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Titolo originale: They Shoot Horses, Don't They?
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 1969
Durata: 120 min
Genere: drammatico
Regia: Sydney Pollack
Produzione: Palomar Picture, Chartoff-Winkler/Pollack
Cast:
Jane Fonda, Gig Young, Michael Sarrazin, Bonnie Bedelia, Susannah York, Red Buttons, Bruce Dern, Al Lewis
Trama:
Una maratona di danza che è un'allegoria della vita: durante la grande crisi del Trenta, un gruppo di disperati cerca di guadagnare qualche soldo partecipando a questa gara che, sotto un'apparenza festosa, è in realtà massacrante.
Link:
Wikipedia, MyMovies, IMDbUna clip (in mancanza di trailer):
Video. -
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Più ci ripenso e più penso... che mi sia piaciuto tantissimo Il soggetto di questo film, incentrato su una di quelle lunghissime maratone di danza che erano in voga negli anni 20-30 tra disperati disposti a ballare fino allo sfinimento per settimane e attirati da un cospicuo montepremi, è deprimente e allucinante, una lenta agonia come quella dei personaggi sempre più provati dalla fatica. Eppure, in parte grazie alle mie eccezionali compagne di visione, con cui è stato possibile sdrammatizzare in qualche caso, alleggerendo una visione psicologicamente pesantissima, il film mi ha coinvolta e appassionata. Si è saputo gestire un soggetto estremamente statico con dei picchi di intensità, drammaticità, un'attenzione psicologica ai personaggi, per lo più in condizioni di grave disagio sociale e vittime della Grande Depressione, davvero ammirevoli. Per buona parte del film sono stata animata dall'incredulità per il fatto che potessero esistere divertimenti del genere, mi riferisco ovviamente al divertimento di chi assisteva a questi spettacoli, come ad un moderno reality show, ma godendo delle più atroci sofferenze dei partecipanti, dovute alla mancanza di sonno, al continuo movimento e a prove crudeli. E anche se non è una visione molto piacevole, come testimonianza storica di un'aberrazione che non conoscevo affatto prima di questo film, l'ho trovato interessantissimo e davvero ben realizzato. Alcune parti mi hanno angosciato a tal punto che le ho vividissime nella mia mente e non credo le dimenticherò tanto facilmente. Tutte e due le corse a eliminazione (ma in particolare la seconda in cui Gloria trascina il marinaio), la discesa nella follia dell'attrice a cui rubano il vestito, soprattutto la scena della doccia, il protagonista che nei momenti in cui deve ballare da solo fissa con uno sguardo allucinato e sognante al tempo stesso le finestre dell'arena da cui filtra un po' di sole. Che forza il personaggio di Gloria, così cinica e disillusa, Robert molto ingenuo e imbambolato e un po' (parecchio) stordito, ci stava come suo esatto contraltare. Davvero un ottimo film e una preziosa testimonianza di un'era e di un'usanza terribile. . -
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Ottima analisi del film, ~ALYPS~. Direi che è molto completa.
A me non ha coinvolto moltissimo, forse per via un po' della lentezza (che comunque è servita anche per descrivere un po' il pensiero dell'epoca e - mi sembra - anche criticarlo), ma l'ho comunque intellettualmente apprezzato molto..