Questione Netflix e distribuzione nelle sale

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    La questione può essere introdotta dalla seguente domanda: cosa ne pensate del fatto che film prodotti da Netflix, anche di ottima qualità, non vedranno mai la luce nelle sale cinematografiche? È una scelta assolutamente normale, che va al passo con i tempi e lo sviluppo di nuove piattaforme e tecnologie, o l'opportunità del passaggio al cinema è ancora essenziale per dare luce ad un film, goderne nella sua massima qualità e dare luogo ad un'esperienza insostituibile?
    O magari ci sono casi e casi?
    Potete semplicemente rispodere alla domanda, oppure andare avanti a leggere



    La questione in realtà potrebbe essere considerata molto più vecchia: dopotutto molti film prodotti da un'emittente televisiva non sono mai stati proiettati nelle sale cinematografiche e la diffusione della televisione un tempo può aver spaventato il mondo del cinema e della distribuzione cinematografica esattamente come ora lo stanno facendo le piattaforme online. Tuttavia, da quando Netflix, la più nota di esse, ha cominciato a produrre film di una qualità di gran lunga superiore ai film medi televisivi, collaborando con registi importanti e chiedendo di essere ammessa ai festival cinematografici (e vincendo ad es. quest'anno il massimo riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia con il film Roma di Alfonso Cuarón), si è a lungo discusso della scelta appunto di non proiettare questi film al cinema. O quantomeno, di comprometterne la distribuzione, con la politica dello streaming in contemporanea con la proiezione in rare sale selezionate.

    La posizione dei Festival cinematografici
    Al di là delle discussioni da bar, la questione è stata oggetto di una vera e propria polemica prima e durante l'ultimo festival di Cannes. Già si erano create tensioni tra Netflix e il notissimo Festival cinematografico francese dopo l'edizione del 2017, perché Cannes aveva tentato senza successo di convincere il colosso americano a distribuire i film presentati (Okja e The Meyerowitz Stories) al cinema. L'anno seguente invece la politica del festival è stata quella di estromettere dal concorso tutti i film che non sarebbero stati distribuiti nelle sale. Questa la dichiarazione del presidente del Festival:
    CITAZIONE
    L'anno scorso si sono rifiutati di proiettare i loro film nelle sale cinematografiche. È il loro modello economico e lo rispetto. Ma noi ci occupiamo di cinema e vogliamo che i film della competizione vengano distribuiti nelle sale. Questo è il modello di tutti gli amanti del cinema e anche Netflix deve rispettarlo.

    Neflix ha deciso allora di non presentare alcun film a Cannes nell'ultima edizione, e questi film se li è presi tutti Venezia.

    Il direttore del festival di Venezia, infatti, ha dichiarato:
    CITAZIONE
    Il mercato sta cambiando molto rapidamente, anche troppo, senza che ci sia il tempo di fissare delle regole. Questo senza contare che ci sono diversi interessi e obiettivi in ballo: quelli degli esercenti, dei distributori, di chi i film li vende, dei produttori e dei filmmaker. Tuttavia il ruolo di un festival è un altro ancora, separato da questi. Dovrebbe essere una piattaforma per il cinema di qualità, selezionandolo, facendolo emergere e supportandolo, senza badare alla maniera in cui viene visto.
    Per me il cinema rimane un’esperienza legata alla sala cinematografica, ma non possiamo far finta di non sapere che, con l’arrivo di nuove piattaforme, non si torna più indietro e i festival non dovrebbero essere obbligati a prendere una posizione netta con o contro qualcosa.

    Per approfondire tutta la questione, qui


    La posizione di registi e attori
    Oltre alla querelle dei festival, anche i registi si sono scontrati su questo tema. Il primo forse a suscitare clamore è stato Christopher Nolan in occasione dell'uscita del suo ultimo film Dunkirk l'estate scorsa.

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    Le sue dichiarazioni si possono leggere ad esempio qui, ma riporterò comunque degli estratti.

    CITAZIONE
    Netflix has a bizarre aversion to supporting theatrical films. They have this mindless policy of everything having to be simultaneously streamed and released, which is obviously an untenable model for theatrical presentation. So they’re not even getting in the game, and I think they’re missing a huge opportunity.

    CITAZIONE
    Dunkirk needst to make you feel like you are there, and the only way to do that is through theatrical distribution

    CITAZIONE
    I grew up in the ‘80s, the birth of home video. Your worst nightmare in the ‘90s as a filmmaker was that the studio would turn around and go, ‘You know what? We’re going to put it on video instead of theaters.’ They did that all the time. There’s nothing new in that.

    Questa è la posizione di Pedro Almodóvar, rilasciata in qualità di presidente della giuria allo scorso Festival di Cannes.
    CITAZIONE
    I personally do not conceive, not only the Palme d’Or, any other prize being given to a film and not being able to see this film on a big screen. All this doesn’t mean I’m not open to or don’t celebrate the new technologies. I do. I’ll be fighting for one thing that I’m afraid the new generation is not aware of. It’s the capacity of the hypnosis of the large screen for the viewer. I think what really determines the first viewing of a film for every spectator is the size of the screen on which you see it. The size should not be smaller than the chair on which you're sitting. It should not be part of your everyday setting. You must feel small and humble in front of the image that is here to capture you.

    Questa è invece la posizione di Will Smith, rilasciata nella stessa occasione
    CITAZIONE
    I just wanted to say I have a 16-year-old and an 18-year-old and a 24-year-old at home, and they go to the movies twice a week and they watch Netflix. [...] In my house, Netflix has been nothing but an absolute benefit, because they get to watch films that they never even would've seen. Netflix brings a great connectivity for them to the world. They get to see movies that aren't on a screen within 8,000 miles of them.

    Qui l'intervista completa.

    E, per concludere, quella di Alfonso Cuarón rispetto alla sua scelta di distribuire il già citato Roma su Netflix.

    CITAZIONE
    Conosciamo la complessità della situazione produttiva e distributiva. Un film in spagnolo e in lingua indigena, in bianco e nero, un dramma e non un film di genere, ha difficoltà a trovare spazi. Le condizioni ideali sarebbero vederlo sul grande schermo, ma è importante che il film abbia un certo impatto in modo da sopravvivere al tempo. Quando è l'ultima volta che avete visto un film di Antonioni al cinema? E in tv? Alla fine i film vivono nel formato home video, ma questo non vuol dire che le due forme di distribuzione debbano contrapporsi

    57GhiGM



    Qui l'intervista completa

    Voi cosa pensate di tutto ciò?

    Attenzione, qui non si tratta di dire se Netflix danneggia il cinema o meno. Le due cose possono benissimo convivere perché Netflix non sottrae certo film da programmare o spettatori abituali al cinema (detto da una persona che è abbonata a Netflix e va al cinema regolarmente). Peraltro Netflix aiuta effettivamente, nel suo piccolo, a distribuire film che effettivamente in Italia non sono mai passati nelle sale cinematografiche, creando quindi un canale alternativo per vedere film recenti e indipendenti.

