Una tomba per le lucciole

di Isao Takahata

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  1. **WhiteAngel**
     
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    lucciole




    Titolo originale
    : 火垂るの墓 (Hotaru no haka)
    Paese: Giappone
    Anno: 1988
    Durata: 85'
    Genere: animazione
    Regia: Isao Takahata
    Soggetto: Akiyuki Nosaka
    Sceneggiatura: Isao Takahata
    Casa di produzione: Studio Ghibli

    Trama:
    Giappone, 21 settembre 1945. Alla stazione di Kobe, il quattordicenne Seita muore di inedia. Il suo fantasma ripercorre i tragici eventi degli ultimi quattro mesi: i bombardamenti americani, il cadavere della madre sfigurato dalle ustioni, il padre a difendere la gloria dell'impero nella sua bianca uniforme da ufficiale di marina, Seita e la sorellina Setsuko soli contro il mondo impazzito. E poi la paura, la mancanza di soldi, i furti, la fame. Questa notte spaventosa è rischiarata dai flebili bagliori delle lucciole. Ma all'alba non ne rimarrà più nessuna.

    Link: Wikipedia, MyMovies, Imdb

    Trailer:



    Edited by ~alyps~ - 13/11/2015, 09:08
     
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    Questo cartone è di una bellezza sconvolgente! *-*
    E' la storia di un ragazzino e della sua sorellina, costretti ad arrangiarsi per sopravvivere nel desolante contesto del Giappone devastato dalle bombe e dalla scarsità di cibo durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale. La storia è molto lineare e semplice, fatta di piccoli avvenimenti di vita quotidiana che scandiscono le giornate dei due bambini, ma è raccontata con una sensibilità che cattura fin dai primi istanti. Nello squallore che li circonda Seita riesce a farsi forza e a distrarre la sorellina con piccole cose e a regalarle brevi momenti di spensieratezza per non veder spegnere il suo entusiasmo infantile, dal quale lui stesso trae forza. Scene molto crude non risparmiano gli orrori della guerra, soprattutto piccoli dettagli, un piede raggrinzito che spunta da sotto una stuoia mentre la bambina segue trotterellando un granchio sulla spiaggia e il fratello che al suo richiamo capisce che non c'è "un signore che dorme", vediamo una mosca posarsi sul piede e a quel punto il bambino distrae la sorellina e la porta via... i dettagli che permettono di distinguere i vivi dai morti tra le centianaia di feriti dell'ospedale improvvisato sono quei vermini che cominciano ad aggirarsi tra le bende...
    e ci sono scene di una poesia meravigliosa... quando i due ragazzini osservano le lucciole e il ragazzo le cattura perchè la sorellina non abbia paura del buio... lo stesso titolo "Una tomba per le lucciole" è pura poesia, straziante la scena in cui la piccola Setsuko scava una tomba per un mucchietto di lucciole che ha raccolto e chiede al fratellino perché devono morire così presto? E il fratello accosta quell'immagine a quella della fossa comune dove ha visto la madre per l'ultima volta...
    Mi sono commossa tantissimo, a partire dalla desolante scena iniziale che è sicuramente un duro colpo da assorbire... anche se non c'è stato niente di più bello di quella scatola di latta gettata nel prato intorno a cui si diffondono le lucciole che la "rianimano"... quella scena è pura poesia, mi vengono le lacrime agli occhi al solo pensiero!
    Non ho mai visto tanta crudezza e tanta delicatezza gestite così bene in un cartone animato... un'opera molto triste e molto bella, umile e intensa, dura e commovente.
     
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  3. **WhiteAngel**
     
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    Io ho amato questo film perché credo sia stato il film più emozionante che io abbia mai visto, ed é fatto in una maniera sconvolgentemente bella e straziante... Non so se riuscirei a vederlo un'altra volta a essere sincera perché ti prende veramente nel profondo... Nel senso che mi ha fatta stare male il vedere la storia di questi bambini, l'indifferenza della zia e il crudele destino al quale sono sottoposti nonostante tutti i loro sforzi... La bambina che non vuole vendere il kimono della mamma perché é della sua mamma... È qualcosa di realmente travolgente...

    Una delle scene che io meglio ricordo é la bimba che succhia le biglie convinta che siano caramelle o che gli onigiri con la terra...


