Coco

di Lee Unkrich, Adrian Molina

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    Titolo originale: Coco
    Paese: Stati Uniti d'America
    Anno: 2017
    Regia: Lee Unkrich, Adrian Molina (co-regista)
    Sceneggiatura: Adrian Molina
    Produzione: Pixar Animation Studios
    Distribuzione (Italia): Walt Disney Studios Motion Pictures
    Data di uscita: 28 dicembre 2017

    Trama:
    Miguel è un bambino con il sogno di diventare un musicista come il suo idolo, Ernesto de la Cruz. In seguito a un incidente Miguel si ritrova catapultato nella Terra dei Morti, dove incontra l'affascinante spirito ingannatore Hector, con cui si imbarca in un viaggio alla scoperta della storia della sua famiglia.

    Link:
    Wikipedia, Imdb

    Trailer:
    Video



    Edited by Annachì - 1/2/2018, 15:05
     
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    Brevemente: il film è molto bello, molto ben curato, bellissime le atmosfere (mia sorella che è stata in Messico diceva che era proprio come essere lì xD), belli i personaggi, ben caratterizzati, interessanti tutti, ho amato la scelta del titolo e via dicendo.
    A mente fredda però sono rimasta un po' perplessa dalla trama: ultimamente i film Disney mi sembrano fatti con lo stampino, ripropongono lo stesso colpo di scena, lo stesso svolgimento in ogni singola pellicola, non importa se ambientata al Polo, in Messico o in terre fantastiche e insomma, dopo la prima mezz'ora l'intera trama era lì, già detta, prevedibile come non mai. Vabbè che magari non è quello l'importante, e resta comunque un film per bambini però... boh, storia a parte, anche la morale poi finisce ad essere sempre la stessa, e va bene che è sempre valida, ma avrei apprezzato una variazione sul tema.
    Insomma, il film è bello e godibile, ma non l'ho trovato il capolavoro che speravo che fosse.
     
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    Rompo ll mio voto di silenzio ora che la grafica di Coco è stata pubblicata :peaceandlove:

    L'ho trovato splendido per diversi aspetti (tema, animazione, colori, musica, ambientazione), anche se forse è il più disneyano dei film Pixar, con una trama piuttosto classica e che poteva ambire ad una maggiore raffinatezza.

    Partiamo subito dal difetto di questo film, su cui sono d'accordissimo con Annachì
    I colpi di scena prevedibili, che non possono che deludere i più grandi per una questione di mera sorpresa, ma soprattutto di complessità del messaggio, dato che non fanno vedere le cose da una prospettiva diversa o comunque aggiungono una sfumatura nuova alle premesse iniziali...

    E questa cosa la dico soprattutto perché i Pixar ci hanno abituato a storie più adulte e sofisticate della media dei film Disney, dai contorni più sfumati, con antagonisti spesso e volentieri non così classici e centrali per la trama, con messaggi espressi in maniera poetica e graduale.

    Penso al raffinatissimo viaggio nell'interiorità di Inside Out, alla sua visione della crescita e del valore della tristezza, ai discorsi sull'arte e sulla critica sottesi a Ratatouille, alla travagliata crescita di un padre di Alla ricerca di Nemo, a Monsters University che, sul tema dell'amicizia, del binomio studio-talento e della realizzazione personale, infila uno snodo di trama dopo l'altro riuscendo sempre a far riflettere... e potrei andare avanti così per la stragrande maggioranza dei Pixar