    Il punto della questione, insomma, è considerare se sia un peccato o uno spreco non proiettare film di qualità al cinema o se pensate che il passaggio al cinema non conti, quando è possibile vedere il film comodamente a casa in streaming e legalmente.

    Legato a ciò e a questa discussione c'è anche la seguente domanda: cosa ne pensate della scelta del Festival di Cannes, ed eventualmente di altri festival, di boicottare i film di Netflix? È una posizione comprensibile per incoraggiare la distribuzione nei cinema (ricordiamoci che i grossi festival sono anche un mercato per i distributori di tutto il mondo) e difendere "il modello di tutti gli amanti del cinema" o un atteggiamento di chiusura nei confronti di una casa di produzione con un modello economico che non danneggia la qualità del cinema che propone?

    Se volete potete anche riflettere su altre questioni collegate
    - Il cinema che nasce per essere distribuito in dvd o come contenuto digitale è "meno cinema" di quello che esce in sala?
    - Un regista dovrebbe preferire che un suo film raggiunga subito il massimo numero di persone su computer e televisioni o che raggiunga un sufficiente numero di persone al cinema in un primo momento e solo in un secondo il massimo numero su altri dispositivi?
    - Sareste favorevoli se sempre più registi collaborassero con Netflix e poteste vedere i film solo online oppure no?
    - Andare al cinema è solo un rito sociale come un altro, magari destinato a scomparire, o influenza il modo in cui un film viene fruito o vissuto?

    Ovviamente non dovete rispondere a tutto, solo a quello che volete e come volete. Per non farvi leggere troppo, dirò la mia più avanti!

    Edited by ~alyps~ - 24/9/2018, 20:37
     
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    Ok allora dopo questa analisi approfondita stavo pensando di non rispondere perché mi è venuta un po'd'ansia da prestazione :roll: ma l'argomento è tanto interessante che butteró lì la mia opinione da persona semplice tanto per iniziare la discussione ed eventualmente approfondire in seguito.
    Inizierei col dire che lo streaming e il cinema per me sono due esperienze completamente differenti; punto primo per l'oggettiva variazione sensoriale data dallo schermo, dall'audio e dalla qualità del video, punto secondo per lo spirito e l'intento col quale io personalmente mi approccio alle due attività...perciò, certo, mi piacerebbe che i film di netflix (sempre più filmoni e meno filmetti) venissero proiettati al cinema. Dall'altro lato le questioni sono 1) non pagherei mai 8 euro per un film che posso avere a casa compreso in un abbonamento che già pago (si dovrebbe applicare uno sconto agli abbonati tipo quando in edicola escono omaggi con le riviste e se hai l'abbonamento ti tolgono il prezzo del giornale) 2) i film di netflix non sono certo gli unici a non raggiungere le sale quindi perché prendercela tanto? Non sarebbe meglio una campagna "meno immondizia più cinema nelle sale"? Da sempre la distribuzione dell'arte è soggetta al marketing!
    Per quanto riguarda Cannes sinceramente approvo la scelta....voglio dire, hanno una posizione e l'integrità di sostenerla! A venezia secondo me sono solo stati un po'paraculi lungimiranti cercando di aumentare la visibilità del festival sfruttando anche quella in vertiginosa ascesa di netflix.
    Spero di aver detto tutto....a voi studio! :roll:
     
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    2) i film di netflix non sono certo gli unici a non raggiungere le sale quindi perché prendercela tanto? Non sarebbe meglio una campagna "meno immondizia più cinema nelle sale"? Da sempre la distribuzione dell'arte è soggetta al marketing!

    Questo è veramente un ottimo punto! In effetti Netflix è solo la punta dell'iceberg di film meritevoli che non vengono distribuiti nei cinema italiani (e non parlo di film eccessivamente di nicchia, ma di film che potrebbero benissimo essere apprezzati da un vasto pubblico).

    Vorrei aggiungere anche questo pezzettino di intervista ad Alfonso Cuarón

    CITAZIONE
    E a proposito di giudizi, Alfonso Cuarón chiede di non giudicare la sua scelta di distribuire Roma su Netflix. Il motivo è molto chiaro, come sottolinea lui stesso: "Conosciamo la complessità della situazione produttiva e distributiva. Un film in spagnolo e in lingua indigena, in bianco e nero, un dramma e non un film di genere, ha difficoltà a trovare spazi. Le condizioni ideali sarebbero vederlo sul grande schermo, ma è importante che il film abbia un certo impatto in modo da sopravvivere al tempo. Quando è l'ultima volta che avete visto un film di Antonioni al cinema? E in tv? Alla fine i film vivono nel formato home video, ma questo non vuol dire che le due forme di distribuzione debbano contrapporsi".

    E poi per non dico altro per non far soffrire troppo Annachì che deve resistere giorni senza poter controbattere. Non certo per non far sfigurare il commento di Mari, che ha sempre troppa poca autostima xD
     
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    Eccomi finalmente a rispondere a questa discussione :D
    Allora, sarò breve cercando di procedere con ordine.

    Partendo dai festival cinematografici: secondo me è restrittivo (mentalmente) considerare come arte del cinema solo i film che passano al cinema. Così come un grande romanzo della storia della letteratura resta un capolavoro anche se letto su un tablet, la qualità, il livello artistico e la bellezza di un film non possono essere giudicati sul fatto che il film esca o meno nelle sale cinematografiche, anzi, mi pare proprio assurdo. Perciò su questo punto sono stra-d'accordo (notare il milanesismo di entusiasmo :scimmia:) con quanto dichiarato dal direttore del festival di Venezia: sottoscrivo ogni parola e sono felice e grata che le abbia pronunciate e che questa, per il momento, sia la posizione di questo festival che ho finito per amare spassionatamente.

    Per quanto riguarda il discorso personale: ma naturalmente preferisco vedere i film al cinema! Come, immagino, tutti gli appassionati di cinema. Però, ormai vivo dieci mesi l'anno in un posto dove l'unico cinema presente mette in programmazione quasi solo supereroi e film simili, per arrivare ad un secondo cinema penso che dovrei farmi qualcosa tipo 50/60 km (è tutta montagna semi-disabitata xD) e comunque anche quando sono a Pescara non tutti tutti i film che voglio vedere arrivano nelle sale. Ricordo che a Milano non era così, naturalmente, era pieno di cinema e si trovava in programmazione qualsiasi film uscito nelle sale italiane nell'ultimo mese, ma non tutti hanno la fortuna (o la voglia :ehm:) di abitare in una grande città, e nelle realtà medie, ancor di più in quelle piccole, se sei appassionato di cinema lo streaming (legale o illegale, ma diciamo pure legale) ti salva la vita. Perciò viva Netflix xD (e simili, non voglio essere restrittiva e ce ne sono per tutti i gusti, per esempio la recentissima scoperta di FestivalScope mi ha rallegrato un periodo in cui ero molto depressa di non poter essere fisicamente ad un festival cinematografico).