    Inoltre il fatto appunto che i protagonisti siano due bambini che non hanno la minima colpa ti fa realmente capire l'orrore della guerra, quello peggiore, non sui campi di battaglia dove perlomeno ci sono persone consce di quello che sta succedendo, ma nelle case rase al suolo e nelle vite distrutte di questi bimbi completamente innocenti che nemmeno sanno perché gli sta capitando quello che sta capitando...
     
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    La bambina che non vuole vendere il kimono della mamma perché é della sua mamma... È qualcosa di realmente travolgente...

    Anche per me è stata straziante quella scena...

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    Inoltre il fatto appunto che i protagonisti siano due bambini che non hanno la minima colpa ti fa realmente capire l'orrore della guerra, quello peggiore, non sui campi di battaglia dove perlomeno ci sono persone consce di quello che sta succedendo, ma nelle case rase al suolo e nelle vite distrutte di questi bimbi completamente innocenti che nemmeno sanno perché gli sta capitando quello che sta capitando...

    Vero! E fa ancora più male vedere che tutte le persone adulte del racconto, salvo qualche eccezione (ad esempio la donna che avvisa Seita che la madre è ferita) sono così ciniche e distaccate... la zia non è completamente malvagia perché anche lei ha una famiglia da sfamare che soffre la fame e quando si comporta duramente con i due ragazzini si può notare che sono state le privazioni a renderla così inacidita... certo è che alcuni atteggiamenti di indifferenza, come quando
    lascia andare i bambini sapendo che non hanno nessun posto dove andare e si mette il cuore in pace perché se ne è liberata... o quando dà ai bambini solo una piccolissima parte del riso ottenuto con la vendita dei kimono della madre... invece di essere loro riconoscente, continua a trattarli male...

    sono abbastanza forti... in generale tutti gli adulti non sono figure completamente negative e disumane, perché anche loro soffrono in tempo di guerra... certo è che da loro ci si aspetterebbe un aiuto, una maturità e un sostegno nei confronti dei bambini che invece non arriva mai... ed è veramente desolante...
    La scena che più mi ha scioccato in questo senso è quella dell'inizio
    agghiacciante vedere un bambino che sta morendo e passanti che si mettono a commentare lo stato dei suoi vestiti e il suo odore invece di aiutarlo...
     
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  5. **WhiteAngel**
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 19/1/2014, 17:57) 
    Vero! E fa ancora più male vedere che tutte le persone adulte del racconto, salvo qualche eccezione (ad esempio la donna che avvisa Seita che la madre è ferita) sono così ciniche e distaccate... la zia non è completamente malvagia perché anche lei ha una famiglia da sfamare che soffre la fame e quando si comporta duramente con i due ragazzini si può notare che sono state le privazioni a renderla così inacidita... certo è che alcuni atteggiamenti di indifferenza, come quando
    lascia andare i bambini sapendo che non hanno nessun posto dove andare e si mette il cuore in pace perché se ne è liberata... o quando dà ai bambini solo una piccolissima parte del riso ottenuto con la vendita dei kimono della madre... invece di essere loro riconoscente, continua a trattarli male...

    sono abbastanza forti... in generale tutti gli adulti non sono figure completamente negative e disumane, perché anche loro soffrono in tempo di guerra... certo è che da loro ci si aspetterebbe un aiuto, una maturità e un sostegno nei confronti dei bambini che invece non arriva mai... ed è veramente desolante...
    La scena che più mi ha scioccato in questo senso è quella dell'inizio
    agghiacciante vedere un bambino che sta morendo e passanti che si mettono a commentare lo stato dei suoi vestiti e il suo odore invece di aiutarlo...

    Sono d'accordo l'indifferenza nei confronti della sofferenza altrui proprio perché la propria é già grande é qualcosa di folle... E pensare che la solidarietà é in momenti come quelli che dovrebbe essere realmente importante e che potrebbe fare la differenza ma in realtà appena cominciano a esserci problemi ognuno pensa unicamente a se stesso e al massimo alle persone più vicine... È questa la cosa assurda e stupida della guerra, che andando in guerra non distruggi di sicuro i tuoi nemici ma certamente mini le fondamenta della tua gente...

