72ª Mostra del cinema di venezia

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  1. LordStriker
     
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    Ci siamo di nuovo.
    Ogni anno, sotto l'incantato panorama della laguna, il red carpet si srotola e i divi di tutto il mondo confluiscono nella Serenissima per partecipare ad uno dei festival più antichi e rispettati di tutta l'industria cinematografica.
    Un evento che ha visto passare registi del calibro di Cukor, Capra, Wells, Huston, Kazan , Bertolucci e chi più ne ha più ne metta, insieme ad attori e attrici dello stesso calibro che hanno creato nei decenni una sorta di Tempio della Macchina da Presa e che ancora oggi fa sentire tutto il suo intramontabile fascino.
    Attraversando grandi film dell'industria di Hollywood, osservando il cinema d'autore europeo e strizzando l'occhio ai nuovi cineasti e alle loro idee che plasmeranno il futuro dei film, il 2 di Settembre è iniziata la Mostra con la pellicola di Baltasar Kormákur Everest.
    Come ogni anno la giuria è composta da nomi illustri, che quest'anno vedono come presidente il regista messicano, e fresco vincitore di premio Oscar, Alfonso Cuarón, affiancato da nomi come Diane Kruger, Elizabeth Banks e il vincitore del Leone d'oro Hou Hsiao-hsien tra gli altri.

    Giorno I

    Film: Everest di Baltasar Kormákur

    Lo stellare cast composto da Jason Clarke, Josh Brolin, Robin Wright, Emily Watson, Keira Knightley, Sam Worthington e Jake Gyllenhaal ripropone sullo schermo la storia di una spedizione sul Monte Everest nel 1996 costata la vita a diversi scalatori e raccontata nel libro Aria Sottile dell'anno seguente.
    Il film è stato girato tra il Nepal e le Dolomiti, e il regista, islandese e molto presente nelle realtà gelide, ha fatto girare alcune scene alla vertiginosa altezza di 3000 metri per ottenere un impatto più realistico ma la reazione non è stata delle più calorose: Reinhold Messner, il primo a scalare l'Everest senza ossigeno, esprime il suo rammarico per una pellicola superficiale, che tratta in modo parziale il tecnicismo alpinistico e si concentra più sul lato emozionale.
    Anche le reazioni della sala sono state poco accoglienti, con critiche che si concentrano sul lato troppo "hollywodiano" della pellicola, a causa di scene di sentimento o discorsi che tolgono intensità al pezzo invece di aggiungerne e altre che si focalizzano sulla mancanza di adrenalina nel film, che invece sembra uno scorrere di calamità senza però dare mai la sensazione di "pathos" che il film vorrebbe, o dovrebbe, trasmettere.
    Occasione sprecata? Ai posteri l'ardua sentenza.
    Il film uscirà in Italia il 24 di settembre e con esso le nostre, invece, recensioni.

    Domani (e in proiezione stasera) occhi puntati su Beast of No Nation di Cary Fukunaga, che dopo il successo di True Detective su butta su questa pellicola che parla di Africa Nera e Guerra, nel quale affida lo scettro di protagonista al rampante Idris Elba, e Spotlight di Thomas McCarthy, storia vera di un giornalista che svela lo scandalo di pedofilia nell'arcidiocesi di Boston con il notevole cast composto da Michael Keaton, Mark Ruffalo e Rachel McAdams.

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  2. LordStriker
     
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    Giorno II

    Si parla di bambini, o meglio di fanciullezza infranta, violata, nella seconda giornata del Festival di Venezia. Un tema delicato, scottante e controverso che i due film di oggi tentanto di analizzare sotto lenti diverse seppur con lo stesso soggetto.