    Terzo discorso, riguardante il mercato e la società (quello più complesso XD). Allora, io sostanzialmente sono una fan del progresso. Come dicevo, parlando a livello personale, lo streaming ha portato molti benefici a chi non può permettersi, per questioni fisiche ma a volte anche economiche (per quanto si voglia fare attenzione agli sconti, offerte e promozioni, andare al cinema con una certa regolarità comporta sempre un costo maggiore che un abbonamento a Netflix) la sala cinematografica tanto spesso quanto vorrebbe. Penso comunque che, per questo e altri motivi, la direzione che ha imboccato attualmente il mercato sia inarrestabile e chi cerca, come registi, attori e direttori di festival, di boicottare questi servizi sta semplicemente inutilmente e fastidiosamente rallentando un fenomeno inarrestabile. Poi sarà, come sempre, il mercato a decidere: se i cinema diventeranno, nei prossimi vent'anni, non più economicamente sostenibili (come sta accadendo alle librerie) non vedo perchè debbano essere tenuti artificialmente in vita (come, ripeto, con le librerie, per cui in Italia i libri non possono essere scontati più del 15% per "sostenere le piccole librerie che non se lo possono permettere"). Scusate il paragone, ma mi ricorda l'atteggiamento della chiesa cattolica: se voi siete contro il divorzio non vedo perchè lo si debba negare a tutti. Se qualcuno è contrario allo streaming delle nuove uscite, non vedo perchè debba essere vietato a tutti, alla stessa maniera (parlo di chi vorrebbe forzare Netflix a far uscire i suoi film al cinema e dopo sulla loro piattaforma) solo per tenere artificialmente in vita i cinema. Mi sembra un atteggiamento retrogrado e liberticida. Anche un po' ipocrita, se vogliamo, quando si parla della "bellezza" dei film visti al cinema perchè dai, parliamoci chiaro, quanti capolavori della storia del cinema siete riusciti a vedere al cinema? E sopratutto, quanti avete aspettato di avere l'opportunità di vedere al cinema per vederli la prima volta?? I film al cinema ci restano sì e no un mese, gran parte dei film che abbiamo visto nella nostra vita li abbiamo visti su schermi di gran lunga più piccoli e nessuno si è mai posto il problema. Tutto il discorso di chi difende strenuamente le sale cinematografiche mi sembra una gigantesca ipocrisia dovuta all'economia che gira in quel circuito e al guadagno che tanti degli attori (in senso lato, non riferito alla professione XD) non vogliono perdersi. Come tutti i settori economici, si attaccano al passato, rifiutano di evolversi e sperano che qualcuno li difenda per mantenere lo status quo, invece di guardare al futuro e pensare a come adattarsi e sopravvivere in un mondo che sta, inesorabilmente, cambiando. Però mi dispiace, fa male vedere che questo atteggiamento retrogrado conquista consensi anche proprio nel mondo di chi fa film, che certo è un mondo fortemente connesso a quello della distribuzione, ma in quanto espressione di arte dovrebbe essere, secondo me, meno legato al passato e più aperto al futuro.
    A questo proposito, sono ovviamente contentissima che sempre più registi decidano di produrre con Netflix e mi trovo d'accordissimo sul discorso distributivo fatto da Cuarón. Oltre ciò, se tanta gente decide di affidarsi a Netflix, gli studi tradizionali si facciano delle domande: ho sentito diverse dichiarazioni (ora non ricordo nemmeno chi, dove, quando e quanto affidabili, ma per dire) di registi che affermavano che Netflix gli ha concesso una libertà creativa che gli studi classici non danno più: insomma, le grandi case cinematografiche si sono scavate la fossa da sole, facendo cartello e pensando che il loro potere sarebbe durato per sempre, e ora che sono state (giustamente) fregate da qualcuno di più furbo di loro si lamentano. Anche no.

    Come penso che andrà il futuro: io penso che i cinema come canale principale di distribuzione dei nuovi film abbiano iniziato un declino inarrestabile. Penso che sopravviveranno ancora a lungo, o addirittura per sempre se non dovessero inventare nuove tecnologie, come mezzo "di lusso" per la visione di film tra gli appassionati. Spero, anzi, che quando i cinema smetteranno di essere luoghi di distribuzione di nuove uscite, potremo riuscire a vedere non i film nuovi ma i film belli al cinema, magari anche con una possibilità di scelta e di "personalizzazione" della programmazione di gran lunga superiore a quella attuale. Penso che un'evoluzione (o rivoluzione, a seconda di come la si veda) in tal senso, non possa che giovare a tutti gli appassionati di cinema. Anche se i poteri economici strilleranno ancora a lungo che Netflix ci sta togliendo qualcosa, per me non è affatto così, ma proprio il contrario, Netflix ci sta regalando qualcosa: la libertà. La libertà creativa che dà a registi e produttori, quella di scelta che concede agli spettatori e quella futura che, secondo me, regalerà ai cinefili di riappropriarsi dei cinema.
     
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    Il milanesismo di entusiasmo! :lol: non avevo riflettuto sul fatto che questo tratto linguistico fosse tipico del nord (la mia mente corre a micia e alle sue analisi).

    Andando con ordine, io mi sento più affine alla linea di Cannes non come critica alla politica di Netflix, che può liberamente decidere come e dove distribuire i suoi film, ma perché trovo che dia un messaggio forte, che ribadisce il valore della visione cinematografica e spinge quantomeno a prendere in considerazione la possibilità di distribuire i film al cinema comunque.

    Le parole di Barbera sono molto giuste e le condivido comunque. Tuttavia, se non sbaglio, la situazione era un po' diversa rispetto a Cannes. È stato annunciato, infatti, che quasi tutti i film prodotti e/o distribuiti da Netflix, tra quelli presentati nell'ultimo festival di Venezia, avrebbero avuto anche una distribuzione in sala, per quanto limitata. Non so se ciò dipendesse dalla querelle di Cannes o da una maggiore flessibilità delle sale internazionali rispetto a quelle francesi (infatti Netflix non rinuncerà allo streaming in contemporanea con l'uscita al cinema), fatto sta che di fronte ad un simile compromesso non mi sarebbe sembrato sensato impuntarsi per pretendere altro.

    Non vorrei insinuare che Venezia abbia fatto una scelta un po' paracula e sia più ipocrita del Festival di Cannes (la cui ipocrisia potrebbe essere data da tante cose, dal fatto che un buon film è comunque un buon film senza che venga proiettato al cinema, che tanti film che passano ai festival non vengono proiettati comunque ecc.), quando parla di sostenere il cinema di qualità... ma un po' lo penso, ripensando ai film in concorso quest'anno e anche a quelli fuori concorso.
    Per carità, il livello non era certo abbassato solo dai film di Netflix, che ha prodotto un film che s'è pure aggiudicato, meritatamente, il riconoscimento massimo, ma quest'anno c'erano dei film proprio inutili per una Mostra d'arte cinematografica, in primis il mio (povero) target preferito A Star is Born, che mi è scocciato troppo vedere perché non avevo alternativa. E badate, non per fare la snob, perché a Venezia sono sempre al settimo cielo e vedo anche le (rare) peggiori cose scherzandoci sopra e con il sorriso.
    Sicuramente la mossa di Barbera è stata molto intelligente. Basta che effettivamente sostenga il cinema di qualità e anche un po' più artistico e coraggioso.