    Sinceramente a me la zia ha fatto proprio arrabbiare perché comunque i bambini quando arrivano portano un sacco di cose con loro e lei si prende tutto senza il minimo problema come ha fatto col riso ricavato dalla vendita dei kimono... Quindi oltre a lasciarli in strada non ha esitato un attimo ad approfittarsi di loro... È anche per questo che se ne sono andati...
     
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    Inoltre il fatto appunto che i protagonisti siano due bambini che non hanno la minima colpa ti fa realmente capire l'orrore della guerra, quello peggiore, non sui campi di battaglia dove perlomeno ci sono persone consce di quello che sta succedendo, ma nelle case rase al suolo e nelle vite distrutte di questi bimbi completamente innocenti che nemmeno sanno perché gli sta capitando quello che sta capitando...

    sono d'accordo, ci viene mostrato l'effetto che la guerra ha sui civili, persone non addestrate spesso vecchi o bambini che si ritrovano solo a badare a se stessi, adirittura il fratello per non morire di fame andava nella città durante i bombardamenti rishciando di fare la fine della madre pur di trovare qualcosa che lo aiutasse, questo film mi ha colpito tanto, alla fine del film era tristissimo (in senso buono eh)

    il personaggio della zia che faceva le ramanzine ai bambini perchè non erano utili al giappone era veramente terribile per me

    CITAZIONE
    Mi sono commossa tantissimo, a partire dalla desolante scena iniziale che è sicuramente un duro colpo da assorbire... anche se non c'è stato niente di più bello di quella scatola di latta gettata nel prato intorno a cui si diffondono le lucciole che la "rianimano"... quella scena è pura poesia, mi vengono le lacrime agli occhi al solo pensiero!

    vederlo stremano,ansimante ricurvo su ste stesso è sicuramente di forte impatto, poi il momento in cui compaiono è meraviglioso
     
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    Terribile, non ho mai sentito la guerra così vicino. Tra tutti i film di genere, non ce n'è uno che mi ha così coinvolta.
    E non lascia spazio alla speranza, perché effettivamente non c'è.
     
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    L'altroieri sera ho rivisto al cinema questo bellissimo film, con (purtroppo) il nuovo doppiaggio... ormai devo fare l'abitudine a questa follia della pretesa di fedeltà assoluta all'originale anche se nella lingua d'arrivo l'effetto è assurdo...

    qualche esempio?
    "STUPIDO PAPINO!" in un momento di grande pathos e drammaticità
    o quando ormai hai fatto l'orecchio a un linguaggio da melevisione (voglio dire... "stupido papino"!) rimani allibita nel sentire pronunciare dal bambino un rozzissimo "Il fratellone va a pisciare" WTF?


    dopo il cinema, parlandone è venuta fuori questa intervista fatta a Gualtiero Cannarsi, direttore del doppiaggio, che mi ha completamente spiazzato (vi riporto solo la parte che mi interessa)

    CITAZIONE
    Vedendo il film, molto crudo e realistico, colpisce, al di là della guerra, la cattiveria della gente nei confronti di questi bambini soli. Sembra quasi un'opera di denuncia. E' così?
    [...] La cosa più interessante di questo film è che lui non l'ha messo in scena come un'opera di denuncia della guerra, ha ripetuto più volte ai tempi che per lui era un film squisitamente dedicato all'analisi della condotta del protagonista. Takahata Isao la guerra l'ha vissuta quando aveva 8 anni, nel 1945, le pagine più drammatiche del conflitto per il Giappone. Un bambino di 8 anni si ricorda queste cose perché è arrivato alla concettualizzazione del tempo e della morte. Lui si è reso conto leggendo il racconto originale che il comportamento del protagonista era del tutto anomalo per la sua generazione. Ha detto: “quando eravamo piccoli in guerra non esisteva il concetto di rifiutare la realtà perché si doveva sopravvivere, e quindi accettavi tutto”, mentre invece questo ragazzino secondo lui si comporta come avrebbe fatto uno degli anni 80 in guerra (nota mia, il film è dell'88). Seita, non riuscendo a convivere con le asperità in un momento di difficoltà, fugge, si rifugia in una grotta a giocare alla famiglia con la sorellina e così facendo la condanna. Takahata parlando con l'autore e con lo staff si rese conto che tutti quelli che avevano la sua età consideravano Seita colpevole mentre quelli più giovani lo consideravano una vittima. Lui ha detto di aver fatto questo film ponendosi una semplice domanda: “ma questo ragazzo cosa ha combinato, come si è comportato, che gli è venuto in mente?”. E lo ha fatto per far vedere alle generazioni figlie del benessere, nell'88, e dimostrare a tutti questi Seita cosa avrebbe comportato essere come sono, in un momento di crisi reale. La responsabilità degli atti umani è qualcosa che nel benessere sfuma. Spesso anche oggi quello che i giovani intendono con la parola libertà è il concetto di impunità, ma la libertà non esula dalla responsabilità dei propri atti.