    Coco ha molti spunti interessanti, ma non elabora una storia abbastanza complessa, secondo me, per farli evolvere al meglio. Rimane cristallino il concetto di "dono di famiglia" che si tramanda e di importanza del ricordo della propria famiglia.
    Ma se invece di ridurre tutto al colpo di scena "Sono il tuo bis-bis-bis nonno", Hector fosse rimasto uno qualunque con una sua storia personale che scorreva in parallelo con quella del bis-bis-bis nonno di Miguel? E se Miguel, scorprendo la sua storia, avesse autonomamente riflettuto e indagato su quella dell'antenato e non avesse subito passivamente la rivelazione? Secondo me sarebbe stato più bello se Hector avesse avuto una storia tutta sua, magari speculare a quella dell'antenato di Miguel, o meglio, che Miguel dopo un po' ci sperasse che lui fosse suo parente, e che lo sperassimo anche noi, ma alla fine non lo fosse... si sarebbe potuto dare un messaggio un po' diverso e più particolare secondo me, se Hector alla fine fosse stato "adottato" nell'ofrenda da Miguel, non per il suo legame di sangue, ma perché ha rappresentato per lui una figura paterna, mentre lui a sua volta cresceva anche come personaggio. Il valore della memoria sarebbe stato esteso non solo a quello della propria famiglia. Sarebbe stato un bel messaggio di apertura e si poteva tranquillamente mantenere la storia del bis-bis-nonno e di mama Coco.

    Non so, più ci penso, più mi dico che questa storia con il cattivo classico, il colpo di scena prevedibile era sprecata per un film del genere, con un'ambientazione così evocativa, con un nodo di temi così interessante.

    In più comincio a soffrire poco questo vizietto sia della Disney sia della Pixar di voler a tutti i costi inserire il colpo di scena come snodo narrativo. Perché poi questi cartoni non sono elaborati come dei veri e propri gialli (Zootropolis a parte) e risultano molto intuibili e approssimativi.

    E infine la storia dell'idolo d'infanzia di un bambino che poi si rivela il cattivo è troppo simile ad Up, della stessa Pixar!


    Detto questo Coco è un film magico, che fa brillare gli occhi di meraviglia dalla prima all'ultima scena. La Pixar ha la straordinaria capacità di creare un mondo perfettamente credibile con una fantasia visionaria e una cura del dettaglio maniacale, partendo da uno spunto banale (i mostri nell'armadio, "ma se i giocattoli quando un bambino non li guarda, si animassero? ") o da una tradizione folcloristica, come in questo caso...
    Già l'intro in 2D, su quelli che ho scoperto si chiamano "papel picado" (cercateli su Google immagini, sono bellissimi!), che ricorda piacevolmente La bella e la bestia con le sue vetrate medievali, ma molto più ironico, mi ha entusiasmato tantissimo. Le atmosfere calde, chiassose, pieni di colori (i colori cosa non sono in questo cartone!) e di dettagli sgargianti, frastornanti e incredibili del Messico reale e ultraterreno immergono in un'altra cultura e in un'altra dimensione a 360°, non importa se non così accurata e trasformata dalla lente caleidoscopica dell'immaginazione. Ho imparato molti termini e ho scoperto cose bellissime sulle tradizioni messicane. L'animazione è fluidissima e i disegni sono stupendi, mai come in questo film i contorni mi sono sembrati così morbidi (un paradosso visto che il 90% dei personaggi sono scheletri! xD), ma Miguel ad esempio ha dei lineamenti dolcissimi e sembra proprio un bel bambino messicano. E Mama Coco con la sua ragnatela di rughe, che dolcezza immensa, il rapporto tenero e silenzioso che hanno lei e il pro pro nipote mi ha scaldato il cuore!
    Questo film tratta secondo me un tema bellissimo, anzi più d'uno, a cui mi sento molto legata. Il tema della memoria ad esempio, della memoria da coltivare, tramandare, valorizzare, sia quella della famiglia e dei riti di una famiglia, sia quella di un popolo con una tradizione tanto bella come quella messicana. C'è la divertente ostinazione nel perseguire il proprio sogno da parte di Miguel (anche quando è questione di vita o di morte! XD) nonostante il divieto ferreo, e scaturito da un motivo doloroso e divertente al tempo stesso, della famiglia, c'è il suo toccante e sacro fanatismo, che lo porta a costruire un altare speculare a quello dei suoi parenti, ma con il suo idolo preferito, rito degli adulti vs rito dei bambini.
    C'è il tema della ricerca delle radici, altro tema a me molto caro, connesso sempre con il tema della memoria, che io trovo così bello, anche se il punto di vista di Miguel è molto "egoista" in tal senso, non animato da una curiosità più adulta come la mia (ma ovviamente è perfetta per un bambino della sua età!). E poi quello forse più bello e poetico di questo cartone è il tema della morte. Mai la morte in un cartone animato (e forse anche altrove) mi è sembrata affrontata in modo così gioioso, festoso, caloroso. L'aldilà messicano è un luogo stupefacente dove si fa un'altra vita ancora comunque ricca di emozioni e di colore e dove si aspetta con trepidazione di poter sbirciare i propri cari nel giorno del Dia de muertos, una grande festa. Mi è piaciuto tantissimo tuttavia il fatto che questa non fosse l'unica dimensione dopo la morte, ma che ci fosse comunque la componente dell'ignoto, del mistero più "adulta" e meno rassicurante, ma resa con grande poesia e limpidezza perfette per un bambino. La scena del vecchietto burbero che si scioglie poco poco con il suo compagno sbruffone perché sa che sta per dissolversi, sulle note della ballata popolare alla chitarra suonata con tanto affetto... penso che al cinema non volasse una mosca, è stato un momento così vero, intenso e toccante, seppure quel personaggio lo conoscessimo da pochi minuti. Può ricordare un po' la scena di Bing Bong in Inside Out a pensarci, con un contesto diverso, anche per questo dettaglio, ma condivide la capacità di rendere la scomparsa e la separazione triste, struggente, ma non cupa e traumatica.
    A proposito di ballata alla chitarra, la colonna sonora di questo film è adorabile e gustosamente ricca di parole in spagnolo e sonorità messicane, da quelle più chiassose a quelle più lente. Ricordami nelle varie versioni è semplice, ma deliziosa e mi ha commosso molto sia nella versione di Hector, sia in quella di Miguel. La scena in cui la canta a Mama Coco mi ha toccato nel profondo, scena annunciata, ma come da copione mi sono scese le lacrime. Va bè che con i nonni-bisnonni basta veramente un nonnulla per commuovermi. Ultima nota (per ora) per l'adorabile cane Dante (un gradito omaggio al Nostro), specialmente quando diventa un cane guida! Gli animali guida (alebrije) sono una delle cose esteticamente più belle di questo cartone animate, da rimanere a bocca aperta. Ci sono sicuramente altre cose da dire su questo cartone, ma mi fermerò qui e mi aggancerò al massimo ai vostri commenti.
     