    Sul fatto personale: si è capito che io preferisco vedere i film al cinema? XD Ammetto che la mia situazione è ideale, ho vissuto in due città (tre, se contiamo l'Erasmus a Leeds) in cui non solo ho sempre potuto vedere tutti i film distribuiti su scala nazionale, ma anche molti film d'essai e in lingua originale e frequentare non uno ma più festival cinematografici. Mettendomi nei panni di chi non ha la medesima fortuna, sono contenta se Netflix e altre piattaforme (ora e in futuro) danno loro la possibilità di vedere subito e soprattutto legalmente un film proiettato purtroppo in cinema molto lontani dai luoghi di residenza.
    Sono inoltre d'accordo sul fatto che non ha senso spingere per ottenere qualcosa da Netflix, che può fare quello che vuole con i suoi film, anche non proporli al cinema nemmeno per un giorno e imporre lo streaming in contemporanea con l'uscita in sala. Netflix si fa i suoi interessi senza togliere qualcosa alle sale, che possono tranquillamente proiettare altri film. Il discorso dell'uscita in contemporanea è un po' più delicato. Con il caso del film Sulla mia pelle mi sono ricreduta sul fatto che neanche questa politica danneggerebbe le sale, ma soprattutto gli interessi di chi vuole vedersi il film al cinema, perché è una scelta economicamente sostenibile: basta che le sale abbiano un po' più di coraggio e sappiano vendere, loro e la casa di distribuzione, la visione al cinema anche con la "concorrenza" online. Certo, sarebbe meglio se Netflix non si impuntasse su questa cosa e riuscisse a lasciare una finestra solo per i cinema, guadagnandoci peraltro lo stesso.
    Comunque, sarò di indole conservatrice o nostalgica, ma non posso non manifestare il mio rimpianto e la mia amarezza se l'uscita in sala diventasse sempre di più un optional. Non penso la visione al cinema sia nulla di superato o economicamente non sostenibile, da tenere in vita artificialmente, perciò mi dispiace che venga considerata qualcosa di tranquillamente evitabile e ininfluente nella distribuzione di un film, quando evidentemente influenza il modo in cui un film viene goduto e vissuto.
    Mi dispiace che i registi la sostengano, anche se evidentemente sono stati allettati da proposte interessanti (non so se di natura economica, di libertà creativa o altro) e pensano che se il loro film è sui computer di tante persone in mezzo a tante piccole anteprime ha più possibilità di lasciare un segno rispetto al passaggio nei cinema, dove viene visto in una qualità migliore, con un'atmosfera e una concentrazione migliore, lascia un impatto più forte, costituisce un'esperienza più intensa, collettiva e ha maggiore probabilità di essere discusso e di indurre a portare più gente a vederlo. Nella fattispecie, mi dispiace che Cuarón la pensi così e abbia paura di non reggere una distribuzione cinematografica e mi dispiacerebbe se tanti altri la pensassero come lui e decidessero che non val la pena proiettare i loro film al cinema.
    A farne le spese sarebbero a lungo andare non tanto i cinema (perché non è che da un momento all'altro tutti i film verrebbero distribuiti solo online e spero non sia mai così), ma i consumatori finali, gli "appassionati di cinema" che sono costretti a rinunciare alla visione in sala.
    Sempre per mia indole, sono portata a non pensare che se una cosa crea maggior profitto, allora è giusto sostenerla. Ci sono cose che meritano di essere sostenute anche per altri motivi, purché non siano a tutti gli effetti irrazionali e anacronistiche. Il cinema è uno di quelli. Non è il caso della piccola libreria e il piccolo negozietto di paese che ci si ostina a difendere dal grande supermercato e dalla grande libreria per permettere di vendere gli stessi prodotti a prezzi più alti. Qui si tratta di difendere un'esperienza che è totalmente diversa e penso irrinunciabile. Ovviamente lo schermo piccolo non impedisce di gustare un capolavoro, ma questo non dovrebbe essere un motivo sufficiente per togliere alle nuove generazioni la possibilità di vedere i film del proprio tempo in sala.


    Per il futuro: io spero veramente che non andrà come dici tu xD Spero di non dover ricordare il cinema come un'esperienza "dei miei tempi". Spero anche di non vedere le prime visioni in mano ad un unico o pochissimi grandi colossi a cui si è costretti a versare mensilmente una quota, magari dovendo scegliere a quali abbonarsi invece di scegliere semplicemente il cinema in cui andare. Mi lascia ancora un po' perplessa eleggere Netflix a paladino della libertà creativa, o forse è ancora troppo presto. Anche Netflix ovviamente avrà i suoi interessi economici, come produrre film e serie tv che piacciano a una bella fetta di pubblico da coltivare perché deve rimanere costantemente abbonato, ma in realtà questo è un discorso che lascia il tempo che trova, anche altri film pensati per essere proiettati hanno lo stesso obiettivo.
    A me non dispiacerebbe neanche vedere più film vecchi al cinema, ma considererei un vero peccato dover rinunciare alle prime visioni, proprio quel momento in cui un film comincia a vivere perché si accorre a vederlo ed è sulla bocca di tutti. Così come mi dispiacerebbe se i cinema proiettassero solo film ultracommerciali perché i più film più autoriali o particolari sono costretti a vendersi alle piattaforme online. La colpa non è di Netflix, non è neanche dei registi, non so a che livello dell'industria cinematografica sia l'inghippo, ma in ogni caso mi auguro che ci sia la possibilità di vedere i film al cinema ancora a lungo.
     
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    Secondo me le nostre posizioni non sono così discordi come avevo immaginato: entrambe amiamo molto l'esperienza della sala cinematografica (com'è normale e giusto che sia tra cinefili, penso XD), solo che, mi pare di capire, tu hai trovato nel classico circuito di distribuzione una libertà che io non ho mai sentito, e forse per questo pensi che sia un sistema che funziona e come tale andrebbe mantenuto. Io al contrario mi auguro (in maniera per il momento totalmente fantascientifica, va sottolineato) la completa distruzione di tale sistema in modo da poter godere pienamente dell'esperienza di visione al cinema.
    Secondo me il sistema attuale è limitato per tante ragioni:
    - quella già menzionata della distribuzione "parziale", che non so se riguarda solo la mia realtà particolarmente "sfigata", se è una questione nord-sud o non so che altro... a Pescara, come dicevo, ci trovo tanto, ma non proprio tutto e parliamo di una realtà comunque mediamente grande!
    - il problema che sono pochi distributori a decidere cosa arriverà nelle sale cinematografiche italiane e anche come ci arriverà (doppiato, censurato per abbassare il rating etc.). Spesso sono stata dietro a film che in Italia, alla fine, non hanno mai trovato una distribuzione cinematografica e sono molto grata ad internet per avermeli alla fine resi sempre disponibili, spesso proprio attraverso Netflix.
    - la questione tempo. Non so voi, ma io passo periodi in cui ho difficoltà, per vari motivi, ad andare al cinema e i film, quando si è molto fortunati, durano un mese. Me ne sono persa tanti a causa delle sessioni d'esame xD

