Titolo originale: Das Lehrerzimmer Nazione: Germania Anno: 2023 Genere: drammatico Durata: 98 min Regia: İlker Çatak Distribuzione: Lucky Red Uscita: 29 - 02 - 2024
Cast: Leonie Benesch, Leonard Stettnisch, Michael Klammer, Rafael Stachowiak Anne-Kathrin Gummich, Eva Löbau, Kathrin Wehlisch, Sarah Bauerett, Katinka Auberger, Katharina M. Schubert, Özgür Karadeniz, Padmé Hamdemir, Goya Rego.
Sinossi Carla Nowak (Leonie Benesch) è una giovane e promettente insegnante al suo primo incarico. Tutto sembra andare bene, fino a quando una serie di piccoli furti all'interno della scuola mette in subbuglio l'istituto. Quando i sospetti cadono su uno dei suoi studenti, Carla decide di andare di indagare personalmente, scatenando una serie inarrestabile di reazioni a catana.
Ah, questo ho voluto tanto vederlo al Festival di Berlino l'anno scorso perché mi ispirava tantissimo -un thriller che nasce in sala professori!-e ce l'ho fatta (cosa non scontata). Mi sono sforzata di non soffermarmi sulla credibilità delle dinamiche scolastiche rappresentate, dalla policy militaresca della scuola alla mossa suicida non tanto di filmare, quanto di usare filmati registrati senza consenso per accusare di furto, indecisa se attribuirle alla realtà tedesca o ad una deformazione funzionale a far emergere tematiche scolastiche in una dimensione di incubo e cupa degenerazione. Le ho motivate con la seconda. Non è così semplice leggere le intenzioni del regista perché la protagonista è il personaggio più umano e idealista del film, per certi versi il personaggio positivo, ma anche quello tremendamente ingenuo e in più casi nocivo con il suo comportamento, anche con la buona intenzione di proteggere i suoi alunni. Altrettanto ambigua è la critica all'istituzione scolastica, luogo di abuso di potere da un lato, dall'altro debole nei confronti dei genitori e alunni che si possono coalizzare contro insegnanti dalle migliori intenzioni, debole anche per l'incapacità di dialogare con i ragazzi e tutelare il proprio staff. Meno ambigua invece la critica al clima di razzismo, classiamo e sospetto nei confronti di alunni stranieri. Un film in cui tutto è messo in discussione e tutto degenera in una spirale senza uscita mettendo in luce contraddizioni e problematiche in un microcosmo che è quello scolastico, ma che è lo specchio della società; in cui nessuno è privo di colpe e non è mai tutto bianco o nero. Ad accentuare l'ambiguità e lo spaesamento è anche la regia estremamente fredda e asciutta, che però ha una musica martellante in sottofondo che culmina in una visione inquietante verso la fine. Gli attori sono strepitosi, dalla protagonista alla madre di Oskar a tutti i ragazzi, estremamente naturali. Ricordo che il finale da una parte mi era piaciuto perché molto potente e d'effetto, dall'altra avrei preferito qualcosa di meno brusco e tagliato con l'accetta, perché secondo me non riusciva veramente a mettere un punto fermo alla vicenda.