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    Nella foga di criticare questo film (critiche che comunque continuo a ritenere valide, anche sulla banalità complessiva... insomma, il mondo fantastico è bellissimo, ma non se lo sono inventati loro xD), mi sono scordata i dettagli che invece mi sono piaciuti moltissimo! Che sono sostanzialmente due: il personaggio di Imelda, è stato il mio personaggio preferito, nonostante all'inizio fosse un po' la "cattiva"! Guardandola dal suo punto di vista, è una donna forte, determinata, che ha letteralmente fondato ma anche salvato la famiglia, e in più ha un animale guida fantastico! :D
    Il secondo particolare bellissimo è stato il cameo di Frida Khalo! :woot: Ho riso tantissimo, è stata una scena divertentissima, e non me lo sarei mai aspettata di ritrovarla lì!! xD
     
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    CITAZIONE (Annachì @ 10/1/2018, 14:15) 
    non me lo sarei mai aspettata di ritrovarla lì!! xD

    Frida in messico? Che strano!!! :tet:
     
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    (critiche che comunque continuo a ritenere valide, anche sulla banalità complessiva... insomma, il mondo fantastico è bellissimo, ma non se lo sono inventati loro xD)

    oddio... hanno preso ispirazione da svariati elementi della cultura messicana, ma direi che c'è stato un grande lavoro di fantasia per rappresentarlo :D

    Concordo sul personaggio di Imelda, ma tutti i personaggi di questo film mi sono piaciuti tanto! a parte l'idolo di Miguel che a me già stava antipatico all'inizio
    E il cameo di Frida Kahlo molto caruccio, sì XD
     
