Si alza il vento

di Hayao Miyazaki

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  1. ~alyps~
     
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    Questo film è... emozione pura, mi mancano quasi le parole per commentare, danzano ancora nella mia testa musiche, piccoli gesti, paesaggi, pennellate, atmosfere, sensazioni così belle che dare un ordine e una descrizione a tutto questo mi sembra quasi una violenza, mi sembra di perderne la poesia...

    Se è vero che questo è l'ultimo film di Miyazaki, penso che non ci possa essere conclusione più bella e più naturale di questa alla fine del suo percorso creativo....

    Perchè questo film esprime al suo punto più alto la sua gioiosa passione per il volo e gli aeroplani, la capacità di infondere poesia ai gesti più semplici con animazioni delicate, di trascinarti in un mondo onirico che vive di vita propria, di rendere personaggi indimenticabili, facendoti sorridere di quelli divertenti e grotteschi, di sbalordire con animazioni minuziose e complesse tanto con quelle di una bellezza semplice e naïf...

    E tutto è pervaso da una dolcezza, una compostezza, una luminosità ormai più che mature, da uomo saggio e sereno...
    E prima di addentrarmi nel commento del film, è questa la prima cosa che vorrei dire mi è piaciuta del film: nonostante l'età del regista, nonostante il soggetto realistico, la morte e lo sfondo della guerra, Miyazaki ha scritto un'opera ancora capace di far sognare e tornare bambino... c'è spazio per il dolore, ma con riserbo, e ce n'è di più per la speranza, come ricorda il leitmotiv del film "Le vent se léve... il faut tenter de vivre"...