    Film: Beasts of No Nation di Cary Fukunaga

    Cary Fukunaga ci prova con Beasts of No Nation, pellicola drammatica, è a dir poco, tratta dal libro di Uzodinma Iweala che racconta la storia di Agu (intepretato dall'esordiente Abraham Attah) costretto a diventare un bambino soldato agli ordini del Comandante (Idris Elba) in un imprecisato paese dell'Africa sub sahariana perennemente in guerra le cui ragioni sono dimenticate e proseguono solo attraverso l'odio che decenni di conflitto hanno instillato nella mente dei popoli. Una mistura di sentimenti persi, di indifferenza generale e generica, e la disperata ricerca di non dimenticare quei pochi bricioli di umanità rimasti, sono il quadro del grottesco affresco che il regista americano proporne in sala, ottenendo risultati molti divergenti. Il film è crudo e sconvolgente, mostrando scende di pedofilia insieme a massacri indiscriminati, scene che colpiscono duro allo stomaco, forse troppo a detta di qualcuno, tanto da far sospettare che la scelta di regia sia fatta per colpire il pubblico senza un reale filtro morale. Per alcuni invece la macabra realtà visiva è necessaria per esprimere ciò che accade giornalmente nel continente nero, senza adattarlo e senza formalizzarlo, anche a costo di irritare e stravolgere la mente dello spettatore. Addirittura si dice che il personaggio di Elba cerchi di emulare in qualche modo la misticità Brando in Apocalypse Now, dando ancor di più controversia ad un soggetto, già di suo, decisamente atipico.
    Nota importante: Il film è pubblicato e distributo da Netflix, emittente stream on demand americana che ha già nel suo carnet serie quali House of Cards, Orange in the new black e Daredevil, e rappresenta la prima della sua “specie” nel debutto in un festival del cinema, sintomo dei tempi che cambiano.
    Il film sarà disponibile su Netflix e nei cinema italiani il 16 Ottobre


    Film: Spotlight di Tom McCarthy

    Fanciulli. Clero. Giornali.
    Questa è la mistura esplosiva che McCarthy sceglie per portare sullo schermo la storia del Boston Globe e della scoperta dello scandalo degli abusi prima nell'arcidioscesi della capitale del Massachusetts, e poi in tutto lo stato. Anche qui il soggetto non è originale, rifacendosi proprio all'indagine, dal nome Spotlight, che nel 2001 ha visto i reporter protagonisti di questo terremoto ecclesiastico ma non solo, viene rivelato come anche il potere “temporale” sia fortemente legato al clero, tanto da assoggettare politici, avvocati o burocrati per coprire i propri misfatti e addirittura famiglie che per evitare scandali sottostanno al giogo della chiesa.
    Forte di un cast rinomato che vanta Mark Ruffalo come protagonista, affiancato da un rinato Michael Keaton (o forse finalmente l'attore che tutti non vedevano?), Rachel McAdams, Stanley Tucci e Liev Schreiber, il film punta i riflettori non solo sul fatto in se ma anche sull'indebolimento dell'istituzione e non cerca di essere solo una critica ma di rafforzare l'essenza stessa del film, ossia un indagine giornalistica. La critica lo definitrice scorrevole nelle sue due ore, pieno di concetti che non hanno mai un acuto ma che si amalgamano per tutta la durata con sapienza, rendendolo più che godibile, per quanto emerga anche un'anima non superba che da troppo risalto ai protagonisti in salsa quasi eroica, romanzando sulle reali vicende e limitandosi all'epopea concettuale di “buoni contro il sistema” che lo spettatore percepisce, invece di imporre il reale concetto di omertà sulla pelle della società. Ma probabilmente non era ciò che il regista voleva.
    Film in odore di Oscar, almeno secondo gli addetti ai lavori, uscirà in Italia il 5 di Novembre


    Domani si passa a Margueite di Xavier Giannoli, Francofonia di Aleksandr Sokurov e al ritorno di Johnny Depp in un gangster movie con Black Mass

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    Fin'ora l'unico che mi ispira un po' è Spotlight! Ma dove hai trovato che uscirà in Italia a Novembre? Io non sono riuscita a trovare conferma della cosa da nessuna parte :(
     
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    Ho letto con molto piacere queste recensioni! :D Molto accurate e interessanti!
    A me invece tra i tre ispira di più Beast of No Nation!
     
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  5. LordStriker
     
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    Giorno III

    Con colpevolissimo ritardo, aggiungo i due film più significativi della terza giornata (Francofonia mi ha fatto diventare scemo sappiatelo u.u)