    Forse proprio perchè vedo tutti i difetti della distribuzione (almeno in Italia), capisco la posizione di Cuarón e anzi, sono felice che abbia deciso per la distribuzione su Netflix perchè se fosse uscito al cinema ci sarebbe stata una probabilità altina per me di non riuscire comunque a vederlo in sala. E, per lo stesso motivo, non riesco ad essere dispiaciuta, come dici tu, che le "vittime" della guerra tra Netflix e le sale siano gli spettatori: io, come detto, mi sento già penalizzata dalla distribuzione cinematografica.
    Tanto per capirci, questa parte del tuo discorso che immagini come un distopico futuro, è già realtà per quanto mi riguarda:
    CITAZIONE (~alyps~ @ 22/9/2018, 18:16) 
    Così come mi dispiacerebbe se i cinema proiettassero solo film ultracommerciali perché i più film più autoriali o particolari sono costretti a vendersi alle piattaforme online.

    Fantascientificamente, immagino un mondo dove poter vedere al cinema quello che voglio, quando voglio. Perchè il sistema possa avvicinarsi in parte ad una cosa del genere, bisogna naturalmente che le sale cinematografiche si liberino del peso di dover distribuire le nuove uscite. Insomma, dai, non sarebbe molto più bello se al cinema si potessero vedere film belli, indipendentemente da quando sono stati prodotti, piuttosto che film nuovi?

    Poi, chiaramente non penso che Netflix sia la libertà assoluta e non lo difendo a spada tratta, ma penso che abbia innescato una rivoluzione che, spero, non rimarrà confinata alla loro piattaforma. Credo che si stiano muovendo bene e con furbizia, e spero che riescano ad innescare un vero cambiamento e non finisca tutto in una bolla di sapone. E, d'altronde, come ho già detto, non credo che al momento i distributori offrano più libertà di quella offerta dalle piattaforme di streaming. La libertà di "scegliere il cinema" mi sembra piuttosto fittizia per i motivi che ho elencato precedentemente.

    Riguardo alla questione progresso, ho ribadito tante volte che non penso che la cosa migliore sia quella che fa fare più soldi, ma in questo caso per economicamente non sostenibile volevo intendere abbandonato dalla maggior parte delle persone. Anche così, certo non credo che il progresso, quello che fa la maggior parte delle persone, sia la cosa migliore, ma penso che, alla lunga, sia inarrestabile perciò affannarsi a mantenere uno status quo invece che cercare di salvare i lati positivi di quello status quo mi sembra un'operazione inutile e dannosa: cioè, penso che alla lunga (molto alla lunga, al momento xD) i cinema saranno costretti ad abdicare al loro ruolo distributivo, la loro sopravvivenza in altre forme sta solo alla bravura degli esercenti, ma se invece di pensare al futuro ci si concentra sulla condanna a Netflix, secondo me sul lungo periodo non ne rimarrà proprio niente. Ed è esattamente lo stesso discorso delle piccole librerie: quelle che sono riuscite a reinventarsi come centri culturali, organizzando incontri, assumendo appassionati di letteratura in grado di dare consigli e non commessi che sembra stiano vendendo patate, non temono la concorrenza di Amazon come chi si è adagiato sull'idea che avendo un negozio di libri debba per forza venderli. Non permettere l'uscita contemporanea dei film al cinema e online sì, significa tenere artificialmente in vita il sistema di distribuzione cinematografico e impedire alle persone di effettuare una scelta (e anzi, come già a detto, a volte impedirgli proprio di vedere i film, tutto per "salvare" i cinema).

    Parlando del festival di Venezia, io mi sono limitata a commentare quanto detto dal direttore, senza entrare nel merito della scelta dei film di quest'anno (anche volendo, non avrei potuto xD) o degli anni passati. Se nella scelta di quest'anno c'è stata paraculaggine non saprei, certo sarebbe bello, e sarei completamente d'accordo, se il festival si attenesse a quanto dichiarato dal suo direttore, senza secondi fini (economici o di immagine, che pure sono consapevole ci siano).
     
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    Si, mi fa solo un po' specie il fatto che tu ti auguri la distruzione del sistema di distribuzione in sala per le prime visioni, perché spero possa convivere con le rassegne, esattamente come in un festival o come nel cinema di Torino a duecento metri da casa *sospiro di nostalgia* che aveva due sale per le prime visioni e una per le rassegne, gli incontri e gli eventi speciali.
    Io sono affine alla posizione di Nolan: non vorrei mai che il mio film appena uscito finisse in un catalogo online e poi riesumato qualche anno dopo da un cinema di provincia (o di città) che fa una proiezione per quattro gatti. Perché magari con il tempo molti se lo sono già visto ed è passata, o non è mai iniziata, quella febbre collettiva e quell'attesa, dovuta anche ad una campagna pubblicitaria e di marketing del film, di incontri con gli autori nei casi più noti ecc. che precede l'uscita in sala del film stesso.
    Per quanto ami il grande schermo, è raro che vada al cinema a rivedere film che ho già visto.
    Vorrei che il mio film venisse distribuito per un tot di tempo per le sale e fornisse motivi di incontro e discussione tra le persone.

    Anche il fatto che Netflix o comunque una sola piattaforma riesca perfettamente a sostituire una distribuzione su scala nazionale (anzi su scale nazionali) è una cosa che non mi auguro. Significherebbe dare un potere enorme ad un grosso colosso e, in caso prendessero piede altre piattaforme, dover scegliere tra un abbonamento e l'altro, probabilmente diventati sempre più costosi (ricordiamoci che Netflix ha alzato i prezzi da quando è nato) e che magari si litigano gli abbonati come le compagnie telefoniche!
    O magari le nuove uscite enterebbero in un sistema di noleggio e allora il prezzo sarebbe più o meno come quello del cinema.

    Sul sistema attuale limitato
    - per me è preferibile avere un sistema non perfetto, ma avere comunque l'opportunità di vedere i film al cinema. Quelli che non si prende la distribuzione italiana, possono benissimo uscire su altre piattaforme. Non sento l'esigenza di avere tutto subito. Voglio dire, tra avere disponibili su una o più piattaforme legali tutti i film del mondo in un elenco sterminato e averne una selezione al cinema, preferisco ancora che qualcuno scelga per me un numero di film limitato che viene distribuito in sala e poi avere l'opportunità di recuperare i film non distribuiti più avanti o perché no, in parallelo su altre piattaforme.
    - una cosa che non ho mai citato è che una cosa positiva di Netflix è poter vedere immediatamente il film in lingua originale.
    - bè, anche Netflix toglie i film (peraltro senza preavviso) a parte quelli prodotti da sé. A me sinceramente non è mai capitato di perdermi un film per mancanza di tempo. In un mese, anche se sono dentro fino al collo con tesi ed esami, un paio d'ore per andare al cinema le trovo sempre, al massimo non vedo nessun film extra sul computer xD

    CITAZIONE
    E, per lo stesso motivo, non riesco ad essere dispiaciuta, come dici tu, che le "vittime" della guerra tra Netflix e le sale siano gli spettatori: io, come detto, mi sento già penalizzata dalla distribuzione cinematografica.

