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di Dan Scanlon

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  1. Pandora_Key
     
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    Insomma il rapporto tra fratelli per come è stato presentato in questo cartone secondo me meritava proprio di essere il fulcro della storia, per questo la figura del patrigno non aveva senso avesse troppo spazio. Oltretutto per il fatto che, per non dare l'impressione di aver trascurato una parte della famiglia che comunque c'era stata in quegli anni a fare da padre, hanno dipinto il compagno della madre come una relazione posticcia e recente, come se non si frequentassero da molto. Non abita neanche con loro, è una figura caratterizzata sì, ma che non ha ancora avuto modo di inserirsi veramente in quel gruppo famigliare.

    Appunto per questo alla fin fine è inutile che sia stato inserito (poi, ammetto di essere io un po' drastica e del parere "se non sfrutti una cosa, tanto vale non inserirla, e se proprio la metti la sua presenza deve essere motivata". ^^'')
    Potevano fare una storyline breve anche per lui. Non dico che doveva essere un film basato sul rapporto con lui, ma almeno mostrarlo interessato a fare parte della famiglia nei momenti in cui compare, quando invece viene ridotto semplicemente ad una comparsa superficiale. Voglio dire, a parte qualche breve scambio di battute all'inizio e alla fine, non cerca di fare qualcosa per integrarsi o allacciare un rapporto effettivo né con i ragazzi e né con la compagna. Tipo, anche fargli avere un breve scambio con la mamma (Laurel) sul rapporto che c'è tra lui e i ragazzi... qualcosa che mostri il suo interesse e volontà di far parte della famiglia. (Non dico che doveva essere inserito per forza, ma sarebbe stato un quid in più, diciamo.)

    CITAZIONE
    Ecco invece a me questa cosa è piaciuta, ma perché credo che non siamo tutti uguali e che non abbiamo di partenza tutti gli stessi talenti.

    Beh, se i poteri magici - ipotizziamo - sono ereditati geneticamente, in via teorica dovrebbero possederli entrambi. O almeno, credo. Cioè, da cosa è motivato il fatto che il fratello minore li abbia ereditati e l'altro no?
    Comunque, secondo diversi studi nei campi delle neuroscienze (Mandler, Loehlin e Nichols) e psicologia/sociologia (Merton, Thomas, Rosenthal) l'intelligenza/talento non sarebbe innato (quindi dovuto ad una predisposizione genetica), ma dipeso sopratutto dai contesti con cui l'individuo finisce per rapportarsi nel corso della vita.
    È vero che si può nascere in contesti maggiormente vantaggiosi rispetto agli altri, che permettono di sviluppare più facilmente certe abilità/capacità; ma non sembrerebbe essere dipeso da doti innate che il singolo possiede.

    Avrei personalmente preferito un racconto su una collaborazione orizzontale (ovvero, i due personaggi posti su uno stesso livello, entrambi con poteri e che uniscono le forze per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo). Però anche il ruolo del fratello maggiore come guida per il fratello minore ci può stare; non dico assolutamente che sia sbagliato. Solo, ecco, non l'ho molto apprezzato (appunto perché così si rende naturalmente "speciale" solamente uno dei due).
    Voglio dire, in questo modo Ian ce la fa perché (inconsapevolmente) dotato per natura; e Barley ce la fa perché ha fatto in modo di essere in gamba. Capisco che magari volessero sottolineare che anche se si è diversi tra fratelli ci si può voler comunque bene, però, boh, non mi convince più di tanto...
    Però, sottolineo, è un mio gusto personale. (灬ºωº灬)
     
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12 replies since 27/8/2019, 11:28   239 views
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