    Dunque i personaggi con cui Seita e la sorellina hanno a che fare non sono cattivi?
    Vedendo la pellicola in originale e spero anche in italiano, con l'edizione molto fedele che ci siamo sforzati di realizzare, non percepisco questa cattiveria, mi viene piuttosto da pensare che questa percezione sia il frutto di una lettura di stampo pietistico cristiano. Ma la cultura giapponese è una cultura pagana, non c'è un aldilà né una promessa di ricompensa per le anime pie, penso semplicemente che sia il mondo dei vivi. L'unica persona che vedo “cattiva” nel film è il protagonista, l'unico che con i suoi atti condanna a morte la sorella. Noi siamo nati nel benessere e nella pace, non siamo in grado di immaginare la psiche che l'uomo assume quando il rischio di morte è reale e quotidiano. Per me i buoni e i cattivi ci sono solo nei film Disney.

    qui dice più o meno le stesse cose, con qualche aggiunta...

    ebbene io sono rimasta scioccata... cioè mai mi è venuto in mente durante le mie visioni che il regista volesse colpevolizzare il protagonista per "aver giocato alla famiglia" ed "essersi dato all'escapismo". Da occidentale (perché secondo me lo stacco non è solo generazionale, ma anche geografico) non riesco a non vedere Seita come un bambino che invece con grande coraggio e grande premura si prende cura della sorellina...
    Certo ho notato questa volta un dettaglio che non so come non mi aveva lasciata perplessa durante la prima visione e cioè "ma perché diavolo Seita si mette a rubare, se in banca ha 7000 yen che può prelevare?" all'inizio del film sembra che ci voglia quantomeno l'autorizzazione del padre, invece verso la fine del film li prende come se niente fosse e riesce a comprare un sacco di roba. Ebbene da questo punto di vista sì, c'è un po' di responsabilità da sua per quello che accade alla fine del film, anche perché non è tornato dalla zia a chiedere aiuto, ma rimane il fatto che Seita è un ragazzino... non ci si può aspettare che si comporti da adulto, per me quello che ha fatto in quella terribile situazione è stato fin troppo! Io non riesco invece a non essere critica nei confronti degli adulti che hanno fatto finta di non vedere che i due orfanelli stavano morendo di fame...
    Però sono anche interessatissima a questa visione della storia proprio perché diametralmente opposta alla mia e la capisco perfettamente, solo che non riesco ad essere d'accordo... decisamente sono più figlia dell'88 che del 38 ed ecco spiegato perché non riesco a non vedere Seita come vittima piuttosto che come colpevole... ma forse anche perché la mentalità giapponese pretende un'assoluta obbedienza da parte di bambini e ragazzi nei confronti degli adulti? Io non riesco proprio a biasimare Seita per aver lasciato casa della zia e non aver sopportato in silenzio le sue cattiverie e soprusi, non mi interessa se "poverina" era inacidita dalla guerra! Lei è quella adulta e dovrebbe comportarsi come tale!
     
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    Guardai questo film all'università... Ammetto che è davvero bello, ma allo stesso tempo è davvero tristissimo :(
     