    Io ovviamente mi sentirei penalizzata se tutto il mio bendidio scomparisse, ma penso che mi sentirei penalizzata anche se avessi poca scelta...

    CITAZIONE
    Fantascientificamente, immagino un mondo dove poter vedere al cinema quello che voglio, quando voglio. Perchè il sistema possa avvicinarsi in parte ad una cosa del genere,

    Però non capisco in che modo puoi vedere quello che vuoi, quando vuoi!

    CITAZIONE
    Non permettere l'uscita contemporanea dei film al cinema e online sì, significa tenere artificialmente in vita il sistema di distribuzione cinematografico e impedire alle persone di effettuare una scelta (e anzi, come già a detto, a volte impedirgli proprio di vedere i film, tutto per "salvare" i cinema).

    Su questo, come già accennavo, sono d'accordo: ma perché sono fiduciosa che i cinema possono reggere la concorrenza.
     
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    Dio,, quanto scrivete! Ho letto solo il primo post e di sfuggita gli altri, credo di essere d'accordo con Annachì (?) :P

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    Oltre alla debacle tra festival

    Forse intendevi querelles ?? XD Boh chiedo

    CITAZIONE
    l'opportunità del passaggio al cinema è ancora essenziale per dare luce ad un film, goderne nella sua massima qualità e dare luogo ad un'esperienza insostituibile?

    alla fine, pur non avendo Netflix, sono propensa allo streaming e piattaforme varie, se un film è bello si capisce chiaramente, sia che lo vedi sullo smartphone (come ho fatto per alcuni corti) o su PC(come ho fatto per moooltissimi film, magari vecchiotti che per questioni logistiche era impossibile vedere in sala xD)

    CITAZIONE
    I’ll be fighting for one thing that I’m afraid the new generation is not aware of. It’s the capacity of the hypnosis of the large screen for the viewer. I think what really determines the first viewing of a film for every spectator is the size of the screen on which you see it

    Tutto questo discorso è ridicolo, Pedrino non si smentisce mai XXD non è snob, di più! :scimmia: patetico

    La presenza di Netflix non vuol dire che il cinema deve morire, alla fine ci sarà sempre chi andrà in sala per godere degli effetti speciali di un cinecomics o fantascienza o di un bel horror, ma anche gli appassionati che vanno per il cinema intimista e d'autore!!

    Insomma, la convivenza è possibile. Alla fine il film Sulla mia Pelle lo dimostra, per quanto è presente in streaming la gente vuole comunque vederlo al cinema, una cosa evidentemente non esclude l'altra. Io ad esempio non sarei mai andata al cinema a vederlo, mai xD ma se avessi Netflix probabilmente l'avrei già visto.

    In soldoni sto con il festival di Venezia, discriminare film solo perché non vanno in sala è un discorso del passato, ormai con lo streaming legale del tutto anacronistico :)
     
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    Lo sai che scriviamo tanto XD

    Però vedi che brava, ho messo la frase in grassetto per avvisare che si poteva rispondere alla prima domanda e non leggere oltre... poi va bè nei post è più difficile, perché la questione ha tanti spunti

    Sì, che lapsus, intendevo querelle! XD correggo

    In soldoni anche la mia posizione è come la tua... solo che amo di più il grande schermo, per cui sosterrò sempre la visione al cinema, se dovesse essere messa in crisi. Ma Netflix (e Mubi e in minima parte Rai Play e Tim Vision) sono certamente una benedizione e sono grata della loro esistenza
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 23/9/2018, 11:59) 
    Io sono affine alla posizione di Nolan: non vorrei mai che il mio film appena uscito finisse in un catalogo online e poi riesumato qualche anno dopo da un cinema di provincia (o di città) che fa una proiezione per quattro gatti. Perché magari con il tempo molti se lo sono già visto ed è passata, o non è mai iniziata, quella febbre collettiva e quell'attesa, dovuta anche ad una campagna pubblicitaria e di marketing del film, di incontri con gli autori nei casi più noti ecc. che precede l'uscita in sala del film stesso.
    Per quanto ami il grande schermo, è raro che vada al cinema a rivedere film che ho già visto.

    Forse la differenza tra le nostre posizioni sta anche nel mio essere asociale. Non dico controtendenza, perchè non guardo solo film che non si fila nessuno e hanno cent'anni ma anzi mi interesso moltissimo delle nuove uscite xD però mi interessa un po' meno tutto il "balletto mediatico" che si instaura intorno a certe nuove uscite, perciò mi è sostanzialmente indifferente quale film vedo al cinema... per me sarebbe uguale che fosse stato prodotto il mese prima o da cinquant'anni, purchè sia un film che voglio vedere xD
    Tra l'altro, trovo nella posizione di Nolan una profonda ipocrisia: è giusto preoccuparsi che il suo ultimo film venga visto su uno schermo il più gigante possibile, perchè è effettivamente un film che merita quella sorte, ma come mai Nolan non si preoccupa, come ho già detto, delle generazioni e generazioni che non hanno potuto vedere 2001: Odissea nello spazio al cinema? Quello è un film meno importante del suo? Conta solo il presente? Ci sono chiaramente delle falle logiche nel ragionamento del signor Nolan, a meno di non attribuirgli manie di grandezza xD

    CITAZIONE (~alyps~ @ 23/9/2018, 11:59) 
    Anche il fatto che Netflix o comunque una sola piattaforma riesca perfettamente a sostituire una distribuzione su scala nazionale (anzi su scale nazionali) è una cosa che non mi auguro. Significherebbe dare un potere enorme ad un grosso colosso e, in caso prendessero piede altre piattaforme, dover scegliere tra un abbonamento e l'altro, probabilmente diventati sempre più costosi (ricordiamoci che Netflix ha alzato i prezzi da quando è nato) e che magari si litigano gli abbonati come le compagnie telefoniche!

    O magari le nuove uscite enterebbero in un sistema di noleggio e allora il prezzo sarebbe più o meno come quello del cinema.

    Come ho già detto, io ritengo che siamo già schiavi dei distributori tradizionali e non penso che Netflix o le altre piattaforme di streaming possano diventare peggiori di quelli. Poi certo, l'oligopolio, in qualsiasi settore, non è bello, ma sfortunatamente penso sia una caratteristica dovuta ai grandi investimenti necessari per entrare nel campo (parlando da gestionale XD), perciò dobbiamo prendercela più con il capitalismo che con i siti di streaming xD
    Io non credo che si tornerà più all'affitto dei film, vedo la tendenza ai servizi di abbonamento ad un catalogo abbastanza lanciata e penso che continuerà in questo senso. Però, al contrario, mi auguro che sopravviva un circuito, magari piccolo, di noleggi online, sempre per poter avere ulteriori possibilità di visione e di scelta di film che, per qualche motivo, non ce la fanno ad entrare nei grandi cataloghi (o ne escono, il senso è sempre lo stesso).