    Film: Black Mass di Scott Cooper

    Scott Cooper torna dietro la macchina da presa per raccontare un'altra storia lontana dalle luci scintillanti delle metropoli e dei vestiti firmati come già accaduto in Out of the furnace. Il regista premio oscar questa volta ripercorre la vita e gli eventi di James 'Whitey' Bulger, uno dei più temuti criminali americani che per decenni ha controllato la città di Boston usando come armi la paura e una notevole dose di follia, tanto meritarsi il titolo di secondo uomo più ricercato al mondo (Il primo allora era Osama Bin Laden), traendo spunto dal libro Black Mass: The True Story of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob scritto nel 2001 da Dick Lehr e Gerard O'Neill.
    Eppure Johnny Deep, che finalmente si distanzia da Burton e dalla Disney, non riesce a calarsi nel ruolo del gangster come in passato, risultando impersonale e quasi artefatto nei panni di Bugler, ed è solo parzialmente compensato dalle performance di Benedict Cumberbatch nel ruolo del fratello governatore, e Joel Edgerton che recita nell'ambiguo ruolo di un agente dell'FBI legato da una profonda amicizia con il gangster, che sfocerà in un alleanza da toni oscuri per il controllo della città.
    Il film non risulta girato ne montato male, raccontato i punti salienti della vita criminale di Boston senza tentare di dare un lato sentimentale al “cattivo”, anche se il prodotto si ferma qui, non lasciando altri particolari meriti da analizzare, complice la scelta di un protagonista forse non più sulla cresta dell'onda.
    Il Film uscirà nelle sale italiane l'8 Ottobre


    Film: Francofonia di Aleksandr Sokurov


    Parlare di Francofonia non è facile, d'altronde lo è ben poco anche raccontare un cinema artisico come quello di Aleksandr Sokurov, che in questa occasione ci narra le vicende di Jacques Jaujard curatore del museo del Louvre (interpretato da Lois-Do De Lencquesaing) e del Conte Franziskus Wolff-Metternirch, ufficiale d’occupazione nazista, interpreatato da Benjamin Utzerath.
    Lo scopo dei due, e intrinsecamente anche del film, è quello di salvare le opere d'arte, o meglio l'arte in generale, dalla devastazione della seconda guerra mondiale, ma il soggetto della pellicola è assai più ampio e sfaccettato, parlando del patrimonio del museo francese come un tesoro che deve avere la priorità sugli uomini, dell'immortalità di una tela al confronto dell'effimero passare di un uomo comune. Forse un messaggio troppo crudo ma che di certo echeggia nel regista nelle proprie origini, dove il patrimonio artistico dell'Est è stato sommariamente accantonato con la salita dei reggimi Soviet. Narrato dallo stesso Sokurov, che si veste sia da narratore che da storico, Francofonia cerca di evocare quel sentimento di eternità che la storia veicola all'arte, non a caso vi sono le “apparizioni” di Napoleone che reclama la sua autorità sulle opere che ha trasportato in Francia da mezzo mondo, e di Marianne, che si fonde nella sua stessa tela firmata da Delacroix spronando il popolo (L'Europa?) a ricordare da dov'è venuta e tentando di ricordare quella bellezza e grazia, oramai scomparse, che un tempo hanno reso il Vecchio Continente così sublime
    Il Film dovrebbe uscire poco dopo l'anteprima veneziana nelle sale italiane
     
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  6. snøzzïllo
     
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    Immaginavo che le recitazioni non avrebbero dato molto, soprattutto quella di Johnny Depp.
    Sono curiosa invece di Francofonia, quello andrei volentieri a vederlo!
    Belli quelli sui bambini.
    Mi chiedevo... hai per caso visto il film di Laurie Anderson su Lou Reed? Sono curiosa..
     
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  7. LordStriker
     
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    CITAZIONE (snøzzïllo @ 11/9/2015, 10:21) 
    Immaginavo che le recitazioni non avrebbero dato molto, soprattutto quella di Johnny Depp.
    Sono curiosa invece di Francofonia, quello andrei volentieri a vederlo!
    Belli quelli sui bambini.
    Mi chiedevo... hai per caso visto il film di Laurie Anderson su Lou Reed? Sono curiosa..

    Postilla importante: Io non ho modo di andare a Venezia, quindi i miei Report sono impersonali, cerco di prendere più fonti possibili per dare un giudizio oggettivo ma ovviamente non posso parlare per me medesimo. Spero apprezzate lo stesso :P

    Sempre parlando per sentito dire, si dice che quello di Laurie sia uno dei migliori e che abbia riscosso un buon successo, appena ho modo scrivo anche di quello :P

    PS x Annachì: Ho letto che l'uscita è quella, ho dato per sottointeso fosse mondiale... spero
     
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    Black Mass non mi ispira neanche un po', invece Francofonia tantissimo! *_* Speriamo che esca davvero in Italia!
    Per quanto riguarda Spotligh esce il 5 novembre negli USA quindi boh, secondo me se siamo fortunati qui da noi lo vedremo per gennaio... se non lo siamo anche mai xD Ma io sono pessimista xD
     
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    Anch'io vedrei molto volentieri Francofonia, il soggetto è certamente intrigante! io invece aspetto la recensione di The Danish Girl! :D
     
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8 replies since 3/9/2015, 18:37   81 views
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