    Seconda cosa che mi è piaciuta (e qui comincio veramente ad addentrarmi e a fare spoiler), è il modo in cui Miyazaki ha trattato questo soggetto biografico e realistico... non poteva parlare di una passione tanto grande, quella per gli aeroplani, mostrando semplicemente il protagonista, Jiro, che li progettava e li faceva volare...
    Miyazaki è entrato nella sua mente, ha creato un mondo onirico stupefacente, in cui Jiro pilota piccoli aeroplani dalle forme di uccello, fa prendere una forma approssimativa ai suoi modelli su carta, dialoga con un costruttore-mentore italiano, Caproni, che lo fa volare su aeroplani grandiosi e dispensa pillole di saggezza...
    Quanto sono belli questi sogni, con i colori così vividi, i cieli che sembrano dipinti con le pennellate grezze, le transizioni meravigliose (ce n'è una di quanto Jiro e sorellina guardano le stelle e l'inquadratura corre e corre in alto per finire in un cielo surreale con gli aeroplani italiani...), le scene di volo entusiasmanti, la musica travolgente, l'atmosfera italiana! Caproni con il suo accento marcato, il tema musicale italianizzato, reso più vivace e brioso con il mandolino... anche quando si tramutano in incubi sono bellissimi...
    Non avremmo potuto dire veramente di conoscere questo personaggio, così svagato, sognatore, assorbito dalla propria passione, senza entrare nella sua interiorità, nei suoi sogni e nelle sue paure...
    Al di là dei sogni la sua caratterizzazione è curatissima e... adorabile... mi faceva sorridere quella sua ammirazione per le semplici cose (la lisca dello sgombro, il calorifero tedesco xD) e quell'aria sognante e distratta (amico incavolato: i buoi sono lenti! siamo in un paese arretrato che ancora usa i buoi per trasportare gli aerei! jiro, candidamente, con amore, dopo averli guardati: a me piacciono i buoi!), quel pudore patologico (mi ha fatto ridere la scena in cui si ricompone precipitosamente, si chiude giacca e panciotto e s'inchina quando Caproni gli indica sua moglie xD).
    Certi suoi gesti mi hanno fatto sciogliere di dolcezza... c'è una scena banalissima, ma animata così bene, con tanta delicatezza, che non posso non citarla... cioè quando Jiro torna a casa esausto dopo aver finito di progettare l'ultimo aeroplano, si stende sul futon tenendosi sollevato su un gomito e con questo sguardo dolcissimo cerca di fare un po' di conversazione, ma si assopisce rapidamente e Nahoko, con tanta tenerezza, gli toglie gli occhiali, si solleva a fatica e gli sistema la coperta...
    Per non parlare della scena finale, in cui non versa una lacrima, ma lo sforzo di ricacciarle indietro e l'espressione di sofferenza è così ben animato...
    Nahoko è un personaggio meno caratterizzato, ma mi resterà impressa per la sua grazia, la sua forza e le bellissime scene in cui dipinge en plein air... e poi perché lei e il vento sono il leitmotiv del film... "Lei era bella come il vento" o, come dice la canzone dei titoli di coda, "è come la scia di un aeroplano" (che in giapponese mi hanno detto si dice "nuvola d'aeroplano"^^). Impalpabile, ma sempre presente, più o meno forte, ti attraversa, ti rinvigorisce, ti vivifica...
    La storia d'amore tra Jiro e Nahoko in realtà non mi ha sempre soddisfatta, a volte penalizzata da scambi di battute banali, magari in parte dovuti alla traduzione italiana, che come nel nuovo doppiaggio di Principessa Mononoke, non mi ha convinta...
    mi suona stranissimo sentire una moglie rivolgersi al proprio marito con "Signor Jiro"... m'è venuto il dubbio che magari in giapponese fosse "Jiro-san" o "Jiro-sama" insomma Jiro più uno di quei suffissi intraducibili che sono forme di rispetto... se fosse stato così (e ripeto, non ne ho la certezza XD) sarebbe stato meglio lasciare "Jiro-san" rispetto a "Signor Jiro" che suona malissimo! A parte questo ho notato ancora quel probabile desiderio di tradurre il giapponese in maniera letterale, creando però delle frasi così insolite e artificiose, che sarebbe stato meglio "tradire" la lingua e ottenere un effetto più naturale in italiano. Capisco il voler sottolineare una distanza culturale, anche cronologica, però io sono comunque per l'immediatezza.
    Ovviamente alcuni dialoghi anche se doppiati meglio, rimarranno pressochè identici, come quello della proposta di matrimonio con frasi stereotipate, che m'ha un po' delusa... spero che con una seconda visione, magari in originale, mi metterò il cuore in pace... un po' è vero che le risatine delle mie amiche durante le scene sdolcinate hanno contribuito ad alimentare un certo fastidio!
    Apprezzata la scelta di non mostrare l'addio dei due, ma di far apparire Nahoko in sogno, scelta finissima, discreta e commovente... a proposito di scene fini... adoro quando veniamo a conoscenza di una situazione dai dettagli, poi viene inquadrata la scena generale... ad esempio quando sul treno prima vediamo delle gocce cadere sul foglio, dopo un po' ci viene mostrato il viso di Jiro che piange... bellissimo anche quando vediamo il sangue cadere sul dipinto in mezzo alle pennellate, un po' come tempera rossa e solo dopo vediamo Nahoko accasciarsi e sputare sangue...