    CITAZIONE (~alyps~ @ 23/9/2018, 11:59) 
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    Fantascientificamente, immagino un mondo dove poter vedere al cinema quello che voglio, quando voglio. Perchè il sistema possa avvicinarsi in parte ad una cosa del genere,

    Però non capisco in che modo puoi vedere quello che vuoi, quando vuoi!

    Per due diversi effetti:
    - liberato il cinema dalla distribuzione delle nuove uscite, potrebbe esserci molta più varietà di "posizionamenti" dei cinema, molta più varietà nell'offerta e quindi, per appassionati di cinema, molta più possibilità di scelta e di trovare qualcosa che si voglia vedere.
    - Cinema che non presentassero le nuove uscite avrebbero molta meno utenza e quindi flessibilità: immagina di poter noleggiare una sala con un gruppo di amici e scegliere tra un catalogo vasto il film da vedere... intendevo più o meno in questo senso.

    Certo, non so se è già uscito come punto del discorso (non ricordo) ma ora che ci penso immagino che Netflix e le altre piattaforme di streaming otterranno esattamente l'effetto opposto a quello che dico io: al cinema avremo sempre più supereroi e blockbuster (gli unici film che rendono sicuramente meglio al cinema che su Netflix) e i film più impegnati, più particolari andranno sempre di più su circuiti di streaming (che, di fatto, è quello che è accaduto con Roma). Chiaramente questo non era quello che mi auguravo e, benchè io sia felice che Cuaron abbia fatto una scelta controtendenza etc. capisco che, se si imbocca questa strada, diventerà semplicemente una situazione più triste per tutti.
     
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    Tra l'altro, trovo nella posizione di Nolan una profonda ipocrisia: è giusto preoccuparsi che il suo ultimo film venga visto su uno schermo il più gigante possibile, perchè è effettivamente un film che merita quella sorte, ma come mai Nolan non si preoccupa, come ho già detto, delle generazioni e generazioni che non hanno potuto vedere 2001: Odissea nello spazio al cinema? Quello è un film meno importante del suo? Conta solo il presente? Ci sono chiaramente delle falle logiche nel ragionamento del signor Nolan, a meno di non attribuirgli manie di grandezza xD

    No va bè, ma perché Nolan dovrebbe preoccuparsi che un film che è già stato abbondantemente proiettato al cinema (e non solo a suo tempo, pure dopo; io ho avuto l'opportunità di vederlo al cinema almeno 3 volte, che non ho mai colto perché l'ho visto 3-4 volte in dvd e l'ho detto, non vado praticamente mai a rivedere film che ho già visto al cinema... ) e non del suo per fare in modo tale che la prima volta che viene visto venga visto come si deve, su grande schermo?
    Per me, come per Nolan e molti altri, è molto importante l'impatto che ha un film la prima volta che viene visto... metterlo su un catalogo online, non dà la visibilità necessaria, in tutti i sensi. Poi naturalmente al cinema vanno anche tante schifezze che "non lo meriterebbero", ma in linea di principio hanno più diritto di essere proiettate di un film che ha avuto a suo tempo il passaggio nelle sale e l'opportunità di essere proiettato. Ci sono cinema che danno spazio a rassegne senza togliere spazio alle prime visioni, ora lo fanno persino i multisala...

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    Per due diversi effetti:
    - liberato il cinema dalla distribuzione delle nuove uscite, potrebbe esserci molta più varietà di "posizionamenti" dei cinema, molta più varietà nell'offerta e quindi, per appassionati di cinema, molta più possibilità di scelta e di trovare qualcosa che si voglia vedere.
    - Cinema che non presentassero le nuove uscite avrebbero molta meno utenza e quindi flessibilità: immagina di poter noleggiare una sala con un gruppo di amici e scegliere tra un catalogo vasto il film da vedere... intendevo più o meno in questo senso.

    Per me così equivale a far morire totalmente il cinema: non sarebbe farlo diventare di nicchia e di lusso, di più!
    Mi auguro comunque che i cinema diano più spazio a rassegne o visioni di film cult piuttosto che proiettare in più sale gli stessi blockbuster sperando di spremerli fino all'ultimo goccia!
    Anch'io penso che sia probabile che altri registi più impegnati seguano Cuarón. Spero che non lo facciano xD Sono retoricissima, ma spero che non ci impigriamo sempre di più da preferire sempre avere tutto a casa con il minimo sforzo senza apprezzare più la bellezza e la rarità di una visione al cinema
     
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    CITAZIONE (~alyps~ @ 5/10/2018, 19:55) 
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    Tra l'altro, trovo nella posizione di Nolan una profonda ipocrisia: è giusto preoccuparsi che il suo ultimo film venga visto su uno schermo il più gigante possibile, perchè è effettivamente un film che merita quella sorte, ma come mai Nolan non si preoccupa, come ho già detto, delle generazioni e generazioni che non hanno potuto vedere 2001: Odissea nello spazio al cinema? Quello è un film meno importante del suo? Conta solo il presente? Ci sono chiaramente delle falle logiche nel ragionamento del signor Nolan, a meno di non attribuirgli manie di grandezza xD

    No va bè, ma perché Nolan dovrebbe preoccuparsi che un film che è già stato abbondantemente proiettato al cinema (e non solo a suo tempo, pure dopo; io ho avuto l'opportunità di vederlo al cinema almeno 3 volte, che non ho mai colto perché l'ho visto 3-4 volte in dvd e l'ho detto, non vado praticamente mai a rivedere film che ho già visto al cinema... ) e non del suo per fare in modo tale che la prima volta che viene visto venga visto come si deve, su grande schermo?
    Per me, come per Nolan e molti altri, è molto importante l'impatto che ha un film la prima volta che viene visto...

    Io credo che ci sia stato un fraintendimento di fondo xD Tu per prima volta intendi la prima uscita del film? Perchè io l'ho sempre interpretata come la prima volta che viene visto da ognuno. E se intendi la prima volta che vede la luce sappi che sono sconvolta da questa tua posizione consumistica xD A parte gli scherzi, davvero non penso che abbia alcun senso! è come dire che le opere di Tolstoji erano più importanti nel 1800 e quelle di Dante nel medioevo, noi dovremmo concentrarci su Elena Ferrante! Secondo me l'arte è arte, ed è senza tempo, perciò l'unica "prima volta" di cui si può parlare è quella individuale, non ha nessun senso dire che 2001 Odissea nello spazio doveva essere visto al cinema nel 1960 e noi possiamo vederlo sul computer e invece dobbiamo andare a vedere Nolan al cinema :o:

    Se invece ho frainteso il modo in cui intendi "prima volta" c'è qualcosa che mi sfugge nel tuo messaggio :hmmm:
     
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    No no, secondo me il paragone letterario non regge... sugli scaffali delle librerie viene dato lo stesso peso a tutti i libri, anche se magari gli ultimi best seller hanno una posizione di primo piano, i classici sono sempre ben messi in risalto

    Secondo me è perfettamente normale che Nolan e qualsiasi altro regista desideri che il film che ha realizzato per essere visto al cinema (e non su un computer, un tablet o una tv) venga visto al cinema e non si preoccupi che i cinema che lo proiettino tolgano spazio a film di cinquant'anni fa xD A me invece sembra assurdo dare dell'ipocrita a chi si preoccupa che il proprio film e i film dei registi viventi e attivi vengano visti nelle sale... è naturale che vogliano avere quest'opportunità come a loro tempo l'hanno avuta altri registi!
    Non ho detto che i vecchi film non dovrebbero essere MAI proiettati al cinema... ma che mi sembra giusto dare la priorità ai film che non l'hanno mai avuta. L'ideale per me, come ho già detto, è la coesistenza di prime visioni e rassegne...
     