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    Visto Coco gli do un 7 su 10! :D
    Film che affronta tematiche delicate con leggerezza e ingenuità, esattamente quello che ci si aspetta da un ragazzino giovane e pieno di vita come Miguel! Il nostro protagonista vuole sopra ogni cosa l'approvazione della propria famiglia, tema che si allaccia al filo conduttore del film, il ricordo, la memoria dei defunti. Sarà banale ma è un bel concetto da veicolare alle nuove generazioni, i cartoni animati sono rivolti ai bambini, poi che ai grandi piacciono pure è un altro paio di maniche ma avere una trama prevedibile non credo possa essere definito un difetto, magari non lo renderà un capolavoro(come altri lavori pixar), ma di sicuro è un film riuscito. GLi spiriti guida o animali guida come vogliamo chiamarli li ho trovati molto carini anche se forse mi aspettavo di più da parte del cane boh XD

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    Ma se invece di ridurre tutto al colpo di scena "Sono il tuo bis-bis-bis nonno", Hector fosse rimasto uno qualunque con una sua storia personale che scorreva in parallelo con quella del bis-bis-bis nonno di Miguel? E se Miguel, scorprendo la sua storia, avesse autonomamente riflettuto e indagato su quella dell'antenato e non avesse subito passivamente la rivelazione? Secondo me sarebbe stato più bello se Hector avesse avuto una storia tutta sua, magari speculare a quella dell'antenato di Miguel,

    Il valore della memoria sarebbe stato esteso non solo a quello della propria famiglia. Sarebbe stato un bel messaggio di apertura e si poteva tranquillamente mantenere la storia del bis-bis-nonno e di mama Coco.

    Anch'io avrei preferito un Hector non imparentato ma hanno voluto dare un happy ending completo, magari avrebbe reso il film un filo più amaro (un padre che realmente abbandona la famiglia) e sarebbe stato meglio, concordo :)
     
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    Anch'io avrei preferito un Hector non imparentato ma hanno voluto dare un happy ending completo, magari avrebbe reso il film un filo più amaro (un padre che realmente abbandona la famiglia) e sarebbe stato meglio, concordo

    L'amarezza mi piace molto, ma secondo me si poteva anche scoprire che l'antenato non fosse più tornato per una buona ragione (tipo che era morto improvvisamente xD), ma anche tenere proprio la stessa storia, però è che proprio dovesse essere Hector l'antenato che banalizza un po' il tutto, non tanto per il colpo di scena che vogliamo noi grandi, ma perché la trama e il messaggio avrebbero potuto essere più originali

    Detto questo il mio voto sarebbe comunque più alto del tuo, perché gli darei un 9/10 xD (ma la stragrande maggioranza dei Pixar per me è da 10)
     
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    Peccato abbiano fatto parlare poco, ma troppo poco nonna Coco! Più che altro mi sarebbe piaciuto sentire la voce di Mara Maionchi xD
    In questo cartone si parla della famiglia, di quelle persone che non ci sono più. Ovunque siano fanno parte di noi e anche se noi non li vediamo loro ci osservano. Forse tocco un tema delicato, proprio perché se ne parla a monosillabi diventa un tabù.
    Cosa si farebbe, se si potesse oltrepassare quella linea sottile che divide il mondo dei vivi e quello dei morti. Se potessimo anche noi, in qualche modo, incontrare i nostri avi?
    Miguel ci riesce dicendo di prendere in prestito la chitarra di un famoso artista che si rivela essere una persona falsa che pensa solo al suo tornaconto personale. Chi lo venera lo scoprirà!
    È un po' come la divina commedia, invece di fare un viaggio tra i tre luoghi dell'aldilà si approda in una vera città. Dove andranno coloro che vengono dimenticati definitivamente? Come l'amico di Hector geloso del suo cappello e della sua chitarra.
    Miguel scopre non solo chi si cela nella foto strappata, ma anche da chi ha preso il suo tocco artistico.
    "Tú me traes un poco loco, un poquititito locooooo" anche voi cantate queste ultime parole ad alta voce, si? Ho salvato la canzone su Spotify!
     
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8 replies since 26/3/2017, 10:00   298 views
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