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    Premetto che ho visto questo film in condizioni disastrose: sull'aereo (dove già non si dovrebbero vedere film perchè l'audio è naturalmente pessimo), dopo già 10 ore di viaggio, con una leggera fobia per il mezzo di trasporto dovuto ad un precedente volo non bellissimo, stanca e depressa, ma grazie al mio senso del dovere verso il forum dopo averlo trovato in catalogo ho pensato di non potermi esimere dal vedere l'ultimo scelto da voi del mese :scimmia:
    Con queste premesse, e considerato che i film dello Studio Ghibli non mi hanno mai fatto impazzire (al massimo li ho trovati carini) è sorprendente che mi sia piaciuto! xD Però l'ho trovato veramente bello! Mi è piaciuto pressocchè tutto di questo cartone, ad iniziare dalla prima scena, straziante ma magica e bellissima, un inizio che è un pugno allo stomaco e cattura immediatamente l'attenzione. Poi sono stata colpita dal realismo delle scene di guerra e dai disegni di morti e feriti: non credevo che avrebbe potuto farmi "impressione" il semplice disegno di feriti, ma qui mi ha proprio colpita, sopratutto la madre dei due bambini! E, naturalmente, tutte le scene "magiche" come quelle con le lucciole mi sono rimaste nel cuore.
    Per quanto riguarda la storia, è semplice ma certo commuove, è impossibile rimanere indifferenti alla tragedia che si consuma sullo schermo. E giunta al finale mi ha lasciata una sensazione in qualche modo orribile ma molto efficace sugli orrori della guerra.
    Parlando dell'atteggiamento degli adulti, sul momento mi è occorso di pensare che la società giapponese fosse stata descritta con un certo realismo in tutte le sue brutture (la zia mi è sembrata un personaggio spietato, ma non macchietta, ho provato una profonda antipatia nei suoi confronti ma mi è sembrata del tutto credibile in comportamenti e motivazioni e non messa lì apposta per vessare i nipoti). Leggendo successivamente i commenti in questa scheda, non posso che trovarmi d'accordo con quanto dichiarato nelle interviste e quanto aggiunto successivamente da aly: non sono stata sconvolta dall'intento dietro il film e anzi, mi è sembrato che con quelle dichiarazioni un ultimo "pezzo del puzzle" andasse al suo posto. Ed è sicuramente una questione culturale che dipende dalla geografia (anche se non c'entra molto, mi è venuto il paragone con un altro film ambientato negli stessi anni, La ciociara, in cui gli italiani dimostrano molta più solidarietà reciproca), però successivamente ho pensato che ci sia effettivamente, anche in questo paese, una distanza culturale dovuto alla generazione. Ho pensato che se facessi vedere questo film ai miei nonni, per dire, sarebbero tutti concordi nel giudicare infantile e stupido il comportamento del bambino... forse non arriverebbero ad addossargli la colpa della morte della sorella, ma nessuno di loro giudicherebbe sensato e giusto ciò che fa, come forse tendiamo a fare noi di questa generazione. E pensandoci, immagino che abbia senso: in tempi di guerra, di ristrettezze, non dico che non ci si possano permettere i sogni, ma sicuramente non ci si può permettere l'orgoglio di cui fa così tanto sfoggio il protagonista in questo film. Comunque è stata una riflessione interessante, che sicuramente ha aggiunto un valore ulteriore alla visione.
    Nel complesso insomma sono molto felice e soddisfatta :D

    p.s. Questione doppiaggio: mi sono sempre trovata a disagio con i doppiaggi di questi film, vecchi e nuovi che fossero. Io ho avuto a disposizione solo la versione in lingua originale con sottotitoli in inglese e secondo me è stato un bene, sono riuscita a godermi il film senza trovarlo stridente e strano... credo che in futuro cercherò, per altri film dello stesso studio, di ricorrere allo stesso sistema, che attualmente mi sembra il migliore possibile xD
     
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    Sono davvero molto felice di tutto questo commento! :D
    Tra l'altro mi era venuto in mente di chiederti se l'avessi visto sull'aereo perché i conti non tornavano... grande xD
    Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto e al peso che hai dato sia alla differenza culturale e generazionale... è vero, probabilmente se avessi fatto vedere ai miei nonni questo cartone avrebbero criticato il comportamento del bambino

    Sì forse riguardo al doppiaggio vederselo in originale è la cosa migliore... come al solito. Solo che ovviamente i bambini sono eslcusi da questa scelta, ma messi di fronte a un doppiaggio che è un insulto al lavoro di traduttore e adattatore di dialoghi. Scusate, mi sono già sfogata abbastanza su questa cosa, ma Cannarsi mi fa proprio venire il sangue amaro xD Almeno nelle interviste dà risposte interessanti che stimolano una discussione...
     
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10 replies since 15/1/2014, 23:07   335 views
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