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    Non so, io penso che se l'idea è "un certo tipo di film va visto al cinema" per rimanere coerenti quel film dovrebbe sempre essere visto al cinema, almeno la prima volta che ognuno lo vede... tu stessa hai detto che film vecchi che non hai avuto l'opportunità di vedere al cinema la prima volta non sei tornata a vederli anche quando ne hai avuto l'occasione... per chi sostiene la visione al cinema non capisco che senso abbia dire che questa prassi (che ovviamente non è solo tua, ma un po' di tutti ed è figlia naturale dell'attuale sistema) va bene ed è normale... l'ipocrisia è nel fatto che se sostengo la visione al cinema per amore dell'arte non posso farlo solo quando si tratta dei miei film ma devo farlo per tutti i film... o almeno per quelli che ne valgono la pena... altrimenti mi pare che si sostenga un po' acriticamente il sistema attuale perchè si è sempre fatto così quindi deve andare bene così... Davvero non riesco a cogliere la differenza tra un film appena uscito e un film che ha qualche o tanti anni... perdonami ma proprio non riesco a seguirti su questa strada.

    Poi, se vogliamo parlare di coesistenza tra prime visioni e rassegne (ma è un discorso diverso da quello di Nolan secondo me, più pratico e meno filosofico), ovviamente dipende da quanto spazio si dedica alle une e alle altre. Attualmente per me sono entrambi insufficienti, quindi boh, non vedo come possa realizzarsi una coesistenza soddisfacente (che certo, sarebbe l'ideale anche per me, se in città ci fossero almeno sei cinema invece di uno e mezzo, ma non credo di avere elementi sufficienti per capire da cosa sono stati ammazzati i cinema, molto prima dell'avvento dello streaming, quindi non posso fare speculazioni su questo problema).
     
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    La mia idea è "è meglio vedere i film al cinema, quando possibile". Aspettare che un cinema metta in programmazione un film di quaranta, cinquanta, sessant'anni fa per vederlo la prima volta sul grande schermo è impraticabile... per questo non c'è nulla di anormale nell'aver visto prima questi film in televisione, in dvd, a scuola, in streaming (legalmente o meno, ma lasciamo da parte un attimo il discorso) ecc. e nulla di anormale nel non voler rivedere un film che si è già visto, al cinema o meno...

    Questo non vuol dire che, visto che "vecchi" film sono già stati proiettati, distribuiti, programmati in tv ecc., non ha senso riproiettarli mai al cinema... ovviamentey tanta gente non li ha comunque visti e, parlando per me, io sono ben felice di scoprirli/vederli per la prima volta sul grande schermo! Quest'anno mi è capitato almeno un paio di volte, con Ultimo Tango a Parigi e Pallottole su Broadway.
    Ma privare i cinema delle prime visioni per trasmettere a ruota vecchi film (in alcuni casi facendo scoprire film interessanti e dimenticati, in altri trasformando la programmazione dei cinema in un grosso palinsesto televisivo) per me è impensabile, svilente nei confronti dei nuovi registi, i cui film non avrebbero lo stesso risalto e opportunità dei film del passato, oltre ad essere una riforma che invecchierebbe il cinema: invece di valorizzare le nuove uscite, le nuove scoperte, i nuovi autori, ci si ripiegherebbe esclusivamente su rassegne, un atteggiamento nostalgico che non porterebbe un maggior numero di persone al cinema, ma anzi le frenerebbe. Se voglio andare al cinema e mi ritrovo la scelta limitata perché ci sono film che ho già visto (oltre a film che non sono il mio genere, come succede anche adesso con le prime visioni), non andrei spesso come ora... se proponessi un'uscita al cinema ad amici, probabilmente si faticherebbe a trovare un film che non ha visto nessuno (quest'ultimo era un discorso personale e più pratico che artistico). Non sono il genere di persona che pensa che il nuovo è meglio, ma penso che l'uscita al cinema sia il più naturale, più auspicabile, più soddisfacente modo che un regista ha di far conoscere il proprio film e il migliore per uno spettatore di goderne. È un mio pensiero: un'altra persona può giustamente pensare che preferisce vederselo sul divano in lingua originale piuttosto che al cinema doppiato e non le darei tutti i torti. O anche vederselo sul divano doppiato, ma non per questo dovrebbe essere tolta la libertà a tutti di vedere e proiettare nuovi film al cinema.
    Sul fatto che sia ipocrita che un regista voglia che il suo film vada al cinema e non si preoccupi se vengano proiettati film più vecchi, più storici, più belli (e altro??) del suo a me sembra assurdo! xD Mi sembra così ovvio che se qualcuno realizza un film voglia che venga visto al cinema e non si preoccupi di quello degli altri, cioè non riesco proprio a seguirti io su questa strada... l'esempio non è calzantissimo, ma è come se una compagnia teatrale contemporanea preferisse far uscire il proprio spettacolo in dvd e non in teatro perché in pubblico non viene rappresentato abbastanza Shakespeare e i teatri dovrebbero lasciare più spazio ad opere più meritevoli delle loro!
    Perché Nolan dovrebbe darsi la zappa sui piedi e volere che i film suoi e dei suoi colleghi non venissero più proiettati al cinema, o magari in qualche rassegna in un anno non ben definito in parti del mondo non ben definite? Inoltre credo che in America ci sia già una coesistenza di prime visioni e film più vecchi, perché spessissimo nei film americani al cinema si proiettano film con una certa età.
    Per me il sistema così ha delle pecche, ma sicuramente sarebbe meglio una coesistenza tra rassegne e prime visioni che una morte delle prime visioni... da me questa coesistenza già esiste (a Bergamo in maniera più limitata che a Torino) e ho un'ampia scelta di cinema, persino la possibilità di vedere i film in lingua originale (il più delle volte offerta dai multisala, che le pubblicizza malissimo, ma quelli sono dettagli). Se il problema sono altre città, egoisticamente, non vedo perché tutto il sistema dovrebbe regredire :ehm:

    Edited by ~alyps~ - 10/10/2018, 16:44
     
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