    Un'altra scena bellissima che non ho ancora citato, elaborata, fantasiosa, suggestiva è quella del terremoto... con quel suono premonitore, che sembra un respiro profondo, direttamente dalle viscere della terra, la brevissima inquadratura della crosta che si spacca e dell'onda d'urto e poi stupende, realistiche le immagini del terremoto nelle città...
    Animazione sempre straordinaria, l'eleganza del vento che scompiglia erba, vestiti, alberi è qualcosa di inesprimibile... la cura minuziosa per gli aeroplani, con i motori, i meccanismi, i rumori ricreati alla perfezione trasmettono la passione del personaggio e del regista stesso, i paesaggi incantevoli, dal treno, dall'aereo, nella foresta immergono in un'atmosfera sognante stupenda...
    Eppure si tratta pur sempre della storia del progettista dei caccia Zero, decisivi per gli attacchi del Giappone durante la seconda guerra mondiale, si parla di povertà, terremoto, malattia, di una storia d'amore molto triste... di tutto questo si avverte l'ombra, ma Miyazaki non lascia che tutto ciò trascini il film verso il basso, lo fa volare alto...
    Per cui nel film hanno più spazio prima l'istruzione appassionata di Jiro, le sue esperienze lavorative, il confronto coi colleghi, i viaggi per conto della Mitsubishi durante cui si confronta con nuove tecnologie, le sue progettazioni, è particolare il fatto che questi temibili aeroplani siano progettati da un tale sognatore e che Miyazaki enfatizzi questa caratterizzazione per discolparlo quasi.... come dice Caproni "gli aeroplani sono sogni bellissimi, ma maledetti", il loro utilizzo li maledice, la guerra, il progettista in sè ha creato qualcosa di divino e bellissimo... non può comunque non essere trasmesso un qualche rimorso, una qualche responsabilità, un dolore profondo da parte del progettista... e allora ecco, oltre ai sogni di Jiro, poche bellissime strazianti immagini con gli aeroplani distrutti, solo quelli per rappresentare la tramutazione del sogno in un incubo maledetto, di un oggetto bello come quello che abbiamo imparato ad amare nella progettazione, in un ordigno di morte spezzato e bruciato...
    A proposito della guerra, assurde le critiche mosse a questo film dai giapponesi nazionalisti, considerazioni sullo stato del Giappone all'epoca, i suoi attacchi e la sua entrata in guerra ci sono, ma Miyazaki non ci si sofferma più di tanto, nè dice cose fuori dal mondo (ho letto che per la prima volta si parla degli attacchi in Cina), a Miyazaki interessa come al solito il messaggio pacifista, il mostrare il lato poetico dietro un periodo terribile e di un personaggio che poteva essere additato come uno dei responsabili della fortuna e della fine del Giappone, di sfruttare l'immagine evocativa dell'aeroplano, questo sogno bellissimo e maledetto, e renderlo un simbolo di tutto ciò che è nobile, puro e alto e viene miseramente rovinato dalla guerra...
    Negli aeroplanini di carta ci vedo cose ancora più belle, i sogni e le aspirazioni del personaggio che prendono delicatamente forma e "osano" raggiungere l'amata dopo vari tentativi... trovo davvero bellissimo il gioco che fanno Jiro e Nahoko con gli aeroplanini da acchiappare nel vento, che fa pensare al loro primo incontro, a quando il vento dispettoso appunto li ha condotti uno nelle braccia dell'altro, dopo aver fatto volare gli oggetti intorno a loro...
    E poi c'è la canzone dei titoli di coda che fa diventare Nahoko una hikouki-gumo, una "scia d'aeroplano" *-*
    www.youtube.com/watch?v=zgnVCFjhQTg
    Visto che ormai questo post è un flusso di pensieri senza ordine, mi aggancio alla canzone per parlare della colonna sonora... emozionante, limpida, incantevole, eterea e cangiante come il vento...
    www.youtube.com/embed/oNAT_4ZgYR0
    questa nelle diverse versioni, con diversi strumenti è *-*
    www.youtube.com/embed/wH0Ossc9aGk
    sul tubo ho trovato solo questa, piano solo, delicatissima, ma a seconda dei momenti si trasforma in qualcosa di diverso e magnifico...
    Cosa mi resta da dire? ho parlato solo dei protagonisti, ma ho trovato irresistibili altri personaggi: il tedesco col naso aquilino di cui non ricordo il nome era divertentissimo, e così il vivacissimo direttore della Mistubishi, che mi ricordava terribilmente un altro personaggio piccoletto da cartone animato, ma non so quale xD Anche il personaggio di Caproni era davvero bello, poi non posso provare un moto d'affetto per Miyazaki per il suo amore per l'Italia, già manifestato in Porco Rosso, e qui omaggiato tanto da far diventare l'ingegnere italiano mentore, amico, figura paterna per il protagonista...
    Basta sarà meglio che mi fermi, ho scritto tantissimo anche se ancora non mi sembra di aver detto abbastanza di questo film, di quanto mi abbia fatto brillare gli occhi di meraviglia, emozionata, sorpresa, incantata!

    Edited by ~alyps~ - 17/9/2014, 11:40
     
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