di altri... e che, cogliendo quest'occasione, sia doveroso dargli uno spazio tutto per sé e la rilevanza che merita. Ovviamente ritengo giustissimo dare lo stesso tipo di esposizione mediatica anche a crimini commessi contro i Messicani, che altroché se sono discriminati negli Stati Uniti... ma diciamo che battersi per i diritti dei neri, non toglie nulla ai Messicani, e che non possiamo paragonare le storie e i vissuti di entrambi.
    Secondo me insomma questo tipo di iniziativa non alimenta tensioni sociali, ma pone come un riflettore su un problema che per forza di cose ne oscurerà momentaneamente altri, ma a lungo andare ne beneficeranno tutti.
    Poi in realtà a me gli slogan non piacciono e questo non lo uso, ma il concetto che c'è dietro lo difendo. È veramente una questione troppo irrisolta perché si possa pensare di combattere il razzismo in generale senza dare più spazio (non esclusivo, attenzione) a quello che ha degli effetti ancora estremamente problematici.
     
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    Giù le zampe da Scrubs! :f: :f: :f:

    https://www.lascimmiapensa.com/2020/06/25/...sodi-blackface/

    Hanno cancellato tre EPISODI (non 3 scene) perché in ciascuno c'era una "black face". In realtà c'era semplicemente J.D. truccato di nero, una volta in un flashback in cui VIENE CRITICATA la blackface stessa (in modo molto divertente), gli altri due erano sogni ad occhi aperti in cui J.D. (che continua a sognare ad occhi aperti e ad immaginarsi nelle situazioni più disparate) si immaginava al posto di Turk, il suo migliore amico (anche questi sketch secondo me molto divertenti e per nulla offensivi).

    Questi estremismi, questa incapacità di distinguere ciò che è offensivo e ciò che non solo non lo è, ma addirittura viene usato per criticare la blackface stessa, è insopportabile! Siamo al colmo.

    Mi spiace, con questa scelta Bill Lawrence (produttore di Scrubs) mi è caduto in basso, aveva la possibilità di prendere una posizione sensata e non l'ha fatto, dando l'esempio e il via ad altre operazioni simili
     
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    There is no escape—we pay for the violence of our ancestors.

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    Il totalitarismo è dietro l'angolo.
     
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    https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Sc...125.html#foto-1

    Penso che non si possa scendere più in basso!

    Non so se la gente stia facendo a gara ad essere più politicamente corretta possibile o se si stia cercando volutamente di distogliere l'attenzione da problemi più importanti, quasi sabotando la causa.
     
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